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INTERVISTA – Itinerari di Napoli con Massimiliano Sacchetto: “Raccontiamo il valore della Campania perchè siate orgogliosi di essere napoletani”

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Napoli, 28 mar. – Educare alla scoperta del bello e del meraviglioso, svelare curiosità su territori sconosciuti sollevando interesse e coinvolgimento. Questo è lo scopo di Itinerari di Napoli, una piattaforma che racchiude molteplici strumenti per conoscere e visitare Napoli e la Campania, raccontando in sinergia con associazioni e istituzioni, luoghi e personaggi che hanno contribuito a rendere Napoli una città unica al mondo.

Il progetto comunicativo è stato ideato dal dott. Massimiliano Sacchetto, specializzato in editoria digitale ed impegnato sul territorio nazionale, non solo campano, nella promozione turistica. Divulgare la ricchezza dell’enorme patrimonio partenopeo in modo approfondito, è la mission del dott. Sacchetto e di sua moglie Carmela Autiero. Entrambi appassionati di Napoli e dei suoi tesori, spesso sconosciuti non solo ai turisti, ma soprattutto ai cittadini campani, hanno scelto di creare la piattaforma IDN ed un’agenzia di comunicazione, per guidare curiosi, lettori e visitatori in un percorso di scoperta trasversale delle ricchezze della Terra Felix per antonomasia.

Da qui l’idea di dar vita ad una realtà aziendale che si occupasse della valorizzazione artistica, culturale ed  enogastronomica  campana, coinvolgendo professionisti ed esperti del territorio che dessero informazioni accurate, studiate, proposte in chiave accattivante con progetti creati a latere, volti anche alla sensibilizzazione su tematiche sociali, come ci racconta il dott. Massimiliano Sacchetto in questa intervista.

L’ INTERVISTA: ITINERARI DI NAPOLI TRA CURIOSITA’ E VOGLIA DI COMUNICARE 

– Dott. Sacchetto lei è l’ideatore di Itinerari di Napoli, la piattaforma comunicativa che valorizza cultura e turismo, un settore importante ma provato dalla pandemia. Cosa vuol dire comunicare e far circolare bellezza in questo periodo?

Ci troviamo in un momento storico particolare; le attività sono sospese, anche le più basilari e i rapporti sociali sono  ridotti. Vediamo i giovanissimi vincolati a non vivere la propria età e le persone spesso lontano da casa. Itinerari di Napoli proprio in questo periodo ha trovato ancora più riscontro da parte dei suoi utenti, che si sono interessati alle nostre proposte comunicative. Il progetto editoriale creato da me e da mia moglie Carmela Autiero, estende il discorso culturale all’approfondimento e alla conoscenza particolare delle cose. Itinerari di Napoli offre la possibilità di trasportare la gente nei luoghi della Campania per conoscere le sue realtà artigianali, i percorsi culturali ed enogastronomici di sicuro rispetto delle basi storiche della tradizione partenopea. Ci avvaliamo di molteplici strumenti per promuovere e valorizzare luoghi e progetti proposti: arte, cinematografia, televisione ed informazione sono il veicolo attraverso il quale informiamo chi ci segue, con la sfida di raccontare e svelare lati spesso sconosciuti dei territori.

Lei è anche produttore, tanto che ha di recente accolto il progetto del cortometraggio ‘A modo mio’, con la regia di Danilo Rovani. La tematica sociale è al centro del corto diventato manifesto contro il bullismo omofobo. Come nasce l’idea di firmare una campagna di comunicazione sul tema e quali altri progetti proporrà in futuro?

Ci occupiamo di campagne di comunicazione da sempre e lavoriamo in sinergia con istituzioni ed enti locali. Proprio durante la pandemia abbiamo scelto di produrre corti che raccontassero i problemi vissuti in questo arco di tempo. Itinerari di Napoli vuole farsi carico anche di tematiche che partono dalla cronaca per evidenziare come la nostra realtà spesso ponga il limite ad alcune libertà come quella di amare. Comunicare significa dare voce soprattutto a quelle storie che difficilmente la hanno. Questo corto è stato coprodotto con ‘Noi di i Ken ONLUS’. Abbiamo in cantiere la divulgazione di ulteriori cortometraggi che ritornano all’aspetto del territorio: il primo progetto è sul vino perchè Napoli è la città più vinificata in Europa e IDN vuole porlo in evidenza; il secondo riguarda la visita di siti archeologici chiusi e non fattivamente visibili al pubblico. Continueremo a parlare anche di cucina e di elementi tipici che rientrano nell’ottica della cultura del riscatto di una terra ricca come la Campania.

– La proposta informativa di IDN è variegata, ma sempre mirata. Quando nasce l’idea di improntare una comunicazione basata prettamente su Napoli, sul turismo e la cultura? 

Ho iniziato anni fa, durante un viaggio per documentare lo stato del Marocco al fine di promuoverlo a livello turistico. Ho fatto tanto di quel lavoro in quella occasione che mi ha segnato a livello intimo, al punto che dopo aver raccontato e visto cose importanti, sono arrivato a voler prendere ossigeno; sono tornato in Italia e quando sono arrivato a Napoli è stato palese cosa intendessi fare per il futuro. La mia agenzia di comunicazione nasce a Milano, territorio impegnativo su tutti i fronti. Ho iniziato a lavorare lì per promuovere cultura e turismo nel nostro Paese. Sono Veneto ed ho incontrato nel mio percorso mia moglie che invece è napoletana. Apparteniamo a due città ricche di storia e tradizione, ma quando sono arrivato a Napoli con mia moglie ho deciso di valorizzare i tesori a cielo aperto e non solo, di una città piena di meraviglie. Sono un “polentone” per dirla in gergo, che ha vissuto a più riprese a Napoli e si è innamorato della sua realtà. Da giovanissimo ad esempio, mi appassionai di Nino D’Angelo, dei suoi film. Poi l’ho conosciuto, così come ho visitato tante bellezze di Napoli, tanto da decidere dopo dieci anni di ritornarvi nel 2015 e di trasferire l’agenzia di comunicazione qui. Al mio ritorno in Campania ho trovato una città risvegliata e pronta culturalmente a raccontarsi in una veste nuova. L’aspetto più interessante è il settore museale campano che abbiamo scelto di raccontare andando in musei minori come il Duca di Martina, Villa Pignatelli e il Museo della Fotografia. Gli stessi quartieri spagnoli di Napoli rivelano chicche tra abitazioni, strutture ricettive che meritano attenzione per essere svelate ai più. Itinerari di Napoli è un volano che va in contrapposizione al classico turismo crocieristico che propone le più conosciute location di visita. 

– La sua agenzia valorizza la Campania non solo a livello museale, ma anche a livello enogastronomico. Quale focus IDN pone in risalto?

La gastronomia campana ha un patrimonio che si racconta da solo, ma che aveva bisogno di essere “rassicurato”. In maniera umile siamo entrati con le telecamere nelle trattorie e abbiamo dato volto e nome a chef e cuochi; li abbiamo fatti cucinare così da mostrare che qui si mangia per quello che si racconta. Spieghiamo la filosofia che c’è dietro ogni piatto, anche se la cucina campana è una cucina del recupero tendenzialmente. Per questo abbiamo scelto di affrontare un percorso filmico che va a raccontare ancora una volta la base della cucina campana attraverso i luoghi storici in cui è nata. Con il nostro lavoro abbiamo dato uno ampio e profondo sguardo su Napoli e dintorni anche ad utenti  extracampani (provenienti da Nord Europa, Cina, Russia) ed abbiamo rivisto le nostre strategie integrandole con prodotti audiovisivi. Per raccontare Napoli non basterebbe una vita, ma IDN prova ad entrare in luoghi e racconti poco comuni.

– Quanta fatica si nasconde dietro un lavoro di tal fattezza?

La fatica è tanta, ma non avremmo potuto realizzare quanto abbiamo ottenuto, se alla base della nostra agenzia di comunicazione non vi fosse stato un concetto familiare. Il nostro progetto dispone di risorse ampie ed ingenti. Siamo stati mossi da un moto diverso da quello meramente aziendale eppure per noi nel corso del tempo hanno lavorato ingegneri, sviluppatori e laureandi della Federico II, oltre che interpreti del Suor Orsola Benincasa per la traduzione dei testi. I contenuti che proponiamo sono vagliati e supportati dalla supervisione di esperti e ricercatori che confermano quello che andiamo a raccontare. Con Carmela Autiero abbiamo sempre voluto offrire un prodotto di qualità ed attendibilità soprattutto. 

– La sua agenzia di comunicazione investe sui giovani e soprattutto sulle competenze e maestranze napoletane. Quanto  questa scelta costituisce per IDN un valore aggiunto?

Questo è un discorso spinoso perchè i giovani ma anche gli adulti che non trovano opportunità lavorative vanno via dalla città natia per trovare sbocchi. Noi vogliamo evitare la “fuga di cervelli”! Sono di Venezia, l’agenzia di comunicazione nasce nel 1999 con sede a Milano. Oggi abbiamo completamente “voltato le spalle” al Nord ed abbiamo scelto di lavorare solo con ragazzi e professionisti di Napoli. Le racconto una cosa che dà valore a quanto sto dicendo; il padre di una giovane che lavora con noi mi disse all’inizio “La affido a voi, altrimenti mia figlia sarebbe andata sicuramente fuori”. Lavoriamo in ottica meritocratica, ma abbiamo cura di chi collabora con noi in modo concreto, proprio per l’ottica familiare che risiede alla base della nostra agenzia. Accogliamo le idee dei giovani e di chiunque collabori con IDN; siamo un incubatore di impresa.

– Qual è il sogno di Itinerari di Napoli per l’avvenire?

Il sogno di IDN è molto intimo: è quello di far sentire orgogliosi sempre di più i napoletani, consapevoli che i nostri figli debbano crescere con questa certezza. Intendiamo aiutare chi ha ancora qualche pregiudizio verso il Sud Italia, a capire che proprio il Sud potrebbe essere il motore di una ripresa economica italiana. Il sogno imprenditoriale è invece quello di avere sedi lungo lo stivale, perchè l’Italia è bella tutta da raccontare.

 

 

 

 

 

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.