Immigrazione, amministrative di Roma e Governo. Intervista ad Alessandro Mazzoli, già parlamentare della Repubblica
Per la mia rubrica ‘IL Personaggio’ sono lieta di ospitare Alessandro Mazzoli, presidente della Provincia di Viterbo dal 2005 al 2010, deputato per il PD dal 2013 al 2018.
D. Fenomeno migratorio, giorni fa ci sono stati dei morti in mare. Sperando siano gli ultimi. Cosa pensi si debba ancora fare per la gestione dell’immigrazione?
R. “Siamo di fronte a tragedie umanitarie di proporzioni enormi, dovremmo avere più consapevolezza del problema e non affrontarlo solo in base alle emergenze, ma comprendendo che è un problema strutturale. Naturalmente un solo Paese non risolve l’intero problema, qui deve venire più forza e più coraggio dall’Europa per affrontare questa questione che è sia umanitaria ma ha a che fare con altri problemi, quali: conflitti, povertà, miseria, cambiamenti climatici. Un’insieme di problematiche che deve essere affrontata in una prospettiva di lungo periodo. Non possiamo pensare di affrontare i singoli episodi quando accadono, queste vicende tragiche vanno evitate assolutamente, bisogna stabilire rapporti e relazioni durature con i Paesi di origine dei migranti, bisogna aiutare quella parte del mondo ad affrontare questi problemi. Per la gestione dei flussi lo stesso; l’Italia, intanto, deve darsi delle leggi adeguate per regolare l’immigrazione, cioè stabilire quali sono le vie legittime per entrare nel nostro Paese e trascorrere periodi limitati di tempo o periodo più lunghi.
La fase emergenziale va affrontata con una condivisione a livello europeo, perché è vero che, spesso, i primi porti di approdo sono quelli italiani ma non è un problema che può risolvere solo l’Italia.
L’Italia gli sforzi che ha potuto fare li ha fatti, li sta facendo, ma è evidente che ci vuole un impegno maggiormente condiviso.
Questo per quanto riguarda le tragedie in mare, poi, sai, il problema dell’immigrazione in Italia comprende molti altri aspetti perché qui vivono, ormai stabilmente, oltre cinque milioni e quattrocentomila stranieri, venuti nel corso del tempo. Quindi, concorrono all’economia del Paese, questo è un altro fronte del problema che richiede legislazioni adeguate e aggiornate che contemperino sia i diritti delle persone, sia la sicurezza delle città e dei territori”.
D. Secondo te, come mai non si riesce a fare una legge adeguata?
R. “Perché il tema dell’immigrazione è di per sé molto delicato, suscita reazioni contrastanti e troppe volte è stato utilizzato per fare battaglia e non per cercare una soluzione realmente seria. Io, fondamentalmente, penso che l’immigrazione sia uno di quei temi in cui l’insieme delle forze politiche deve costruire una risposta. Sull’immigrazione non ci si deve dividere più, ci si mette d’accordo, si stabiliscono le priorità e il Paese risponde tutto insieme, contemperando le esigenze di accoglienza, inclusione, per quello che noi siamo in grado di fare, con sicurezza, legalità, ecc ecc. Questo deve fare un Paese, lo deve fare come corpo nazionale e in relazione di intesa con le strategie europee. Non è che ogni volta si utilizza il fenomeno dell’immigrazione per le prossime elezioni politiche o amministrative”.
D. Parliamo di Letta. Qualcuno pensa che lui stia strizzando l’occhio al Movimento 5stelle.
R.”No, non credo, perché Letta (intanto penso che dopo le dimissioni di Zingaretti sia stato un’ottima soluzione, autorevole, in grado di guidare il Partito Democratico) nel dire ‘Ricostruiamo il centro sinistra che dialoga con i 5stelle’, ha collocato il PD in una posizione autonoma, di dialogo, di costruzione ma non schiacciato sui 5stelle. E’ chiaro che, per come si vanno delineando le cose, con il Movimento 5stelle il PD doveva fare i conti, cosa che ha fatto e deve continuare a fare. Lo stesso Movimento, dalla sua nascita, ha avuto un’evoluzione per cui oggi è più facile dialogare rispetto al passato. Essendosi dovuti misurare con i problemi del Governo, è chiaro che c’è stata un’evoluzione del Movimento che non è finita. Dico che c’è ancora da fare, però le premesse per un dialogo e un rapporto tra il centro sinistra e i 5stelle ci sono”.
D. Con le amministrative di Roma, quali sono le posizioni del PD? C’è un lavoro con Calenda o con la Raggi?
R. “Nella vicenda di Roma stiamo dicendo sia a Calenda, sia alla Raggi. La Raggi è la sindaca uscente, che però noi abbiamo combattuto al comune di Roma, Calenda si è autocandidato. Noi abbiamo detto ‘Ricostruiamo insieme un’alleanza capace di competere con chi sarà candidato con il centro destra’. Per noi, la via maestra sono le primarie, che vorremmo tenere nel mese di Giugno, avremo sicuramente i nostri candidati e stiamo insistendo con Calenda affinché partecipi. Fino adesso abbiamo il suo rifiuto di partecipare alle primarie e l’insistenza della Raggi che vuole ricandidarsi a sindaco di Roma. La situazione è ancora molto aperta, però non aderiamo né alla candidatura di Calenda né a quella della Raggi, in quanto pensiamo si debbano trovare figure più unificanti e capaci di competere con il centrodestra che a Roma è molto forte”.
D. Mario Draghi è l’uomo giusto al posto giusto?
R. “Nelle condizioni in cui ci troviamo, sì. Per esperienza, profilo, prestigio internazionale, dopo la crisi politica che ha portato alle dimissioni di Conte, è l’unico che può guidare il Paese in questi mesi così delicati. Mattarella ha compiuto la scelta giusta, compreso il fatto che intorno a Draghi c’è una maggioranza molto larga, una maggioranza istituzionale. Penso sia giusto, perché il Paese non poteva continuare a dividersi dentro una pandemia. Non si scherza, è in gioco la salute della gente, bisogna stare uniti il più possibile. Poi le differenze continueranno a manifestarsi in vista delle prossime elezioni”.
Sembra che a livello politico le cose stiano tornando in ordine, bisogna solo sperare che questa emergenza passi presto.
Ringrazio Alessandro Mazzoli per la piacevole conversazione.
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