Johnny Depp, il divo che mescola ciò che può sembrare agli antipodi con il quotidiano
“Durante la preparazione del film c’è una fase iniziale in cui si conosce il personaggio, poi il personaggio diventa una parte di te: non sono io che divento il personaggio, ma è lui che diventa una parte di me.”
Johnny Depp ha questa unicità: mescola ciò che può sembrare agli antipodi con il quotidiano. E a noi piace, poiché a un attore non si chiede di essere bello, ma vero (e Johnny Depp è vero e bello). Quindi la realtà, ovvero la verità che si racconta, è la prima regola per entrare nel mondo della plausibilità, anche quando si tratta di fantasia. Avete presente Edward mani di forbice e il Cappellaio matto?
Gli aspetti che li hanno resi realistici, ossia credibili, sono certamente i costumi e il trucco. Per questo già dalle prime scene si vede un personaggio in simbiosi perfetta, mai qualcosa che lo faccia apparire fuori contesto. Ed è qui la sua tipicità.
Ma lui non è solo attore, è anche un bravo musicista.
Johnny Depp, all’anagrafe John Christopher Depp II (Owensboro, 9 giugno 1963) è un sangue misto, la sua famiglia ha discendenza principalmente irlandese, francese. Egli ha dichiarato di avere anche origini native americane, in particolare la nonna materna, Minnie, era di origine Cherokee e pure suo padre vanterebbe lontane parentele pellerossa.
Tutti elementi che contribuiscono al suo particolare fascino. Qualità di cui lui non si è mai fatto vanto. Da introverso quale è, non ama essere definito un sex symbol.
Comunque sia, gli spettatori, i fan, accorrono in massa a vedere i film in cui recita, e avallano ciò che ho scritto sopra.
Nel caso di Depp, dunque, il confronto fra qualità e quantità non si pone necessario.
Andiamo al 1997, quando lo abbiamo ammirato in Donnie Brasco al fianco di Al Pacino.
Lui, perfetto nel ruolo dell’agente sotto copertura, Joe Pistone, che si affeziona quasi al boss ma che riece a portare aventi un’indagine che nessuno avrebbe mai potuto.
Una storia vera, portata al cinema da due mostri sacri. E considerando i tempi (parliamo di trent’anni fa circa) sono stati dei pionieri, meno lontani dagli spettatori di quanto non lo fossero stati i loro predecessori.
È il giovane ispettore Frederick Abberline in La vera storia di Jack lo squartatore.
È Willy Wonka in La fabbrica di cioccolato.
Giovanissimo in Platoon con Charlie Sheen.
Ha interpretato il rampante Donald Trump degli anni ’80 per un film comico sul sito web Funny or Die.
Sua maestà Johnny Depp è Luigi XV Jeanne du Barry, la favorita del re, uscito nelle sale l’astate scorsa.
È un formidabile chitarrista, passione coltivata da bambino. E lo dimostra egregiamente con il supergruppo Hollywood Vampires.
Film, telefilm, musica. Un uomo poliedrico, affascinante, eccezionale.
È il regista di Modi, con Al Pacino, Riccardo Scamarcio e Luisa Ranieri.
Qualcuno ha detto che uno formidabile come lui si mette a dirigere Scamarcio e Ranieri. Ma è proprio la sua bravura a rendere speciali tutti, anche “i meno divi”.
Della sua vita privata sappiamo quasi tutto. Ci resta capire solo se attualmente è libero.
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