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‘La Contessa’, il romanzo scandalo di Giovanni Ciacci

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Roma, 10 nov. – La sua immagine è associata in tv al glamour patinato e scintillante. Giovanni Ciacci, costumista, stylist e volto noto del programma Rai ‘Detto Fatto’ , ritorna alla scrittura e si cimenta con la stesura di un libro scandalo “La Contessa”, dedicato alla figura del più noto transessuale italiano, Giò Stajano.

Dal 31 ottobre nelle librerie si potranno sfogliare pagine che parlano di libertà di pensiero e scelte di vita intense. Ciacci ancora una volta diventa promotore attraverso la propria figura, del rispetto delle individualità in ogni forma espressiva o modo di vivere.

A lui spetta il merito di aver stravolto nella scorsa edizione del noto talent vip ‘Ballando con le stelle’, il concetto di coppia artistica danzante uomo/donna, con Raimondo Todaro, affiancato per l’occasione da un altro uomo nella same sex dance.

Dopo la scrittura di ben tre libri di costume, ‘Divina!’, Barba e baffi’,Storie, leggende, miti e istruzioni per l’uso’, l’artista della moda pubblica il suo primo romanzo con postfazione di Willy Vairaria, accendendo i riflettori su Giò Stajano, personaggio eccentrico, geniale, animatore instancabile delle notti italiane della seconda metà del Novecento.

La scelta di raccontare una storia simbolo del nostro Paese trova risposta nella sua originalità: Giò è stato il primo gay dichiarato in Italia e una delle prime transessuali note alla cronaca.

Giovanni Ciacci nero su bianco riporta in auge tra leggenda e realtà, aneddoti incredibili, a volte veri, a volte inventati per verosimiglianza, della straordinaria vita della Contessa, nata per ben due volte, grazie alla scelta di cambiar sesso.

Storia del costume, scintille d’arte e cultura pregne di irriverenza, accompagnano la vicenda di Giò, amico della pittrice Novella Parigini, che a quanto pare con la sua gioia di vivere ha ispirato scelte espressive vincenti del cinema italiano (si dice che una foto che immortala la Parigini e Stajano mentre fanno il bagno nella fontana di piazza di Spagna, abbia dato a Federico Fellini l’occasione per celebrare la sua Dolce vita).

Il coraggio simbolico di Giò viene ben evidenziato: negli anni Ottanta si fa operare per cambiare sesso a Casablanca e, armata di parrucche e gioielli, continua a infuocare le notti di politici e personaggi dello spettacolo. Dopo decenni di clamore e colpi di scena, nei suoi ultimi anni Gioacchina, questo il suo vero nome, ha ancora in serbo qualcosa che lascerà tutti a bocca aperta per l’ultima volta…

L’incipit del libro evoca ovunque energia e amore: «La mia vita è stata un lungo, incredibile scandalo fatto di provocazioni, folgorazioni, impulsi, incontri e sesso selvaggio. Sono stata pittore, giornalista, scrittrice, prostituta, novizia, protagonista della Dolce vita, e tanto altro ancora. Ho amato e pianto, ho vissuto tradimenti e tramato vendette, mi sono concessa ogni esperienza e ogni capriccio. La mia storia si potrà definire in molti modi, a seconda di chi la vorrà leggere, ma di certo vale la pena di essere raccontata».


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.