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INTERVISTA – L’attore Andrea Carpinteri raccoglie la sfida de ‘Il Boss delle Pizze Vip’: “Nella vita amo farmi trovare preparato quando arrivano le occasioni ed io vi stupiró”

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Roma, 12 dic. – È bello, giovane e spigliato. L’attore Andrea Carpinteri raccoglie l’ennesima  sfida televisiva, cimentandosi nella nuova edizione del talent culinario ‘Il Boss delle pizze Vip’.

Stavolta sul piccolo schermo “duellerá”’ ai fornelli contro un famoso chef stellato. Quest’anno il programma prevede la sfida tra personaggi del mondo dello spettacolo e pizzaioli stellati per la preparazione della migliore pizza gourmet e Carpinteri proverà a sfoderare il suo asso nella manica come da sempre è abituato a fare.

Nato in Svizzera da genitori italiani, Andrea ha iniziato a mettersi in posa davanti alla telecamera fin da piccolo. Il mondo degli spot lo ha visto allora protagonista, tanto da indurlo poi ad approfondire questo legame con l’Arte, iscrivendosi a Scienze della Comunicazione e all’Accademia di Beatrice Bracco a Roma per studiare recitazione. Nella stessa città partecipa anche al corso di arti performative al Teatro Brancaccio sotto la guida del maestro Nicola Donno.

Si laurea dunque, cercando di comprendere cosa gli riserverà il futuro, fino a quando non verrà scelto per interpretare fiction di successo come ‘Il Commissario Rex’, ‘Affari di famiglia’, ‘Che Dio Ci Aiuti 2’.

Le sue dinamiche professionali coincidono con quattro grandi incontri: Luigi Pirandello, le cui opere interpreterà a teatro; Pupi Avati, Federico Moccia, conosciuto quando aveva 20 anni e con cui ha lavorato  nel film ‘Universitari, molto più che amici’, fino ad arrivare ad Alda D’Eusanio che lo ha scelto come co-conduttore per tre edizioni del programma ‘Vite da copertina’.

A lei Carpinteri deve la sua attuale scelta di lavorare in tv. Dopo un periodo di riflessione attenta su vita e carriera, il giovane attore ha scelto di mettersi alla prova.

Come spesso accade, l’ha superata brillantemente, sormontando il panico iniziale che lo vedeva restio ad accettare tante proposte, perché dislessico.

L’affetto di una professionista come Alda D’Eusanio lo ha rassicurato, facendogli comprendere che la perseveranza nello studio avrebbe potuto valicare questo suo limite, rendendo Andrea un personaggio televisivo di successo.

Da qui il desiderio di lavorare dietro le quinte televisive per comprenderne meglio i meccanismi, così da comunicare nel modo giusto in video. Il giovane italosvizzero ha infatti lavorato con Roberto Cenci al programma ‘All Togheter Now’, tanto da vivificare la propria passione televisiva, fino a desiderare di avere una rubrica tutta sua in una trasmissione.

Il suo motto è “Studiare per non farsi trovare impreparati”. Chissà cosa accadrà dunque su Alice tv con ‘Il Boss delle Pizze tv’, presto in programmazione.

– Andrea, hai iniziato a lavorare fin da bambino con la tua immagine. Questa esperienza quanto ti ha insegnato ad adattarti al set e alle storie dei personaggi che poi hai interpretato in tv e in teatro? Ricordi qualche aneddoto di quegli anni?

Ho iniziato all’età di 16 anni, per gioco ho accompagnato una mia amica alle selezioni di un concorso Nazionale in Svizzera…entrambi siamo stati selezionati per partecipare e con mia grande sorpresa ho vinto il titolo. Da quel momento sono arrivate le prime proposte di lavoro; venivo chiamato come modello, ricordo che spesso durante i servizi fotografici parlavo e i fotografi mi rimproveravano…allora ho capito che la moda non sarebbe stata la mia strada, avevo bisogno di esprimermi diversamente. 

– Hai sempre inseguito il sogno del mondo dello spettacolo oppure il tuo lavoro di oggi è derivato da consapevolezze e passioni postume? 

Sin da quando ero piccolo ammiravo gli attori in televisione e sognavo di diventare come loro. Il lavoro in televisione è invece frutto di consapevolezze, crescendo ho avuto bisogno di certezze e il mestiere dell’attore non può dartele. 

– La scelta di formarti prima studiando Scienze della Comunicazione e poi frequentando l’Accademia di Beatrice Bracco a Roma ha forgiato le tue abilità artistiche. Cosa sei riuscito ad esprimere in questi anni di te stesso, grazie a questa grande palestra?

Sia l’esperienza universitaria che l’Accademia di Beatrice Bracco mi hanno dato la possibilità di esprimermi, di mettermi alla prova e sopratutto di capire quali fossero i miei limiti; è importante conoscere i propri limiti perché ti permettono di vivere senza frustrazioni.

– Menzionando Luigi Pirandello, Pupi Avati e Federico Moccia, triade fortunata per la tua carriera, c’è un pensiero che dedicheresti a ciascuno di loro e soprattutto che regalo credi abbiano fatto alla tua vita artistica?

Luigi Pirandello è il mio autore preferito e ‘Sei personaggi in cerca d’autore’ é la mia opera prediletta. Quando ho finito l’Accademia ho avuto la possibilità di interpretare il Figlio; è stata la mia palestra più grande perché eravamo in scena con 30 repliche e per la prima volta mi sono confrontato con un pubblico attento e critico che ha accolto la mia interpretazione con calore ed entusiasmo. 

Federico Moccia é un uomo molto sensibile, capace di mettere a proprio agio i giovani attori. Grazie a lui ho capito come funziona un  set. Oggi se potessi scegliere, è con lui che tornerei a lavorare!

Grazie a Pupi Avati ho respirato invece  il cinema di un tempo. É uno dei pochi Maestri del grande cinema italiano ancora in vita e ammiro l’entusiasmo che ancora oggi, dopo tantissimi anni ha nei confronti del suo lavoro.

–  Il Commissario Rex, Affari di famiglia, Che Dio Ci Aiuti 2 ti hanno visto protagonista sul piccolo schermo. Tre viaggi diversi in tre trame differenti. Cosa ti sei portato dietro dei personaggi fino ad ora interpretati?

In realtà della fiction mi è rimasto molto poco, non è  stato un periodo felice della mia vita perché vivevo tutto con troppa ansia, non mi divertivo, mi sono messo in discussione e sono entrato in crisi; pensavo di aver buttato via diversi anni della mia vita. Sono partito per Singapore dove ho vissuto per sei mesi e quando sono rientrato in Italia è arrivata la chiamata per “Vite da copertina”.

– Secondo tue recenti dichiarazioni m Alda D’Eusanio è la donna che ti ha ridato fiducia in te stesso scegliendoti per il programma ‘Vite da copertina’. Potremmo definirla mentore del tuo futuro professionale?

Alda è una donna molto intelligente, mi ha voluto, mi ha scelto e mi ha fatto sentire importante. Le voglio molto bene e so che anche lei me ne vuole…quindi si, possiamo definirla mentore del mio futuro professionale.

A breve sarai tra i concorrenti della nuova edizione del Boss delle pizze Vip. Il tuo rapporto con la cucina a tavola e dietro ai fornelli?

Amo cucinare, ho imparato da autodidatta negli anni e sono diventato bravino; se non avessi scelto la tv sarei diventato sicuramente uno chef…o forse uno chef televisivo. 

– Quando diciamo pizza, diciamo Napoli. Se potessi dedicare a questa città una tua pizza gourmet personalizzata, che nome avrebbe e quali ingredienti proporresti per diventare il Boss delle pizze Vip?

In realtà a questa domanda non posso risponderti perché una delle prove da affrontare prevede proprio la creazione di una pizza gourmet e ci sto lavorando  da qualche settimana per trovare gli ingredienti giusti…posso dirti però che prevede l’utilizzo di un formaggio molto molto particolare…

– Una domanda per noi di rito: il tuo monito umano e professionale?

Il mio monito é quello di restare sempre coi piedi per terra, di non dare tutto per scontato e di studiare, perché solo tramite lo studio possiamo cogliere le varie occasioni che la vita ci mette davanti, con onestà, passione, dedizione. 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.