Invalido in sedia a rotelle bloccato da barriere, il sindaco: “Manderò vigili”
(Adnkronos) – "Io, costretto sulla sedia a rotelle, sono bloccato dalle barriere architettoniche e dall'inciviltà di persone indifferenti. Costretto a cambiare farmacia perché quella dove mi servivo abitualmente non ha uno scivolo per disabili attraverso il quale aggirare la rampa di gradini. L'unico scivolo che potrei utilizzare, nemmeno realizzato ad hoc, è occupato spesso dalla macchina di uno dei commercianti della via". Lo racconta all'Adnkronos Lorenzo Torto, 36enne di Rapino, piccolo comune in provincia di Chieti. Il 25 agosto scorso, "umiliato e avvilito dall'ennesima mancanza di rispetto" – ha spiegato – ha deciso di far valere i suoi diritti e presentare una denuncia ai carabinieri della stazione locale. "Il pomeriggio del 24 agosto scorso sono andato con mia madre in farmacia a Guardiagrele per acquistare alcuni medicinali – si legge nel verbale – Al momento di entrare, però, ho notato una macchina parcheggiata proprio davanti allo scivolo attraverso il quale solitamente passo con la carrozzina. Il proprietario della macchina, al quale avevo chiesto gentilmente di spostarla per farmi passare, mi ha risposto che di lì non sarei potuto passare perché proprietà privata e che eventualmente mi sarei dovuto arrangiare e vedermela direttamente con il farmacista perché lui in nessun caso avrebbe spostato l'auto". L'uomo però, titolare di uno dei negozi lì accanto, continua Lorenzo, "non si è fatto convincere nemmeno dal farmacista. Per questo ho deciso di reagire e denunciare. Mi sarei aspettato non dico maggiore umanità, ma almeno senso civico. Voglio sensibilizzare le coscienze, perché non è giusto che una persona disabile che va a comprare medicine debba sentirsi a disagio, inopportuno, un peso per chi lo accompagna. E poi, davanti a dei locali commerciali, non sarebbe forse legittimo aspettarsi degli scivoli dedicati anche a chi non deambula autonomamente? Le istituzioni locali dove sono? Credo che il livello di civiltà di un popolo e di uno Stato si misuri anche dalla capacità di assicurare alle persone con disabilità inclusione, pari opportunità, diritti e partecipazione a tutte le aree della vita pubblica, sociale ed economica". Il sindaco di Guardiagrele, Donatello Di Prinzio, contattato dall'Adnkronos ai fini di una risoluzione del problema, assicura: "Possiamo fare noi opera di sensibilizzazione perché i negozi privati provvedano a garantire l'accessibilità a tutti, eventualmente anche con l'ausilio del comando di Polizia Locale. Manderò agenti in ogni negozio, a chiedere di adeguarsi e di predisporre quanto necessario affinché anche la persona che ha difficoltà motoria possa accedere al locale. L'azione la faccio fare subito dalla Polizia Locale in quei locali che hanno accessibilità pubblica, comunque a quelli di prima necessità, che possono essere studi medici, farmacie o quanti possano essere di particolare importanza. Scriverò stamattina al comandante, perché possa farsi un giro per questi locali in modo tale da sensibilizzare all'adeguamento dell'accessibilità". "In base a una clausola che viene rilasciata ogni volta che si presenta un documento per il permesso a costruire, ad oggi è definito l'obbligo all'accessibilità o comunque la predisposizione dell'accessibilità – spiega – Quelli della farmacia dove si era presentato il nostro concittadino e dello scivolo sul quale era parcheggiata la macchina sono edifici che sicuramente esistono da tanti anni, ben prima che venissero definite le norme oggi valide, e che si dovrebbero adeguare per permettere sempre l'accessibilità alle persone che hanno difficoltà nella deambulazione. Ho fatto fare una ricognizione due anni fa sulle barriere architettoniche a una ragazza in carrozzella insieme a un architetto del mio ufficio per tutto il centro storico di Guardiagrele, per rilevare quali fossero le difficoltà dalla parte pubblica così da modificare e rendere accessibili gli edifici. Quanto ai privati sono tenuti a provvedere. Laddove il negozio sia stato realizzato prima che queste norme fossero obbligatorie, dovrebbe valere il buonsenso, affinché l'esercente predisponga una qualsiasi rampa o metodo di accesso a chi ha necessità". —[email protected] (Web Info)
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