Instabilità politica
La Meloni tre mesi fa voleva il certificato verde, oggi, invece, si dichiara contro il Green pass.
Ebbene, mentre lei all’opposizione contesta tutto (molto comodo) al Governo accade questo.
“Felice di presiedere la Camera dei deputati in una giornata importante come questa. Stiamo approvando il decreto-legge sulla governance del PNRR e sulle semplificazioni: l’architrave su cui poggerà l’azione amministrativa per realizzare i progetti legati al Next Generation EU.
Anche in questa occasione si può apprezzare tutta la discontinuità del governo Draghi rispetto a chi c’era prima, rispetto a chi voleva disperdere gli oltre 200 miliardi di euro in arrivo dall’Europa in bonus e sussidi, esautorando i ministeri da qualsiasi funzione di controllo e direzione.
Un netto cambio di passo anche sulle infrastrutture e la burocrazia. Questo è un governo amico delle opere pubbliche, consapevole che se si sbloccano i cantieri riparte l’economia, il lavoro e le opportunità per i giovani. Italia Viva continua a guardare come modello quello che è stato fatto per Pompei, Expo, il ponte Morandi: snellire le procedure non è sinonimo di minori controlli, e semplificare gli appalti senza compromettere la qualità delle opere è possibile.
Si apre ora davanti a noi una stagione ricca di responsabilità, perché queste risorse ci arriveranno se sapremo mantenere fede agli impegni presi sulle riforme. Quelle riforme senza le quali tutti questi investimenti non avrebbero il potenziale che serve al Paese. La affronteremo a testa alta e con un governo all’altezza della sfida.
Noi ci siamo.”
Ettore Rosato, Italia Viva
Poi ci sono i “geni” a 5stelle che non si smentiscono mai e che, purtroppo, sono al Governo.
“Nel giorno in cui, da Di Maio in giù (o in su, fate voi), i vertici grillini si scappellano per il compleanno del Presidente della Repubblica che volevano mettere sotto impeachment, la ministra Dadone minaccia di dimettersi contro la riforma della Giustizia da lei stessa approvata in Consiglio dei Ministri. Delle due l’una: schizofrenia o cialtronaggine?”
Andrea Cangini, Forza Italia
Chiariamo ulteriormente…
“Ricapitolando: la ministra Dadone vota in Cdm la riforma Cartabia, poi vota a favore della mozione di fiducia sulla riforma Cartabia, poi dice che lei i ministri Cinquestelle potrebbero dimettersi se passa senza modifiche, poi dice che è stata capita male e che tutto si risolverà.”
Antonio Polito
Meglio ridere.
“Riforma della giustizia: i 5 Stelle (che rimpiangono “Alfonsino””) minacciano di ritirare i ministri dal Governo. Assai meno grave, chiaramente, della minaccia di restare.”
Vittorio Sgarbi
Ce ne è per tutti
“Se non ho capito male, i ministri del M5S minacciano di dimettersi se non verrà modificata la riforma della giustizia che loro stessi hanno approvato due settimane fa. Giusto?”
Luciano Capone, Il Foglio
La storia politica del nostro Paese non è mai stata così instabile. Perché?
Perché sono cambiati i rapporti tra Governo e partiti, fra la maggioranza e l’opposizione, con una serie di rischi cui stiamo assistendo.
E da come si comportano, i grillini vogliono boicottare il PNNR.
“Quando si dimisero Bonetti e Bellanova, il M5S fece fuoco e fiamme e pianto greco per la irresponsabilità di dimissioni di ministri durante un’epidemia.
Ora, invece, che Dadone, con i piedi sulla scrivania (ricorderete) minaccia dimissioni per avere modifiche alla riforma della Giustizia da lei stessa già approvata, e dalla quale dipendono anche i soldi europei, il M5S è così pacato, responsabile, saggio. Infatti, Dadone ha detto: ‘Mi dimetto. Forse, mi dimetto. Non mi dimetto più’.
Meglio continuare a mettere i piedi sulla scrivania seduta in poltrona.
Le tigri di cartoncino del M5S.”
Giancristiano Desiderio, giornalista e scrittore
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