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LA FINE – Intervista a Fracasso, il rapper-poeta che racconta l’amore

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Oggi la nostra la blogger Giulia Quaranta Provenzano ci propone l’intervista al cantante Fracasso, al secolo Andrea Rado. Il giovane si è un po’ raccontato in occasione dell’uscita del suo recente singolo “LA FINE”…

Ciao e ben ritrovato! Il 21 aprile p.a. è uscito il tuo nuovo singolo dal titolo “LA FINE” [clicca qui https://youtu.be/oxnF5jvYNtk], che è stato detto <<racconta di un amore adolescenziale infranto. (…) La voce dell’artista trasmette tutta la passione e la sofferenza del protagonista della canzone>>. Quanta autobiograficità c’è in questo brano, sia nella vicenda di cui tratti che nell’attrazione nei confronti dell’esteriorità della baby in esso dipinta, e con quale intento lo hai scritto e cantato? “Ciao Giulia! Nel brano LA FINE c’è parecchia autobiograficità, in quanto tale canzone è ispirata a una storia vera che è successa la scorsa estate. Nella seconda strofa descrivo la ragazza con la quale sono uscito proprio nell’estate 2022 e che, successivamente a un nostro bacio, è sparita dalla mia vita. Ci siamo frequentati per un po’ di tempo, poi ci siamo appunto baciati e dopo non l’ho più vista e nemmeno sentita… quindi, preso dalla abbia, ho scritto il suddetto pezzo. L’ho scritto semplicemente con l’intento di raccontare qualcosa che è accaduto davvero e così sfogarmi – so che situazioni simili capitato a tanti ragazzi, proprio come vi sono incappato io stesso”.   

A proposito del tuo pezzo “LA FINE”, è stato affermato anche che <<nonostante la tematica triste e malinconica, il brano riesce a catturare l’energia della musica da club e a far ballare il pubblico – portando alla mente immagini di amori complicati e delusioni sentimentali>>. Tu sei mai incappato, per diretta esperienza, in una relazione tossica sia amorosa che amicale o lavorativa che sia? E, in caso affermativo, come sei riuscito a uscirne? “In una relazione amorosa tossica non sono mai incappato, perché non ho mai avuto un rapporto serio con una ragazza. A livello amicale nemmeno sono mai incorso in situazioni tossiche dacché ho sempre valutato bene le persone intorno a me, rimuovendo subito quelle che percepivo tali e dunque non dando loro modo di farmi del male. Lavorativamente parlando invece, per quello che concerne il mondo della musica, in passato firmai un contratto sbagliato che mi diede dei grossi problemi. Ne sono uscito con la fine del periodo in cui ero per l’appunto sotto contratto”.  

Succede che mi capiti di pensare al presente come a una soglia… a una porta che, una volta attraversata, ci fa dare le spalle al passato e ci immette nel sempre aleatorio futuro. Talvolta la mente e il cuore vi rimangono incastrati, nonostante in parte si costringa lo sguardo in direzione dell’avvenire: tutto ciò vale anche per te o no e, inoltre, proprio per te <<quegli occhi grossi>> marron glacé e quei capelli ricci di cosa sono stati “LA FINE” e al contempo l’inizio? “QUEGLI OCCHI GROSSI MARRON GLACÉ e quei CAPELLI RICCI sono stati la fine di un ideale, ché  – nella mia testa – m’immaginavo una relazione stabile e non superficiale con la ragazza della quale canto in LA FINE. Effettivamente però eravamo troppo diversi poiché io sono una persona seria, determinata, che pensa a concretizzare i propri obiettivi mentre la lei in questione era completamente l’opposto di me… le interessava soltanto fare festa e divertirsi e, dunque, non avremmo mai potuto stare (bene) insieme. Il raccontato nel sopracitato brano è tuttavia, d’altro canto, anche l’inizio di una nuova conoscenza di me stesso perché ho capito che non posso frequentare determinate BABY che siano fatte in quella sua medesima maniera…”.

Tu frequentavi volentieri e oggi frequenti locali e discoteche? Qual è la tua considerazione di tali ambienti, a cosa ti sembrano consoni e la tua musica preferisci portarla dal vivo lì oppure presentarla in altri differenti contesti/modalità e altresì dove ti piace ascoltare quella altrui? “Non frequento assolutamente volentieri le discoteche e di mio non desidero andarci… se vi sono andato non è stato di proposito, ma solo ogni tanto in compagnia. Io infatti preferisco camminare, prendere un gelato, fare la pizzata a casa di qualcuno o in pizzeria. Non mi piacciono i locali mondani e tanto meno ubriacarmi. La mia musica vorrei sì portarla dal vivo e fare live, ma in playback – soprattutto adoro dare vita a spettacoli. Le canzoni le ascolto con piacere ovunque, su Spotify così come in radio e dove capita capita in quanto appunto amo la musica e tutti i tipi di musica!”.  

Il testo di “LA FINE” recita <<(…) Queste tipe mi stanno addosso/ E mi fermano anche per strada/ Ma lo sento che sei diversa/ E ti voglio più di ogni altra (…)>>. Ebbene a te ciò capita realmente nella quotidianità e, se sì, quale tipo di personalità ipotizzi di calamitare e che cosa pensi che attragga della tua persona? Quale impressione supponi di dare alla gente – maschi e femmine, dunque non soltanto alle ragazze – di primo acchito? “Sì, mi capita realmente che alcune tipe mi stiano addosso ma non le ragazze che interessano a me. Spesso e volentieri attraggo le ragazzine piccole e non quelle che hanno la mia stessa età, quelle cioè di 24-25-26 anni se ne fregano altamente di me e della mia – rispetto a loro, differente – mentalità… Ho idea che la gente pensi che io sia una persona troppo montata, come se ossia mi credessi chissà chi, sebbene non è davvero così e anzi sono l’opposto. Sono pieno di insicurezze e ho tanti problemi di autostima. Mi rendo comunque conto che l’immagine che do attraverso i social e la musica può essere appunto quella di chi in verità non sono”.    

Qual è invece la prima cosa e peculiarità che attrae te verso qualcun*? Qual è ossia, sia in ambito sentimentale che più specificatamente professionale, quel “quid” nei confronti del quale sei spontaneamente rapito mentre che cosa ti porta a voler sviluppare un rapporto non a cosiddetto spot ma durevole nel tempo? “Tendenzialmente mi piacciono le ragazze che hanno degli obiettivi nella vita e degli ideali. Già solo il fatto che una ragazza vada all’università, lavori e voglia fare l’influencer – o, comunque, qualcosa che è fuori dall’ordinario in generale – mi affascina perché significa che è un po’ come me. Sono ovvero molto attratto da personalità fuori dall’ordinario. La ragazza di LA FINE non era per niente interessata a raggiungere alcun notevole traguardo, bensì pensava solamente a fare festa, poi certo lavorava ma svolgeva un normalissimo impiego ed è stato un caso che mi sia interessata… di solito, per avviare una relazione seria, tendo a guardare tantissimo la personalità appunto e poi mi focalizzo molto sul viso e sugli occhi. Per quello che riguarda il fisico, non mi piace chi è troppo grassa o eccessivamente magra. Mi piace ossia che una ragazza sia normale esteticamente, pure un po’ in carne e non esageratamente pelle e ossa. Sono estremamente attratto dallo sguardo e difatti – spero che mi si perdonerà il gioco di parole – lo guardo moltissimo”.     

Nella canzone “LA FINE” appunto, canti <<(…) Baby togli quel top/ Giuro non sbaglierò/ Nudi sulla Bmw per tutta la notte/ Solo io e te// Di notte svegli fino alle quattro/ E quegli occhi marron glacé/ Capelli ricci e quel tuo sguardo/ Cose che ora sai solo te/ E te ne sei andata/ Dopo quel bacio/ non ti ho scordata/ Dio come faccio (…)>>. Vuoi rivelarci e condividere con noi a quale sbaglio e a quali confidenze alludi? Tu come vivi la notte? “Sono parecchi gli sbagli che generalmente faccio con le ragazze. Io, se una ragazza mi piace tanto, tendo a fare l’amico e ciò è un problema perché così non si viene percepiti come un (potenziale) partner. Un altro sbaglio in cui cado è quello di tendere a dare subito importanza cioè, quando qualcuna mi attrae, sono immediatamente pronto a fare qualsiasi cosa per lei. Mi rendo conto che tutto questo è uno sbaglio, ma è una parte del mio carattere che non riesco a cambiare. Adesso che vivo da solo, la sera mi piacerebbe avere con chi parlare e raccontare cosa ho fatto durante la giornata oppure discutere su argomenti vari. Una compagna però, ad oggi, non l’ho e sono sempre da solo… quindi la notte la vivo in maniera abbastanza deprimente – nel senso che, alla sera, spesso mi capita di pensare al fatto che appunto sono solo e che invece vorrei qualcuno accanto”.

Per quello che ti concerne, al di là del tuo possibile piacere fisico, apprezzi il fatto che ci sia chi si concede al primo incontro? O piuttosto, a posteriori, hai idea che la leggeresti come una scelta leggera e incrinante la fiducia nella fedeltà di chi poi magari risulta rimanerti a fianco per proseguire un’ulteriore, diversa, conoscenza su altro fronte? “Non mi sento di giudicare chi si concede al primo appuntamento… ché può essere che ci si dia in quanto si è subito convinti di chi si ha di fronte e quindi, pur essendo una cosa che – nella propria vita – non si è mai verificata prima di quel determinato momento, lo si sia fatto dacché quel qualcuno lo si ritiene speciale. Ecco, dunque, che non necessariamente la suddetta la leggo come una scelta leggera… almeno che non si sappia che quella è una tipa che va con tutti, indistintamente”.  

Infine, prima di salutarci, ti domando qual è il tuo punto di vista rispettivamente sulla monogamia e sulla poligamia (benché certo sappiamo entrambi che, in alcune società, quest’ultima costituisca reato da parte di chi – essendo già coniugat* – contrae più matrimoni o lo contrae con una persona già sposata). “Sinceramente è, questo, qualcosa a cui non ho mai pensato. Propendo a credere tuttavia che nella vita già sia complicato avere una relazione seria, figuriamoci averne contemporaneamente due o addirittura tre. So che in alcuni Stati ciò avviene però, personalmente, non lo reputo amore vero”. 


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