Il sogno continua e inizia davvero a prendere forma. Vittoria decisiva contro la Roma
di Luca Muratgia.
Vittoria determinante contro in una memorabile battaglia al Maradona, un successo reso ancora più significativo considerando lo spessore dell’avversario, una Roma che si è presentata forte di una importante ripresa di campionato costellata da tre vittorie e un pareggio, un cammino addirittura più prolifico dello stesso Napoli che nelle medesime giornate aveva racimolato tre vittorie e una sconfitta, a Milano a San Siro contro l’Inter. I giallorossi rappresentavano (previsioni poi confermate dal campo) la squadra più in forma del campionato con Dybala ed Abrham in grande spolvero e il rientro a tempo pieno di due perni imprescindibili come Spinazzola e il capitano Lorenzo Pellegrini.
Ancora una volta a risultare decisiva è la profondità della rosa che consente a Spalletti di pescare in panchina uomini decisivi e che sempre, da subentrati, riescono ad essere decisivi. Basti pensare che sul risultato di 1-1, mentre Mourinho portava in campo Bove e Volpato, Spalletti operava cambi che consentivano l’ingresso in campo di Raspadori e Simeone.
Il match era stato preceduto da un’attesa spasmodica caratterizzata dall’ormai rinomato allenatore Mourinho che sempre, con le sue dichiarazioni, arricchisce qualsiasi sfida e, per la verità, ha conferito la sua impronta su una squadra che ieri ha disatteso le previsioni della vigilia che volevano i capitolini arroccati in difesa pronti a sfruttare le ripartenze e la genialità di Dybala, e che invece, per larghi tratti della partita, hanno costruito la partita e pressando altissimo, imbrigliando portatori di palla partenopei.
La partita si presenta difficile sin dalle prime battute e solo una prodezza di Osimhen, su assist di Kvaratskhelia, ottavo in stagione, riesce a rompere i delicati equilibri, sul cross del georgiano, stop di petto, poi di ginocchio e fucilata all’incrocio dei pali che Rui Paticio fa appena in tempo ad evitare. Il primo tempo continua equilibrato e su ritmi estremamente intensi con un colpo di testa di Osimhen a botta sicura su assist di Lozano fuori di millimetri e una prodezza di Meret su tiro a botta sicura di Spinazzola dal limite dell’area di rigore. Il secondo tempo, invece, vede una Roma arrembante alla ricerca del pareggio mentre il Napoli va in sofferenza, abbassa palesemente il proprio baricentro riuscendo però in contropiede a piazzare due occasioni importanti che, se finalizzate, avrebbero posto anzitempo la parola fine ad una partita in bilico fino al ‘97. Dapprima Lozano che, superato in velocità Smalling, porge a Kvaratskhelia in pallone che andava solo appoggiato in rete, il georgiano, oggi un po’ in ombra e lontano dalla condizione di forma migliore, stoppa invece la sfera facendosi rimontare dai difensori giallorossi. Poi ancora Lozano che, dopo aver riconquistato palla nella propria trequarti, si invola verso la porta avversaria con di fianco Kim e kvara, il messicano opta per la soluzione personale con un fendente sotto la traversa che Rui Patricio alza in angolo. È la Roma però che gestisce l’incontro in questa fase e, dopo una nuova prodezza di Meret sugli sviluppi di un calcio d’angolo, perviene al meritato pareggio con El Shaarawy, una vera e propria bestia nera per i partenopei, che sbuca dalle retrovie su un cross dalla destra e beffa simultaneamente Lozano e l’incolpevole Meret. A questo punto qualsiasi squadra dopo una battaglia simile, avrebbe accettato il pareggio ma il Napoli quest’anno sembra possedere mille ed imprevedibili risorse, non si accontenta mai e cerca sempre dovunque e comunque la vittoria, si riversa nella metà campo avversaria e all’85’ proprio il Cholito Simeone, da poco subentrato ad un acciaccato Osimhen, con una prodezza, dapprima spedisce al manicomio Smalling, autore fino a quel momento di una prova importante e senza sbavature, e poi da un metro dentro l’area di rigore, spedisce all’incrocio dei pali il pallone che fa letteralmente esplodere il Maradona. La partita, dopo in’estenuante attesa, termina con un boato straordinario di gioia e con la consapevolezza, sempre più crescente, che il traguardo diventa sempre più raggiungibile.
La stagione però continua e le difficoltà sicuramente non sono terminate ieri. C’è da restare sempre al massimo della concentrazione e proprio adesso gli azzurri non possono consentirsi alcuna distrazione. Proprio le ultime giornate, chiedere al riguardo a Milan, Inter e Juventus, hanno certificato un campionato dove non è mai consentito abbassare la guardia e che punti preziosi possono essere persi contro qualsiasi formazione.
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