Intervista | Covid-19, monitoraggio della politica sui territori con Gianpiero Zinzi e Salvatore Sannino
Napoli, 7 apr. – Continua il monitoraggio socio sanitario relativo alla diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio campano.
Si registra attualmente un trend positivo dei contagi. Il merito è della collaborazione attiva tra istituzioni e cittadinanza.
La politica continua ad interrogarsi fattivamente su come arginare le conseguenze ed i danni, anche economici, del Coronavirus.
Questo il comune denominatore di Giampiero Zinzi, consigliere regionale in Campania e di Salvatore Sannino, sindaco di San Sebastiano al Vesuvio.
Zinzi ha sollecitato a mezzo stampa, l’attenzione del governatore De Luca per dare avvio ad un piano intervento fattivo, a favore di disabili e famiglie con bambini affetti da disturbo dello spettro autistico, in periodo di Covid-19. Il fine è quello di “trovare insieme le risorse soprattutto nelle maglie del bilancio regionale”.
Dal primo momento il consigliere regionale si è interrogato sulla gestione dell’emergenza In Campania, come ci racconta in questa intervista.
Consigliere Zinzi, quale è stata a suo avviso la reazione della politica di fronte all’emergenza Covid-19. Quanto il virus ha cambiato la vita degli italiani?
L’ha cambiata e continuerà a farlo anche nei prossimi mesi. Quando ritorneremo alla normalità cambieranno le nostre priorità e mi auguro che le riveda anche la politica. Questa emergenza ha fatto venire fuori le crepe di una Sanità per anni mal organizzata, con tagli indiscriminati che hanno penalizzato i territori e i nostri migliori professionisti, oltre naturalmente a penalizzare i cittadini. Tornando alla domanda, il Governo nazionale ha gestito con colpevole ritardo la diffusione del Coronavirus nel nostro Paese. La Regione dal canto suo non ha saputo fare tesoro della tragica esperienza del nord Italia, con il risultato che solo adesso, a quasi un mese dalla chiusura totale, si parla di un ospedale modulare, mentre i ventilatori polmonari sono difficili da reperire sul mercato. Un importante contributo è arrivato dalla generosità dei cittadini ed è un altro aspetto importante da sottolineare. A Caserta, ad esempio, il campione di basket Alessandro Gentile ha organizzato una raccolta fondi a sostegno del Covid Hospital a Maddaloni. Una bella iniziativa alla quale ho aderito anche io donando la mia indennità di consigliere regionale. A giorni consegneremo i primi 40mila euro.
– Cerchiamo di tracciare insieme l’impatto sociale dell’emergenza sanitaria. Quanti e quali problemi pratici dobbiamo oggi fronteggiare?
La prolungata chiusura delle attività, come misura per scongiurare la diffusione del contagio, oltre ad uno stato di paura sta alimentando anche forti tensioni sociali. Il risultato è che a trovarsi in uno stato di difficoltà economica sono tante, troppe famiglie campane. Ricevo ogni giorno decine messaggi di padri di famiglia che prima sbarcavano il lunario con lavori occasionali e che adesso, con le restrizioni da rispettare, non riescono a mettere il piatto a tavola o a pagare le bollette. La macchina della solidarietà si è messa in moto, ma è necessario centralizzare gli aiuti. Anche in questo caso l’emergenza non ha fatto altro che acuire difficoltà già in essere, portandole allo stremo. Oltre alla Sanità bisognerà intervenire sul Sociale con continuità e non con le solite inutili mance.
– Quali interventi sostanziali andrebbero attivati?
Ne abbiamo registrati due. Il Decreto ‘Cura Italia’ del Governo nazionale si è rivelato essere incompleto e insoddisfacente, mortificando con misure ridicole diverse categorie professionali senza dare risposte alle famiglie. La Regione Campania, dal canto suo, ha annunciato un piano di 600milioni di euro che sarebbero frutto di una ridistribuzione di Fondi, peraltro già destinati ad una programmazione propria e in parte agli enti locali per garantire servizi essenziali per i cittadini. E così da un lato si prevede lo stanziamento di denaro – senza ancora indicare tempi né modalità di stanziamento – per alcune categorie di campani, dall’altro si impoveriscono le comunità. Come centrodestra responsabilmente abbiamo dall’inizio chiesto un dialogo con il Governatore manifestando la disponibilità a contribuire, con idee e proposte, al superamento dell’emergenza. Un invito che abbiamo rivolto anche in occasione della presentazione di questo piano economico che ha più il sapore di un anticipo di campagna elettorale che di misure a sostegno. Andiamo in Aula e troviamo insieme le risorse per un Piano di interventi serio e soprattutto facciamolo presto.
Attento e scrupoloso nella gestione dell’emergenza all’interno del proprio Comune, anche il sindaco Salvatore Sannino. Il primo cittadino di San Sebastiano al Vesuvio ha attivato in piena emergenza Covid-19, misure ordinarie e straordinarie, motivando i propri concittadini sull’importanza del restare a casa.
Importanti sono i servizi di assistenza ‘Save Me’, creati per richieste urgenti, in collaborazione col nucleo di Protezione civile, insieme al servizio di ascolto e supporto psicologico per tutti coloro lo richiedono in quarantena. Sannino ribadisce: “Rinnovo a tutti voi l’invito a restare a casa. Distanti, ma insieme e uniti nel cuore, vinceremo”.
– Sindaco, come ha reagito umanamente e da un punto di vista amministrativo davanti al dilagare del Coronavirus?
I sentimenti sono quelli di sofferenza e dolore per i tanti decessi cui abbiamo assistito in Italia. Nel nostro Comune abbiamo registrato solo 2 casi positivi al Covid-19, con impatto contenuto. All’inizio dobbiamo concordare che il problema sia stato sottovalutato in tutta Italia. Valutavamo tutti il Covid-19 come una epidemia locale affine ad una semplice influenza. Non abbiamo prestato a livello nazionale, le giuste attenzioni alle nostre abitudini quotidiane. Il rammarico nel guardare le immagini cui assistiamo ogni giorno, da uomo, da cristiano, da politico, è per i tanti decessi registrati. L’immagine dei camion militari che trasportavano salme a Bergamo, non possiamo cancellarla dalla memoria. Si aggiunge alla portata sociale della pandemia, anche la difficoltà umana della lontananza dagli affetti. Ho figli lontani, nipoti ed è faticoso stare loro lontano, come per ciascuno di noi.
Da un punto di vista amministrativo appena ci siamo resi conti dell’entità dell’emergenza, abbiamo attivato subito la modalità di smart working per i dipendenti del Comune. La cittadinanza si attenuta bene alle disposizioni da noi e dal governo nazionale diramate. Prestiamo massima attenzione a tutti e siamo pronti ad intervenire qualora qualcuno si discosti da esse. Devo ringraziare le Forze dell’Ordine, i medici, gli operatori e i volontari sul territorio. La collaborazione è massima, in nome della tutela sanitaria dei cittadini di San Sebastiano.
– Considerazioni sulla gestione dell’emergenza sanitaria in Campania?
Credo che il Governatore De Luca abbia fatto bene a chiudere scuole, attività, con restrizioni importanti per monitorare e ridurre eventuali focolai nella nostra Regione. E’ però difficile adesso immaginare un nuovo modello di società che occorrerà impostare per ripartire. Abbiamo bisogno di coniugare sensibilità e senso del dovere per gestire bene la situazione. Associazioni e istituzioni stanno cercando di collaborare. Una nuova task force va progettata per il futuro di tutti gli italiani.
Nel nostro Comune abbiamo istituito il Paniere Alimentare per assicurare cibo alle famiglie oggi sprovviste di mezzi di sostentamento. Con buoni spesa, attraverso l’iniziativa della spesa sospesa e la procedura semplificata di prenotazione e consegna di parafarmici e beni di prima necessità, insieme alle associazioni ‘Psiche e Amore’, così come con l’Associazione ‘L’Aquilone’, garantiamo alla comunità di San Sebastiano assistenza e vicinanza.
–Quali altri interventi avete progettato in ambito socio-sanitario?
La nostra priorità è stata quella di tutelare la salute dei concittadini. Abbiamo attivato il progetto ‘Il sostegno oltre la distanza’, in collaborazione con l’ASL Napoli 3 SUD e con il Distretto sanitario 5; abbiamo puntato sulla donazione del sangue, in risposta agli appelli lanciati dagli ospedali campani, attraverso la raccolta sangue ‘Esco solo per donare’, in collaborazione con l’Avis di Napoli. Esserci fattivamente e impegnarsi nel pensare cosa fare in questo momento, è per me una esigenza umana, oltre che conseguenza della responsabilità istituzionale che avverto fortemente.
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