22 Dicembre 2024
Attualità

Israele, suonano le sirene d’allarme: sospetta incursione droni in Galilea

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(Adnkronos) – In Israele suonano le sirene dell'allarme antiaereo per una possibile incursione di droni nell'Alta Galilea, nel nord di Israele. Lo riferiscono i media israeliani. Ieri sera gli Hezbollah avevano lanciato una raffica di 40 razzi dal sud del Libano contro lo Stato ebraico. L'Iran intanto ha spostato gli 'asset militari', si legge sulla Cnn che cita due fonti dell'intelligence americana secondo cui Teheran starebbe muovendo numerose risorse militari all'interno del suo territorio come centinaia di droni e missili da crociera in vista di un possibile attacco contro Israele dal proprio territorio in risposta all'attacco al consolato iraniano in Siria del 1 aprile scorso. Gli Stati Uniti si aspettano che l'Iran colpirà obiettivi all'interno di Israele e nella regione. Lo afferma la Cnn citando proprie fonti di intelligence, secondo le quali gli Stati Uniti hanno garantito a Israele che collaboreranno nell'individuare e neutralizzare gli attacchi provenienti dall'Iran. Negli attacchi potrebbero anche essere coinvolti alleati dell'Iran, riferiscono le fonti Usa. "Sosterremo Israele e l'Iran non avrà successo, ma non fatelo". Il presidente americano Joe Biden lancia un ultimo appello, mentre si rincorrono le voci di un possibile attacco a breve su Israele.  Secondo le fonti Usa l'attacco dell'Iran sarebbe imminente. Israele, a quanto riferito alla Cbd, sarà bombardato con un centinaio di droni e decine di missili e sarà impegnativo per gli israeliani difendersi da un attacco di tale portata, sebbene sia trapelata la possibilità che gli iraniani possano optare per un attacco su scala ridotta per evitare un'escalation.   Quanto ai tempi di un possibile attacco, il Presidente dice di aspettarselo "prima piuttosto che poi" anche se spiega di non voler svelare informazioni classificate.  Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, focalizzato sulla necessità di portare avanti ''sforzi multilaterali per garantire la stabilità regionale''. Lo ha reso noto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller sottolineando che Blinken ha evidenziato come ''una escalation da parte dell'Iran non favorirà nessuno nella regione''. Blinken e Shoukry hanno anche parlato della necessità di aumentare gli aiuti alla Striscia di Gaza, di proteggere i civili, di raggiungere un cessate il fuoco che possa portare alla liberazione degli ostaggi. Gli Stati Uniti hanno spostato navi da guerra a difesa di Israele e delle forze americane nella regione in vista di un possibile attacco proveniente dall'Iran. Lo scrive in esclusiva il Wall Street Journal ricordando che, secondo fonti Usa, l'attacco iraniano potrebbe arrivare nelle prossime ore. L'obiettivo è quello di impedire una escalation e un conflitto più ampio in Medioriente. Anche secondo quanto riporta la Cnn che cita fonti della Difesa gli Stati Uniti stanno rafforzando le loro posizioni in Medio Oriente. Lo spostamento di 'asset' militari è teso a "rafforzare gli sforzi di deterrenza regionale e aumentare la forza di protezione delle forze Usa".  
Israele resta in stato di massima allerta su tutto il territorio nazionale per il rischio di un imminente attacco da parte dell'Iran. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf). "Siamo pronti per l'attacco e la difesa utilizzando varie capacità di cui dispongono le Idf, e pronti anche con i nostri partner strategici", ha dichiarato il portavoce delle Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari. "Siamo in allerta, altamente preparati per vari scenari e valutiamo costantemente la situazione". Annunciando che "non vi è alcuna modifica alle istruzioni del Comando del fronte interno", Hagari ha sottolineato che "un attacco dal territorio iraniano sarebbe una prova evidente delle intenzioni iraniane di aggravare la situazione in Medio Oriente e di smettere di nascondersi dietro i proxy". "Abbiamo una capacità di difesa a più livelli che si è dimostrata valida durante la guerra, con migliaia di intercettazioni riuscite", ha aggiunto il portavoce, pur ammettendo che "la difesa non sarà mai ermetica". L'Iran attaccherà Israele ma non gli Stati Uniti o le loro forze militari secondo il New York Times che cita funzionari americani e iraniani. Gli Stati Uniti hanno forze militari in diversi punti del Medio Oriente, ma è probabile che l'Iran non le prenda di mira, per evitare di scatenare un conflitto diretto con gli Usa. Ma a smentire le indiscrezioni di intelligence è la stessa Teheran che attraverso diversi Paesi arabi nei giorni scorsi ha fatto sapere che se gli Stati Uniti si lasceranno coinvolgere, le forze americane nella regione verranno attaccate. A riportarlo è per Axios, Barak Ravid, citando tre funzionari americani, secondo i quali nei giorni scorsi gli iraniani hanno detto a diversi governi arabi che considerano gli Stati Uniti come responsabili dell'attacco israeliano a Damasco, indipendentemente dagli sforzi degli Stati Uniti per prendere le distanze dall'episodio.  Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha incontrato il comandante del Centcom, il generale americano, Michael Erik Kurilla, con il quale ha discusso della "risposta a un attacco iraniano con lo Stato di Israele, che potrebbe provocare un'escalation regionale". "I nostri nemici pensano di poter dividere Israele e gli Stati Uniti, ma è vero il contrario, ci stanno avvicinando e rafforzando i nostri legami, siamo spalla a spalla". E ancora, Gallant si dice "certo che il mondo vede il vero volto dell'Iran, il corpo terroristico che incita agli attacchi in tutto il Medio Oriente, che finanzia Hamas, Hezbollah e altre forze, e che ora minaccia anche lo Stato di Israele". "Siamo pronti a difenderci a terra e in aria, in stretta collaborazione con i nostri partner, e sapremo come rispondere", ribadisce il ministro dopo l'incontro con Kurilla, arrivato a Tel Aviv nei giorni scorsi, dinanzi al rischio di un attacco di Teheran in rappresaglia al raid israeliano del primo aprile scorso contro il consolato iraniano a Damasco. La Turchia ha chiarito agli Stati Uniti che non concederà il proprio spazio aereo per operazioni contro l'Iran. La posizione turca segue quella di Kuwait, Giordania e Qatar che, come riferisce Middle East Eye, hanno negato agli Stati Uniti il permesso di utilizzare le basi militari americane nei rispettivi Paesi per attaccare l'Iran in risposta a eventuali attacchi iraniani contro Israele. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato di aver colpito un grande complesso di Hezbollah nell'area di Rihan, nel Libano meridionale. Come spiegato in un tweet dell'Idf, il complesso comprendeva diversi edifici e una postazione militare del gruppo libanese sciita. L'attacco segue la raffica di oltre 40 razzi, lanciati ieri sera da Hezbollah contro il nord di Israele. Sono in corso operazioni delle Forze di difesa israeliana (Idf) in tutta la Cisgiordania. Lo riportano l'emittente al-Jazeera e il Jerusalem post secondo i quali i soldati israeliani hanno perquisito le case dei residenti nel campo di al-Arub a nord di Hebron e a Qalqilya. Nel corso dell'operazione l'Idf ha effettuato diversi arresti nella città di Idna a ovest di Hebron e nella città di al-Samo a sud di Hebron.  —internazionale/[email protected] (Web Info)


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