Inaugurazione del ponte San Giorgio a Genova, presenti il Capo dello Stato, il Presidente del Consiglio ed alcuni ministri
La cerimonia si è svolta alle 18.30. I Vigili del fuoco ricordano il crollo del ponte Morandi che causò 43 vittime
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inaugurato oggi pomeriggio alle 18.30, a Genova, il nuovo ponte San Giorgio, a due anni dal crollo del viadotto sul Polcevera, più conosciuto come ponte Morandi, che causò 43 vittime. Alla cerimonia parteciperà, tra gli altri, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
Prima dell’inaugurazione, trasmessa in diretta da Rai1, il capo dello Stato si è recato in prefettura, per incontrare alcuni dei familiari delle vittime.
Nel giorno dell’apertura del nuovo viadotto, i Vigili del fuoco ricordano gli interventi operati in uno scenario estremamente complesso, dalla immediatezza del crollo fino alla fine della demolizione della struttura, per garantire la sicurezza nel cantiere durante lo smontaggio controllato e l’esplosione delle ultime pile del ponte.
Subito dopo il crollo, Vigili del fuoco furono immediatamente inviati da tutte le regioni d’Italia. In brevissimo tempo fu approntato un dispositivo di soccorso con circa 400 operatori, oltre a 44 cani soccorritori certificati.
Un teatro operativo mai visto prima, raccontano i vigili, tra questi quelli direttamente impegnati nel recupero e nel salvataggio delle persone rimaste bloccate sopra e sotto le macerie all’interno delle loro auto.
Al fianco del contingente che operava a terra fu impiegato anche un contingente per il recupero in quota, composto da operatori specializzati in tecniche Saf (Speleo alpino fluviali) e l’impiego di 3 elicotteri AB412 Drago da Torino, Bologna e Arezzo in supporto al Reparto Volo di Genova.
In azione – inviati dal Centro operativo nazionale, che coordina tutte le emergenze – anche 100 operatori della specialità Usar (Urban Search and Rescue) per la ricerca e il soccorso dei dispersi tra le macerie, che lavorarono senza sosta in particolare nelle 3 zone più interessate dal crollo con mezzi speciali di movimento terra e altri come autogru, autoscale, autompompe-serbatoio, per un totale di 35 unità operative in azione.
Considerata la possibilità che fossero danneggiati condotte, impianti, serbatoi e veicoli con sostanze pericolose all’interno, diedero un fondamentale contributo sul campo anche gli operatori specializzati del nucleo NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico).
“Oggi posso dire a tutti: ce l’abbiamo fatta – ha esordito commosso il sindaco Marco Bucci – come avevamo promesso 18 mesi fa. Il mio pensiero va prima di tutto alle 43 vittime e ai loro famigliari: simili tragedie non devono succedere più”. Il sindaco pensa poi “ai cittadini di Genova, che hanno sofferto in questi due anni” per la crisi dei collegamenti viari con ricadute sulla città e sul porto. “Oggi – ha detto – regaliamo il ponte ai genovesi e ai turisti, perché la città di Genova torni a crescere e ad essere competitiva”.
Quello che viene dal ponte, secondo Bucci, è “un messaggio di fiducia, di competenza e di speranza: abbiamo fatto di Genova un modello per l’Italia e vogliamo che l’Italia diventi un esempio in Europa”.
Il presidente della Regione Giovanni Toti si concentra sui due opposti: “Mai più simili tragedie, per le quali aspettiamo ancora giustizia, e sempre così” quando si realizza un’opera pubblica. “Qui a Genova abbiamo visto che allora si può fare: allora tutte le opere vanno fatte in questo modo”.
“Questo ponte – ha detto il premier Conte – ci restituisce un’immagine di forza e di leggerezza”. E ancora: “Non siamo qui solo a tagliare un nastro. Il nostro commosso pensiero va alle vittime”. Dietro il crollo del Morandi “ci sono stati incuria e cattiva gestione”, il nuovo Ponte “è un’opera mirabile, frutto del genio italico, di una virtuosa collaborazione tra politica, amministrazione locale, impresa e lavoro. Genova è la dimostrazione che il nostro Paese sa rialzarsi e sa tornare a correre”.
Tante anche le citazioni durante la cerimonia: Renzo Piano ha citato il verso del poeta Caproni “Genova di ferro e di aria”, il presidente Toti ha citato il “dove eravamo rimasti” pronunciato da Enzo Tortora al suo ritorno in tv dopo le vicende giudiziarie, il premier Conte Calamandrei, che fondò la rivista il Ponte, simbolo di ripartenza dopo la guerra.
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