Attualità

L’ Occidente è il nocciolo della storia

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Anna Tortora

In seguito al crollo dei Paesi dell’Est, i rapporti internazionali sono cambiati. Oggi ci troviamo di fronte ad una guerra che coinvolge la Russia e l’Occidente.
“L’Occidente è il nocciolo della storia e, come ho sostenuto più volte, è l’unica cosa che renda l’avventura umana sul pianeta degna di essere vissuta. E tuttavia, occorre comprenderne il divenire dialettico, la sua storia profonda.
Esistono aree, proprio nel cuore di questa avventura, che producono nel corso del tempo autentiche “crociate contro l’Occidente” (Germania 1933-45). Altre, tradizionalmente meno tragiche, solo crociate dei poveri.
Vi sono poi zone ai margini, in bilico, che vivono l’Occidente come un processo di apprendimento per élite culturali e politiche, non di rado assai lontane dal popolo.
Sono davvero poche le aree del pianeta ad avere élite e popolo inequivocabilmente occidentali.
Gesù e Aristotele sono il basso continuo spirituale e culturale, ma rivoluzione scientifica, statualità moderna e capitalismo rappresentano i tre nodi cruciali di ciò che è accaduto dal Rinascimento ad oggi.
Dal 1991 in poi il compito storico fondamentale di un Occidente prospero e felicemente libero era facile da immaginare: conquistare il cuore della Russia, non solo qualche intellettuale.
Il problema vero è che ci sarebbe voluto un Occidente che, vinta la guerra fredda, avesse fatto davvero la pace con se stesso. È accaduto proprio il contrario. Gli ultimi trent’anni hanno visto crescere un processo di de-occidentalizzazione che mina il nucleo e anche la possibilità di influenzare positivamente le periferie.
L’umanesimo totalitario che imperversa dalla fine della guerra fredda in quella ben bizzarra comunità che va da Trieste a San Francisco ha reso impossibile la presa del palazzo d’inverno in Russia. Le élite che sognavano la California dovevano cercare nella storia e non nel presente le ragioni delle loro preferenze.
In breve, il politicalcorrettismo è stato il macigno sulla strada dell’occidentalizzazione della Russia. Speriamo di non doverne pagare conseguenze terribili.”
Marco Bassani, storico

E a proposito di occidentalizzazione…
“Aiutatemi a sciogliere il terribile dilemma.
Il comico Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj farebbe bene, a favore dell’Ucraina, a ritirarsi nella sua villa di Forte dei Marmi (6 camere da letto, 15 stanze, piscina all’interno di un grande giardino)?: oppure, è meglio che resti tragicamente al suo posto ad assistere al massacro del popolo, che lo elesse con un plebiscito (oltre il 73% dei voti), consenso scaturito dal successo di uno sceneggiato televisivo nel quale lo stesso Zelens’kyj interpretò il ruolo di Presidente?”
Giancarlo Lehner, giornalista e scrittore, già parlamentare della Repubblica

È difficile fare previsioni in merito; noi possiamo solo osservare i danni che si stanno verificando.
“Il sottosegretario agli Esteri britannico James Cleverly dice quello che pensano in tanti: per far finire la guerra bisogna far cadere Putin. Un regime change che anche alcuni oligarchi russi cominciano ad auspicare.
È davvero traballante Putin? E un cambio sarebbe una buona notizia per l’Occidente?”
Marco Nese, giornalista e scrittore


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.