Indecenti.Prestazione sconcertante, è indispensabile una rivoluzione
di Luca Muratgia.
Questo Napoli non esiste, ormai questi giocatori non hanno più niente da dare a questa maglia e, a fine campionato, sarà indispensabile una vera e propria rivoluzione, senza la quale, c’è il serio rischio che si ripeta lo scempio a cui si è assistito quest’anno. Questa rosa, questi interpreti, al momento, esprimono il valore reale di questa squadra che, con il passare del tempo, può solo peggiorare. Nella speranza che questo concetto sia stato recepito anche dalla proprietà del club anche perché nessun allenatore di spessore, con la rosa attuale e dopo aver osservato la partita di oggi, rischierebbe di rovinare la propria carriera ed umiliare le proprie idee con i giocatori attuali. Solo allenatori reduci da fallimenti oppure fuori dal giro che conta da molto tempo, oserebbero allenare questa rosa con risultati che potrebbero diventare ancora più raccapriccianti rispetto a quanto si sta osservando da otto mesi a questa parte. Ancora una volta, a seguito di una vittoria apparentemente convincente e illusoria, subentra lo sconforto derivante dall’incapacità di un minimo continuità, di rendimento e di risultati; l’unica costante in questa annata scriteriata, è la delusione dei sostenitori azzurri che, nonostante tutto, anche oggi sono accorsi in 50.000, in una torrida domenica di metà aprile, in un orario particolarmente scomodo, scegliendo la fornace del Maradona piuttosto che una tranquilla giornata in amene località turistiche al mare piuttosto che in campagna. Ancora una volta, gli unici sentimenti che le partite del Napoli di quest’anno è in grado di generare, sono delusione, rabbia, sconforto, tristezza e frustrazione. Anche la pazienza degli stessi sostenitori partenopei, sembra essere inevitabilmente esaurita se è vero, come è vero, che al termine della gara sono partite bordate di fischi, figlie dell’esasperazione, unitamente al “consiglio” di darsi ad occupazioni più dignitose. Ormai gli alibi sono terminato, gli allenatori, la preparazione, il caldo e chi più ne ha più ne metta, quando si assiste all’atteggiamento di questa squadra, priva di mordente, di stimoli, di motivazioni, tendente al disbrigo del compitino assegnato, rassegnata, sempre in balia degli eventi, non ci si può meravigliare se i risultati poi risultano lo specchio di un campionato da dimenticare in fretta. Eppure le cose si erano messe al meglio per gli uomini di Calzona perché dopo pochi minuti, Politano con una prodezza, spezza immediatamente l’equilibrio portando il Napoli sull’1-0 con una classica giocata del suo repertorio, dalla destra, rientro verso il centro e fendente a giro sul secondo palo.. Con un gol di vantaggio, gli azzurri si concedono il lusso di sprecare clamorosamente la rete del raddoppio, con Osimhen, che a tu per tu con Turati calcia incredibilmente a lato, con Zielisky e nuovamente con il nigeriano che si fa ipnotizzare dal portiere ciociaro. Nonostante le clamorose occasioni create, il Napoli non fornisce mai l’impressione di mantenere il controllo della partita; a testimonianza di di quanto appena esposto un ingenuo fallo di Rahmani, sul finire della prima frazione di gioco, procura il rigore che Soule sbaglia facendosi intercettare la traiettoria da Meret. Lo stesso Meret poi, ad inizio secondo tempo, commette un clamoroso errore nella costruzione dall’azione dal basso che consente a Cheddira, giocatore frusinate di proprietà del Napoli, di realizzare in clamoroso pareggio. Il Napoli riesce comunque a reagire e a trovare la realizzazione del nuovo vantaggio proprio con Osimhen che sotto misura ribadisce in rete un destro svirgolato da Kvaratskhelia. Sembrerebbe ormai una partita che gli uomini di Calzona, seppur con ingiustificabile sofferenza, avrebbero potuto tranquillamente gestire ma questo Napoli, come concepito attualmente, non offre alcun tipo di garanzia e così su cross dalla destra, nuovamente Cheddira, lasciato inspiegabilmente solo, con un imperioso colpo di testa, gela il Maradona. Il Napoli come da copione ormai consolidato, si dissolve nel nulla e poco è mancato che Seck, a pochi centimetri dalla porta non realizzi una completa disfatta ma questa volta Meret, con in miracoloso intervento di piede, evita la beffa finale. Ormai mancano 6 giornate al termine della stagione e questa rappresenta davvero l’unica nota lieta della giornata perché lo scempio cui stiamo assistendo da inizio campionato, è diventato ormai insostenibile.
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