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Il Salotto a Teatro, a Caserta confronto culturale con Leo Gullotta

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Caserta, 15 gen. – Prosa e maieutica nel cuore della città di Caserta. Con la giornalista Beatrice Crisci il foyer del Teatro comunale si anima di parole, confronti ed esperienze atte a porre al centro storia, forza e bellezza del teatro.

L’ evento prestigioso il cui accesso libero consente ai cittadini di entrare negli aneddoti degli attori più famosi d’Italia, ospita tra gli artisti Leo Gullotta.

Cinquant’anni di carriera per il professore del teatro nostrano, impegnato da ottobre 2018 nel riproporre ‘Pensaci, Giacomino‘ di Luigi Pirandello.

La novella del 1915 rilegge la vecchiaia traslitterandola in positivo. In presenza dei suoi ospiti, sabato 18 gennaio Gullotta ha raccontato prodromi, scrittura e attualità di un testo considerato impropriamente “classico”, perchè ancora attuale.

“Leggendo quest’opera mi è sembrato importante riproporla. Il lavoro originale è diviso in tre atti, perchè ci sono tre ambienti: la scuola, la casa del prof. Toti e la casa di Giacomino e della sorella. – spiega Gullotta – Ogni volta per ciascun atto si lavorava per dare tensione emotiva al pubblico, finchè non arrivava l’intermezzo in cui bisognava cambiare la scena realistica, perdendo questa tensione. In una messa in scena particolare, come quella che presento, tutto viene condensato in un’ora e venti di atto unico, senza togliere nulla al testo originale. L’intento? Preservare fino alla fine commozione e convinzione dei personaggi. Questo lavoro è stato sempre accolto con grande attenzione, perchè racconta “fantasmini” che ognuno di voi ha visto nel quotidiano”.

“L’altro pirandelliano” si appropria dei volti e degli sguardi dello spettatore contemporaneo, evidenziando il bisogno collettivo di fare del teatro luogo di incontro dell’io comune. Nel ‘Salotto a teatro’ si mettono in circolo sensazioni celate e segreti inconfessati della storia umana.

La curiosità dello spettatore viene soddisfatta dalla parola di Leo Gullotta che svestito della sua maschera, da professionista e osservatore dei tempi confessa: “Il teatro oggi mi fa interrogare sul concetto di cultura del nostro Paese. Ho più volte scritto alla politica offrendo la mia disponibilità ad insegnare gratuitamente la storia del teatro, senza ricevere mai alcuna risposta. Questo non mi ferma, perchè ogni volta che ho l’occasione per parlare ai giovani e al pubblico della materia teatrale lo faccio senza pretendere di ergermi su un piedistallo”.

Il teatro è pilastro della storia culturale mondiale; riportare i tipici topoi pirandelliani sul palcoscenico non è un atto di coraggio, ma scelta dovuta che per fortuna l’attore catanese compie, al fine di arricchire conoscenza e pensiero dei suoi spettatori sulla poetica dell’umorismo come sentimento del contrario.


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.