Intervista – L’ effetto ‘Boomerang’ del cuore nel romanzo di Filippo Roma
Roma, 23 nov. – E’ un noto volto televisivo quello di Filippo Roma, giornalista determinato del programma ‘Le Iene Show‘ ed ora anche scrittore, alle prese con il suo primo romanzo d’amore.
Non è un neofita della pubblicazione, dal momento che nel 2014 ha firmato il suo ‘Diario di una iena’. Questa volta però, si cimenta con i sentimenti e i riflessi dell’amore, che tornano indietro come un ‘Boomerang’.
Da qui il titolo del romanzo edito Salani, scritto di sera, nel riposo dal lavoro, ed arrivato in un’età consapevole per Filippo, quando i sentimenti godono della loro piena maturità e possono essere raccontati con verità.
BOOMERANG – IL LIBRO
Più di duecento pagine presentano un viaggio tra cultura ed emozioni. Filippo Roma trasferisce al suo Leo, il protagonista, tutto l’amore per i libri e le storie in essi raccontati. Dalle pagine dei grandi classici d’autore come ‘Guerra e Pace’ ed ‘Il conte di Montecristo’, inizia la disquisizione emotiva del protagonista sui legami affettivi.
Così, lettura dopo lettura, tra vicissitudini familiari che segnano l’adolescenza di Leo, si costruisce l’intricato mondo interiore di un giovane aspirante scrittore, che non riesce a venire fuori come vorrebbe, riscattandosi socialmente e sentimentalmente nel modo che più gli si addice.
Sarà il triangolo amoroso tra Leo, Barbara ed Elena a far sì che il viaggio iperbolico nei sentimenti di Leo, si concluda nel modo migliore: tra scivoloni, errori e piccole illusioni, lanciate come dadi nella difficile partita della vita, dove investire significa esporsi inevitabilmente all’effetto ‘Boomerang’ delle proprie azioni ed anche reazioni.
Cosa apprenderà Leo dalle pagine dei suoi libri e dalla vita, sul più intenso dei sentimenti? Ce lo racconta Filippo Roma in questa intervista.
FILIPPO ROMA DA IENA A SCRITTORE – L’ INTERVISTA
– Filippo, in che momento della sua vita è arrivato questo libro?
‘Boomerang’ è arrivato in un momento in cui avevo bisogno di raccontare qualcosa sull’amore. Ne ho lette, vissute ed ascoltate tante di esperienze dirette ed indirette su di esso e ho voluto restituire un mio punto di vista su un sentimento iperbolico e misterioso, fatto di dinamiche multiformi con una vasta gamma di espressioni. E’ difficile arrivare ad un amore pieno, per questo ho scelto di raccontare il percorso che ci conduce ad esso. Qualcuno riesce a raggiungere la meta subito, qualcun altro no…l’ispirazione è arrivata casualmente da dentro ed ha trovato trascrizione in una stagione della vita, la mia, a cinquant’anni. Sono sposato e so benissimo che i sentimenti viaggiano attraverso varie fasi, piacevoli o meno, tutte da vivere.
– Il suo romanzo è anche un viaggio nella lettura, una sintesi dei classici d’autore che hanno tracciato il suo percorso di uomo e scrittore. Cosa pensa di restituire ai lettori con questa scelta comunicativa?
Sono un amante della lettura, fin dai 13 anni, periodo in cui mio padre mi regalò il primo libro, perciò con questa scelta cerco di dare ai lettori qualcosa di me. Il grande scrittore è colui che parla all’umanità dopo aver tanto sperimentato ed io nella lettura ho cercato le ragioni della mia vita. Ai miei lettori cerco di restituire tutti i sentimenti che ho scovato e provato nel corso del tempo. L’amore è la risultante di una serie di atti ed è un punto di arrivo nell’esistenza di ognuno. E’ un percorso fatto di momenti gentili ed istanti meno nobili, a volte disonesti, come quelli che racconto nel libro. L’amore è il punto in cui un uomo riscopre la coscienza piena e lo fa proiettandosi sull’altro. Esperienza che alla fine, Leo, da protagonista della storia, riesce a compiere.
– Nella sua storia sembra che i personaggi giochino al tiro a segno. Perchè la scelta di un triangolo amoroso per spiegare il gioco sottile della vita?
Il triangolo è la figura geometrica perfetta. Ad essa si sono ispirati tanti autori che ho apprezzato negli anni. Il triangolo permette di operare una scelta, anche in termini narrativi. Nel mio caso, l’ipotesi triangolare è arrivata naturalmente. Nell’atto della stesura dell’intreccio di Boomerang ho capito cos’è l’ispirazione. Mi sono balenati in mente due personaggi: Barbara ed Elena. Mentre scrivevo di Leo la mente si è fermata su due figure femminili complementari, che hanno dato contesto alla storia.
– La scrittura è sempre lo specchio di un autore. In quale dei suoi personaggi si identifica e soprattutto, quanti di essi traggono realmente spunto dal reale?
I personaggi secondari del libro sono ispirati a persone che realmente ho conosciuto. Gli autori citati, sono parte di quelli letti nel magma dei grandi scrittori che mi hanno ispirato nel tempo. Avrei voluto citarne altri nel libro, ma era impossibile contenerli tutti! Il Leo adolescente è invece lo specchio fedele di Filippo alla sua età. Come Leo ho avuto la mia crisi adolescenziale: ero introverso ed i libri hanno rappresentato davvero il mio rifugio.
– Quale messaggio d’amore intende lanciare con Boomerang?
Il messaggio è che l’amore vero è libertà e comprensione dell’altro. Quando Leo alla fine del suo percorso capisce su cosa si regge la sua felicità, comprende che lo scopo da inseguire è voler bene all’altro, accettandolo così come è. Intrecciamo rapporti tossici a volte, basati sulla ricerca del possesso, mentre l’amore è davvero un fatto di semplicità.
– Cosa le ha lasciato il suo Leo e che augurio fa a se stesso e ai lettori?
Leo mi ha lasciato un modello da seguire nel prosieguo della mia vita, ovvero il desiderio di cambiare in meglio il mio futuro. A chi legge il libro auguro che gli piaccia e a me stesso di poter continuare a scrivere.
– La domanda sorge spontanea: Filippo, ha già in cantiere nuovi progetti di scrittura?
Certo. Ce ne sono due. Ho intenzione di lavorare ad una sorta di sequel di Boomerang, continuando ad indagare tra l’amore e la scrittura ed intendo cimentarmi con un racconto alla ricerca della verità.
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