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Islam e Occidente

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Anna Tortora

Dopo gli ultimi eventi in Medio Oriente, vorrei fermarmi sul modo in cui si è modificata nel tempo la relazione tra Occidente e mondo islamico.
La prima impressione che si può trarre è che la rapida espansione dell’Islam sia stata vista come una sorprendente calamità.
È un argomento talmente vasto che non posso certo ridurlo in un articolo.
Gli storici che indagano sugli avvenimenti del passato, senza ricorrere all’ausilio della fede, hanno cercato di spiegare in diversi modi perché proprio alla Mecca, perché proprio ad opera di Maometto, sia comparso l’Islam.
“Tra le spiegazioni più attendibili va considerata quella che si ricollega all’esigenza, sentita dai notabili della Mecca, di presentarsi su un piano di parità ideologico – religiosa nei loro rapporti con cristiani ed ebrei, che conoscevano da una parte grazie ai contatti commerciali con l’Impero bizantino e con quello sasanide, e dall’altra grazie alla presenza di loro comunità nel cuore stesso della Penisola.” Pier Giovanni Donini, storico
L’Europa è dovuta arrivare all’Illuminismo prima di veder consolidarsi una valutazione dell’Islam. Nel 1730 esce in francese la vita di Maometto di De Boulainvilliers, nel 1734 la traduzione inglese del Corano di Sale, seguita da quella francese di Savary nel 1752, che presentano Maometto come saggio legislatore. Di tutt’altro parere è, invece, Voltaire che, nella sua tragedia ‘Mahomet’ e nell’Essai sir les moeurs lascia trasparire la propria indignazione”Un uomo che muove guerra alla patria, che ammazza gli avversari e ruba donne in nome di un incomprensibile libro, non può aspirare ad avere grandezza.”
Dialogo tra cristiani e musulmani? Insomma…
“La conclusione è che la comune eredità univeralistica dell’Islam non basta, di per sé, a fornire una cornice normativa all’interno della quale possano sentirsi a proprio agio le minoranze etnico-linguistiche e, a maggior ragione, religiose del Medio Oriente. Si tratta, infatti, di una eredità contraddittoria in cui alla tolleranza (che non è mai stata parità di diritti e doveri) si intreccia la subalternità dei non musulmani mentre, in seno alla comunità musulmana, il principio dell’uguaglianza etnica e sociale, è stato nei secoli ripetutamente violato. La condizione delle minoranze del mondo islamico poteva apparire invidiabile finché in Europa non si è andati oltre la tolleranza; ora la bilancia pende dall’altra parte e si pone il problema per i musulmani il problema di conciliare il rispetto per le tradizioni autoctone con quello dei valori di importazione.” Pier Giovanni Donini
A cosa siamo arrivati? Ad una chiusura sciocca, subdola da parte dell’Occidente che, grazie a certa Sinistra, ha accettato di tutto. Ed è sempre la Sinistra che sembra trovare difficoltà a prendere le distanze da manifestazioni “ambigue” pro Palestina.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.