Inchiesta Liguria, Meloni: “Toti? Aspettiamo sue risposte”
(Adnkronos) – "Giovanni Toti ha detto che avrebbe letto le carte e che avrebbe dato le risposte. Aspettare quelle risposte e valutare penso sia il minimo indispensabile per un uomo che ha sta governando molto bene quella Regione". Lo dice il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arrivando a Milano per l'intervista a ‘Il giorno de La Verità’ replicando a chi le chiedeva se fosse preoccupata per l’inchiesta ligure che coinvolge il governatore. Meloni spiega poi che per le nomine dei commissario europeo "vorrei spuntare una delle più importanti, che ci aiuti a difendere meglio gli interessi italiani, anche se si sa che i commissari non lavorano per la loro nazione", una nomina di peso dunque come "sull'economia, non indebolita come accaduto l'ultima volta, piena, o la competitività, il mercato interno la coesione, ce ne sono diverse e significative, credo anche la delega al green deal sia molto importante, possiamo dire che qualcosa che non ha funzionato". Sul green deal bisogna "correggere il tiro" o il "Timmermans… come di fatto già si sta correggendo", scherza poi raccogliendo una battuta di Maurizio Belpietro. Sulle polemiche innescate dal confronto tv con la segreteria dem Elly Schlein, Meloni sottolinea che "il confronto mi piace, penso sia il sale della democrazia, in particolare in campagna elettorale. Mi fa molto sorridere il dibattito che sta generando l'aver dato disponibilità al confronto" con "denunce, lamentele… Io penso il confronto sia normale, particolarmente in una campagna elettorale come quella in cui siamo, in rapporto all'Unione europea, per raccontare agli italiani che ci sono due modelli: la proposta socialista e quella dei conservatori. Mettere a confronto ricette e visioni è un modo di aiutare cittadini nella scelta, è la cosa più naturale del mondo". "Mi aspetto di fare il confronto ma vedo molti movimenti contro questa iniziativa, vedo molta critica – aggiunge – ci sono cose che si stanno muovendo, magari con l'idea che questo confronto non si facesse. Penso che sarebbe un errore, è una cosa utile per tutti il fatto che non ci siano precedenti perché altri erano meno disponibili di me".
"Il M5S dice che la candidatura" alle europee "dei parlamentari e dei membri del governo è una truffa. Per me la democrazia non è mai una truffa. Avrei detto che era una truffa mettere al governo un signore mai candidato, mai votato dai cittadini e che gli italiani non sapevano neanche chi fosse", dice. Alle prossime elezioni europee "il mio obiettivo è confermare il consenso che avevo quando sono diventata premier. Per me sarebbe importante perché non credo che non moltissimi partiti di governo siano arrivati a un anno e mezzo di distanza con lo stesso consenso".
Eguagliare il risultato messo a segno alle politiche "lo considererei importante particolamente perché abbiamo dovuto fare scelte difficili e coraggiose. Vorrebbe dire che anche quando sei costretto a fare delle scelte difficili se sono scelte fatte con giustizia e buonsenso i cittadini capiscono le decisioni. Non sto al governo per me stessa, faccio questa vita solo se so "Non ho mai pensato a fare un rimpasto di governo. È una delle tantissime ricostruzioni un po' forzate che leggo spesso. Anzi, io tra gli obiettivi che mi sono data è arrivare a 5 anni con il governo che ho nominato, cosa che non è mai accaduta nella storia d'Italia. A maggior ragione non per fare il commissario europeo che è uno, e bisogna vedere che delega l'Italia riesce a spuntare", afferma. Capitolo giustizia: "La riforma della giustizia serve a questa nazione, non perché ci smontano il decreto Cutro ma perché tutti siamo d'accordo che la giustizia non funziona in Italia: bisogna avere il coraggio di intervenire come su tutte questioni che rallentano investimenti e sviluppo. Per questo nei prossimi giorni arriverà in Consiglio dei ministri anche la riforma della giustizia, serve coraggio e noi interverremo". "Il governo non usa il manganello anche perché non è il governo che dà le indicazioni alle forze dell'ordine quando si trovano ad operare", dice intervenendo sugli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. "Per il governo – mette in chiaro la premier – la libertà di manifestare andava difesa ma c'è bisogno che le regole vengano rispettate anche da chi manifesta". "Le forze dell'ordine devono garantire il diritto di manifestare nel rispetto delle regole", "l'assalto alla Cgil era libertà di manifestare? No. Andava impedito? Sì, le forze dell'ordine cercano di mantenere un equilibrio. Alcuni dei manifestanti sono dei professionisti della materia che provocano le forze dell'ordine nella speranza che qualcosa vada storto e si possa dire che il governo ha metodi autoritari", aggiunge. "Le forze dell'ordine non meritano l'assenza di solidarietà che talvolta si vede, meritano rispetto", sottolinea ricordando un bilancio di 126 agenti feriti senza attestati di solidarietà: "Io lezioni non le accetto, ricordo lavoratori seduti per terra su cui si sparava con l'idrante". —[email protected] (Web Info)
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