In vista delle prossime Europee, intervista con l’on. Giosi Ferrandino, europarlamentare di Azione
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Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare l’on. Giosi Ferrandino.
Europee: un impegno importante che lei svolge con molta serietà e passione. Quali cose da fare per questa campagna elettorale?
L’aspetto più importante è motivare le persone al voto. Il fenomeno dell’astensionismo è diventato prioritario. Votare è un esercizio di democrazia che rappresenta la cartina tornasole dell’interesse dei cittadini per la politica. Questo ventennio segnato da populismi di destra e sinistra ha finito per allontanare le persone dalla politica. Eppure la politica è fondamentale nella vita di ognuno, perché dà risposte alle trasformazioni della società, mettendo ordine al caos. Con Azione stiamo provando a fare esattamente questo, cioè restituire centralità al ragionamento politico. Lo facciamo sui temi che riteniamo dirimenti, come la sanità. Abbiamo lanciato una petizione per cercare di salvare la sanità in Italia perché i numeri sono drammatici. Ad oggi mancano 40mila medici e 65mila infermieri. Noi chiediamo di attivare il MES sanitario e di portare la spesa sanitaria all’8% del PIL, come avviene nel resto d’Europa. Parliamo di questioni concrete, offrendo soluzioni percorribili fin da subito.”
Quali i temi prioritari per lei in Europa?
Abbiamo vissuto questi cinque anni in apnea, tra crisi Covid, guerra in Ucraina, conflitto in Medioriente. Nonostante tutto abbiamo portato avanti come Parlamento un processo di trasformazione delle istituzioni europee che non è più procrastinabile. Pensiamo al PNRR e al debito comune: è urgente immaginare l’UE non più come un agglomerato di Stati che ragionano di commercio e libera circolazione, ma come una federazione di Stati che si dota di un governo centrale, pronto a garantire pari opportunità a tutti. Questo discorso oggi si estende anche alla difesa comune. Se prendiamo le spese militari dei 27 stati europei, sono seconde solo agli Stati Uniti, eppure non disponiamo di un esercito di pari livello. Ed attenzione: esercito comune significa e deve continuare a significare maggior potere di deterrenza, lo spirito deve restare sempre quello di fare dell’UE un attore di pace. Il punto è che con le tensioni geopolitiche di questi ultimi anni, quello che prima si considerava come marginale oggi non lo è più. Poi ci sono le questioni procedurali: il diritto di veto è un non-senso storico, il ruolo del Consiglio non può essere così preponderante. E bisogna affrontare l’altro tema: l’elezione diretta della Commissione europea.”
Cosa pensa della gestione sanità in Italia?
Un medico in Italia guadagna 70mila euro in meno di un collega tedesco. Un infermiere 20mila euro in meno. Negli ultimi 20 anni le nostre Università hanno formato 180mila figure professionali che hanno scelto poi di andare a lavorare all’estero. Nello stesso arco temporale hanno chiuso 261 ospedali pubblici, mentre la spesa per la sanità privata ha superato i 40 miliardi. Questi sono i dati della sanità in Italia, un paese dove una donna per avere una mammografia deve aspettare 24 mesi, un paese dove i centri di analisi dopo 3 giorni hanno esaurito le prestazioni garantite dalla mutua. “
L’appoggio all’Ucraina ha destato un certo malcontento in molti cittadini italiani. Cosa pensa a riguardo? Quali sono le prossime politiche per fermare Putin?
“L’appoggio all’Ucraina è un caposaldo della nostra proposta politica. Su questo tema non siamo disponibili ad alcun passo indietro. Bisogna conoscere la storia e la cultura russa per comprendere che le azioni di Putin non si limiteranno ad una semplice rivendicazione territoriale del Donbass o della Crimea, ma rispondono ad un disegno più ampio che coinvolge anche buona parte dell’Europa. Oggi gli ucraini stanno combattendo per noi, con un coraggio ed una determinazione fuori dal comune. Il minimo che possiamo fare è garantirgli supporto e rifornimenti perché se l’obiettivo deve essere la pace, questa non si può determinare premiando l’aggressore e penalizzando l’aggredito.”
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