INTERVISTA – Intrattenimento in Tv, Stefano Ciffo: “I programmi siano di buon auspicio per il mondo dello spettacolo provato dalla pandemia”
Napoli 13, gen. – Ritorna in tv nella sua sesta stagione di programmazione Rai, ‘Stasera tutto è possibile’.
Il format di intrattenimento condotto da Stefano De Martino, rappresenta una boccata di ossigeno per gli spettatori che in periodo di restrizioni, intendono distendersi davanti alla tv, caricandosi di leggerezza ed energia, attraverso la sana risata e la comicità di impronta partenopea.
In partenza dal 12 gennaio, lo show con ospiti fissi Biagio Izzo, Francesco Paolantoni e Vincenzo De Lucia, rappresenta contemporaneamente un importante rientro sul palcoscenico per tanti artisti fermi lavorativamente da mesi, costretti a dire ‘arrivederci’ alle loro tournée teatrali.
Lo stop temporaneo e forzato dei lavoratori dello spettacolo viene esorcizzato dalla produzione del format tv ora in onda dall’Auditorium Rai di Napoli, per dare un importante monito a tutti i colleghi: “Stasera tutto è possibile sia il mantra di buon auspicio per il futuro dei tanti addetti ai lavori del mondo dell’arte e dell’intrattenimento”.
A ribadirlo è Stefano Ciffo, a lavoro con la squadra di produzione di ‘Stasera tutto é possibile’.
Da Direttore di Produzione per il mondo dello spettacolo e dei programmi TV, Stefano testimonia la difficoltà di fare spettacolo in questo periodo storico, tra restrizioni e nuove regole da rispettare, che danno all’intrattenimento nuove disposizioni.
“Stasera tutto è possibile è tornato – ribadisce Ciffo – ma il nostro lavoro è cambiato profondamente. Restiamo comunque dei fortunati a poter lavorare in tempi Covid. Napoli in questo rappresenta il motore propulsore che dá forza alla resistenza e alla rinascita con i suoi set in ripartenza”.
Lo spettacolo prova ad inseguire il motto ‘the show must Go on’, come ci racconta Stefano Ciffo in questa intervista.
– Stefano, in tv possiamo finalmente riammirare i beniamini della risata ‘Made in Naples’ con il programma ‘Stasera tutto è possibile’. Come state vivendo questo momento pandemico lavorativamente?
Abbiamo la fortuna di lavorare nonostante la pandemia e di tener compagnia agli italiani a casa che ora cercano diversione dalle problematiche del Covid. Sentiamo dunque la responsabilità di dare di più a nome di tutti i nostri colleghi costretti al fermo lavorativo dalle misure vigenti. Non nego però che la gestione del set sia cambiata completamente per noi addetti ai lavori; il clima è cambiato. Facciamo da spola tra set e nostre abitazioni o hotel, in modo rigoroso. Il nostro solo motore è il lavoro in questo momento e dobbiamo onorarlo con ancora più dedizione. Sul set c’è grande attenzione. Lavoriamo con gruppi estremamente ridotti; con precauzioni costanti e controlli medici ogni quattro giorni.
Gli artisti ad esempio, tolgono la mascherina un attimo prima di andare in onda. Ogni mascherina viene sigillata in un contenitore con tanto di nome e cognome ed appena ciascuno termina il proprio lavoro, subito la ricolloca sul viso.
– Provi a raccontarci come una produzione gestisce uno spettacolo oggi?
Sono state introdotte nuove figure professionali come il COVID manager che ha la funzione preposta del controllo dell’assoluto rispetto di tutte le norme igieniche fuori e sul set. Sono loro a far rispettare la misurazione della temperatura, l’igienizzazione e le distanze di sicurezza.
Siamo tutti molto accorti ed un po’ in tensione considerando la responsabilità che ciascuno ha nei confronti dei colleghi e della loro salute. Tutto è più difficile e più lento perché si lavora in piccoli gruppi. È un periodo incerto tra produzioni e Covid.
– Si lavora soprattutto in assenza di pubblico, rispetto al passato. Quanto incide questo aspetto nella gestione di un programma dedito alla risata?
Il pubblico dá una mano alle persone che stanno lavorando sul palco. È una forza in più per la resa dello spettacolo. All’inizio delle prove e della trasmissione si fa un po’ fatica senza il supporto emotivo del pubblico. Questa difficoltà è maggiore per degli artisti comici che calibrano la battuta anche sulla reazione di chi li osserva. Un sorriso o un applauso aiuta e rincorre l’artista. Per il nostro programma, nelle precedenti stagioni supportate dal pubblico, vale ancora di più questo discorso.
– Gli artisti come raccolgono emotivamente questi cambiamenti?
Prima gli artisti lavoravano nell’assoluta tranquillità e libertà. Ora sono tutti più rigidi. Tra visiera, mascherina, tamponi e distanze, tutto è diventato più meccanico a scapito dell’interscambio emotivo. Tutto è un restringere e per un artista abituato a darsi al pubblico totalmente è sicuramente più difficile lavorare in queste condizioni.
Il cast di ‘Stasera tutto è possibile ‘ è composto da attori abituati a lavorare in teatro, che prima erano impegnati per mesi. Oggi hanno piccoli spiragli lavorativi, invece.
– Quanto alla crisi che il mondo dello spettacolo sta attraversando, da addetto ai lavori, cosa sente di dire ai colleghi?
Dispiace che attualmente mentre noi stiamo lavorando, fortunatamente, ci siano certi settori costretti a casa. La branca televisiva è la sola che stia funzionando. Quando si lavora ad una produzione dello spettacolo, ci sono tante altre realtà connesse; forse più di quelle che possiate immaginare.
Ci sono ferramenta, fornitori che ci hanno dimostrato una vera e propria catena di solidarietà nell’allestimento di questo nostro ultimo set di stagione e che ci hanno dato sostegno lavorativo, nonostante fossero chiusi.
Lo spettacolo mette in moto non solo le relazioni, ma soprattutto l’economia e quando è fermo rappresenta una grande perdita generale.
– Napoli ospita il vostro set da anni. Qual è la sua percezione sulla città ora?
Sento di dire solo belle parole sulla città che rappresenta l’arte per eccellenza. Napoli nonostante tutto, nonostante la pandemia è diventata set di grandi produzioni. Lavorare qui è un privilegio. Ho vissuto per anni a Los Angeles e Napoli è molto vicina concettualmente al modo di percepire l’arte. Rappresenta la nuova primavera dello spettacolo a 360 gradi, capace di dar vita ad una nuova fioritura.
Chi nasce a Napoli ha in sé connaturato il senso della creatività tipica della maschera. Ogni napoletano a modo suo è un potenziale artista.
La città poi offre per la sua conformazione un set a cielo aperto che rappresenta l’optimum per le produzioni tv e cinematografiche; per questo penso che Napoli sia candidata ad essere la nuova Los Angeles. Nonostante il Covid, qui c’è stato comunque lavoro, soprattutto se pensiamo ai set cinematografici che diventano sempre più numerosi in città.
– Un suo personale augurio al mondo dello spettacolo e al programma appena andato in onda?
Con la tv e ‘Stasera tutto è possibile’ abbiamo l’opportunità di entrare nelle case della gente; la tv è la sola forma di contatto fattivo che molti hanno di questi tempi. Sembra un po’ una categoria necessaria.
Mi auguro che questa diventi una consapevolezza e che l’arte torni a circolare come strumento di rinascita. A ‘Stasera tutto è possibile ‘ invece, auguro di seminare gioia in questi momenti complessi, portando un po’ di allegria agli italiani, perché ne abbiamo tanto bisogno.
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