Israele, timori per imminente attacco Iran: Biden chiama leader Francia, Germania, Italia e Uk
(Adnkronos) – Israele "pensa che ci sia una crescente possibilità che l'Iran e i suoi proxies attacchino nei prossimi giorni. Noi condividiamo questa preoccupazione e quindi ci coordiniamo con Israele e gli altri partner della regione". E' quanto ha detto il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, secondo quanto riporta il giornalista Barak Ravid sul sito di Walla. Il presidente Usa Joe Biden "oggi ha parlato con Francia, Germania, Italia e Regno Unito per discutere la situazione in Medio Oriente e gli sforzi in corso per la de-escalation delle tensioni e raggiungere un cessate fuoco e l'accordo per il rilascio degli ostaggi". E' quanto ha reso noto il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, Sean Savett. L'attacco dell'Iran contro Israele potrebbe avvenire nelle prossime 24 ore, riporta intanto Fox News che cita "fonti regionali" che esprimono la propria "preoccupazione". La notizia arriva mentre si moltiplicano gli appelli ad evitare un allargamento del conflitto in Medio Oriente. Secondo quanto scrive Barak Ravid di Axios, Teheran ha fatto "preparativi significativi" delle sue unità missilistiche e di droni, "simili a quelli fatti prima dell'attacco a Israele in aprile". Ravid cita funzionari israeliani e statunitensi, che precisano di "non conoscere il momento esatto dell'attacco". Una fonte israeliana ha poi dichiarato che "gli iraniani segnalano apertamente (sul terreno) la loro determinazione a condurre un attacco significativo, in aggiunta alle dichiarazioni pubbliche secondo cui l'attacco supererà quello di aprile. Dalle dichiarazioni pubbliche iraniane non emerge alcun passo indietro". Oggi intanto c'è stata una telefonata anche tra il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l'omologo iraniano. "Lunga telefonata con il ministro degli Esteri dell’Iran" Ali Bagheri, al quale, scrive Tajani su X, "ho chiesto moderazione e approccio costruttivo: ora è il momento di evitare reazioni che alimentino il conflitto nella regione pregiudicando il lavoro per il cessate il fuoco a Gaza. Basta sacrificare le vite di civili innocenti". "Il mio collega iraniano mi ha detto che la reazione'' nei confronti di Israele ''è inevitabile'', ha poi detto al tg4 il ministro degli Esteri. Questa mattina c'è stata una telefonata fra il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin e il presidente dell'Iran, Masoud Pezeshkian. Ne dà notizia una nota della sala stampa vaticana: "Il Cardinale, oltre a congratularsi con il Presidente per l’inizio del suo mandato e a trattare temi di comune interesse, ha espresso la seria preoccupazione della Santa Sede per quanto sta accadendo in Medio Oriente, ribadendo la necessità di evitare in ogni modo che si allarghi il gravissimo conflitto in corso e preferendo invece il dialogo, il negoziato e la pace". Secondo quanto scrive l'agenzia ufficiale iraniana Irna, Pezeshkian ha ribadito che l'Iran "si riserva il diritto alla difesa" e alla "risposta a qualsiasi atto di aggressione nel rispetto di tutte le norme e le leggi internazionali". Nella telefonata, riferisce l'Irna, il presidente iraniano ha "condannato l'uccisione brutale di donne e bambini a Gaza da parte del regime israeliano" e ha denunciato "l'uccisione vile" di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas assassinato a Teheran lo scorso 31 luglio. Per Pezeshkian si è trattato di una violazione di "tutti i principi umanitari e legali". "In base a tutte le norme e a tutti i regolamenti internazionali, il diritto all'autodifesa e alla risposta all'aggressore è riservato a qualsiasi Paese che abbia subito un'aggressione", ha detto il presidente iraniano, che si è insediato poche ore prima dell'uccisione di Haniyeh. Pezeshkian, scrive l'Irna, ha comunque riaffermato "l'impegno dell'Iran a evitare la guerra e a promuovere la pace e la sicurezza a livello globale". —internazionale/[email protected] (Web Info)
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