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‘L’ Anti – Marx, anatomia di un fallimento annunciato’ Il nuovo libro di Giancristiano Desiderio, intervista con l’autore

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Anna Tortora

Per la mia rubrica IL Personaggio sono lieta di ospitare Giancristiano Desiderio, giornalista e scrittore, che ci parla del suo nuovo libro ‘L’Anti- Marx, anatomia di un fallimento annunciato’.
“Il marxismo ha annunciato che con il comunismo non ci sarebbero più state rivoluzioni e la storia ha ancora una volta smentito il pronostico. I marxisti hanno sempre “spiegato” i fallimenti – Berlino 1953, Budapest 1956, Praga 1968, Mosca 1989 – cambiando i fatti veri per salvare la teoria falsa. Questa mentalità, antiscientifica e antiliberale, è così radicata in Italia che nonostante non ci si sia liberati del vecchio già si parla di un nuovo socialismo. L’origine di questa degenerazione è il pensiero di Karl Marx. Ecco perché è necessario un Anti-Marx: in Italia, infatti, il marxismo non è stato criticato ma solo rimosso e le rimozioni, non superando il trauma, continuano a generare disagio.”

Karl Marx problematizza la società che dimostra una opacità impenetrabile di fronte alla “trasparente” verità della storia. Bisogna, dunque, recuperare la trasparenza della società individuandone la verità?
” Marx scrive dopo la Rivoluzione francese e alla vigilia del Quarantotto. Crede che stia per verificarsi un’altra grande rivoluzione sociale e politica che ha il proletariato come protagonista e ritiene che la borghesia abbia le ore contate. Invece, mentre alla borghesia corrisponde lo Stato di diritto, che garantisce libertà a tutti, al proletariato corrisponde la dittatura, che garantisce libertà solo ai dirigenti del Partito dei comunisti.”

Con Marx si contrappongono e si rovesciano le condizioni soggettive, il momento strutturale e il momento sovrastrutturale, la realtà economica e le vicende problematiche del mondo
” Marx pensa di aver risolto l’enigma del mondo e di essere nientemeno che la coscienza della verità della necessità. Una cosa che solo a dirla fa paura. La figura del rovesciamento altro non è che una non riuscita storicizzazione della filosofia di Hegel.”

Lo Stato marxianamente inteso è, dunque, strumento di dominio di classe. Quanto ha pesato questa idea sull’Occidente?
“Ha pesato molto ma molto in negativo. Da un lato insegnando a vedere nello Stato e in tutto ciò che è cultura una copertura di cose indicibili e dall’altro lato, quasi per contrappasso, ha contribuito a costruire lo statalismo.”

Il Comunismo non è affatto un bene. Perché?
“Il comunismo non è più innocente (come si vuol ancora credere e far credere).”
Infatti, Gramsci, interprete della filosofia politica e morale di Marx, elabora una revisione critica sulla base di una lettura più attenta del ‘Capitale’. Quindi se c’è egemonia ci deve essere anche adesione consapevole… Se questa è libertà


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.