Il paradosso del rinnovabile in Italia: il fotovoltaico cresce, ma l’interesse del governo no
L’energia fotovoltaica rappresenta oggi una delle fonti più diffuse e accessibili a livello globale, con numerosi paesi che stanno investendo pesantemente su questa tecnologia per accelerare la transizione energetica. L’Italia, dotata di un potenziale solare ineguagliabile, specialmente nelle regioni meridionali, ha assistito a un boom nell’installazione di impianti fotovoltaici negli ultimi anni. Tuttavia, mentre l’espansione del fotovoltaico continua, il governo italiano sembra rallentare il processo, ostacolando l’implementazione delle politiche che potrebbero garantire un futuro più verde e indipendente dal punto di vista energetico.
“L’Italia è il paese del sole e del vento. Potremmo diventare esportatori netti di energia, eliminando le politiche assistenziali per il mezzogiorno e raggiungendo una vera indipendenza energetica”, afferma Mario Palma, CEO di Star Energia, una delle aziende italiane più attive nel settore delle energie rinnovabili. Tuttavia, la realtà è che l’indipendenza energetica si scontra con le politiche governative attuali, che sembrano favorire interessi legati alle lobby delle energie fossili e nucleari.
Il paradosso del rinnovabile in Italia: in contrasto con l’espansione globale
Mentre l’Italia fatica a sostenere il processo di transizione energetica, a livello globale l’energia fotovoltaica sta conoscendo una crescita senza precedenti. Il fotovoltaico è oggi considerato la fonte di energia più economica al mondo, con un’accelerazione del settore che supera ogni aspettativa.
Questa crescita è trainata da cinque paesi chiave: Cina, Stati Uniti, India, Germania e Brasile, mercati che rappresentano il 75% delle nuove installazioni globali previste per il 2024. Non solo i mercati consolidati stanno beneficiando dell’espansione del fotovoltaico, ma anche paesi emergenti come Pakistan, Arabia Saudita e Thailandia stanno rapidamente adottando la tecnologia, grazie all’accesso facilitato all’export di tecnologie solari dalla Cina.
In questo contesto, l’Italia, seppur in crescita, rimane indietro. Al 30 giugno 2024, il nostro paese conta oltre 1,7 milioni di impianti fotovoltaici connessi alla rete, per una potenza complessiva di 33,62 GW. Nei primi sei mesi del 2024 sono stati installati 169.003 nuovi impianti, per un totale di 3,34 GW, segnando un aumento del 44% rispetto allo stesso periodo del 2023. Numeri che confermano il potenziale del nostro paese, ma che cozzano con le scelte politiche del governo attuale. Si tratta infatti di dati irripetibili al momento, poiché trainati dal Superbonus 110 ormai escluso dalla politica di governo.
Il freno del governo: un ostacolo alla transizione ecologica
Nonostante la crescente adozione di tecnologie fotovoltaiche, l’Italia continua a scontrarsi con una politica che sembra frenare lo sviluppo delle rinnovabili. Il Green Deal europeo, che punta a rendere l’Europa il primo continente a impatto zero entro il 2050, non trova pieno appoggio nel nostro governo, che, al contrario, dimostra un approccio cauto e spesso ostile verso la transizione ecologica. La retorica anti-transizione promossa dal governo Meloni e da altri esponenti dei paesi sovranisti europei solleva dubbi sull’impegno dell’Italia nei confronti degli obiettivi climatici.
“La politicizzazione delle scelte strategiche energetiche è il più grave comportamento che sta assumendo l’attuale governo. Prediligere le lobby dell’Oil&Gas e del comparto nucleare è un delitto contro la transizione energetica e la salute del pianeta”, afferma Mario Palma di Star Energia.
Oggi, il governo continua a promuovere una politica energetica legata a fonti tradizionali come nucleare e gas naturale, mentre il fotovoltaico e altre energie rinnovabili sono lasciate indietro attraverso false semplificazioni burocratiche e vere campagne di disinformazione portate avanti dai Ministeri dell’Agricoltura e della Cultura. “L’Italia potrebbe diventare esportatrice netta di energia, riducendo la dipendenza dall’estero e garantendo la creazione di migliaia di posti di lavoro nel sud del paese”, prosegue Palma che con la sua azienda Star Energia sostiene da sempre questo concetto, come illustrerà il prossimo 23 ottobre durante l’evento Energy Year 2024 di Milano.
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