Attualità

La libertà come conquista e le proteste dei lavoratori

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Anna Tortora

Senza la filosofia non esisterebbero la democrazia né la reale e corretta libertà di scelta che l’accompagna e la politica stessa, intesa come capacità di governo di una società pluralista ed aperta a tutte le opinioni e necessità. Un esempio di apertura e necessità? Il Governo Draghi.
La libertà è una conquista di tutti i giorni così come la democrazia. Mai come oggi il valore che la gente assegna alla democrazia è sembrato tanto basso e, di converso, tanto sbrigativa appare l’idea di come applicarla perché il popolo possa poi esercitare il proprio diritto di scelta. Viviamo il tempo politico in cui l’ignoranza è motivo di vanto, l’inesperienza motivo di garanzia morale, le istituzioni un’inutile e costosa sovrastruttura che alimenta i privilegi di una casta di predestinati. Chi sono i fautori di una teoria tanto assurda? I 5stelle.
La predisposizione a scegliere azioni diverse si chiama, appunto, “libertà”. E libertà non significa insultare l’avversario politico come hanno fatto i 5stelle.
Quindi la politica ha bisogno di uno strumento per decidere come agire per governare al meglio la pluralità sociale.
Ma oggi ci sta costando caro il vivere sociale a causa della pandemia e dalla cattiva gestione del problema: il Governo Conte 2 ha provocato danni irreparabili.
I primi a pagarne le spese sono i lavoratori, mentre stanno traendo beneficio quelli che dell’assistenzialismo statale ci hanno fatto uno stile di vita. Basta!

“Ci sono state delle legittime, sacrosante manifestazioni di protesta in diverse città italiane da parte di negozianti, ambulanti, partite iva per chiedere la riapertura delle loro attività chiuse da uno Stato che si è fatto (da oltre un anno) autoritario come lo erano la Romania di Ceausecu, la Germania dell’Est di Honecker o l’Unione Sovietica di Breznev.
A Roma c’è stata quella dei ristoratori che, poverini, esasperati, sono arrivati anche alla colluttazione con le forze dell’ordine.
Se sfogliate i link dei maggiori giornali italiani vedrete che nei titoli si evidenziano particolari come ‘ i manifestanti erano senza mascherina’ o ‘c’era un esponente di Qanon’  o ‘c’era uno sciamano con le corna di bufalo’ o c’ erano infiltrati di CasaPound’. Tutto questo non è a caso. Ma si tratta di una strategia comunicativa attuata con la finalità di sporcare, ridicolizzare, sminuire o colpevolizzare i manifestanti che non erano pericolosi eversivi, negatori del covid o fenomeni da baraccone: ma solo ristoratori e cittadini che chiedevano niente altro che il ripristino dei loro diritti costituzionali.
Nell’anno più nero della nostra democrazia non poteva mancare l’informazione più infame”.
Gerardo Verolino, giornalista.

Recuperare credibilità politica attraverso il corretto uso della democrazia parlamentare, rispettando il dettato costituzionale non sarà l’unica cosa da fare dal premier Draghi. Ascoltare le grida dei lavoratori autonomi, però, è un obbligo.
Gli scontri del 6 aprile 2021 non possono lasciare indifferenti: servono subito risarcimenti per le categorie maggiormente colpite come artigiani, ambulanti, commercianti, ristoratori
Per questo Forza Italia, oltre alla nuova iniezione di liquidità messa a punto dal viceministro al Mise Gilberto Pichetto Fratin, proporrà l’inserimento nel nuovo decreto sostegni/liquidità di un contributo a fondo perduto per gli ambulanti, la reintroduzione dei voucher anche per la categoria del commercio, l’incremento delle risorse per la produzione di vaccini in Italia, ulteriori sostegni alle famiglie…
C’è una bomba sociale, ampiamente prevista,pronta a esplodere. E noi come governo abbiamo il dovere di dare risposte immediate”
Giorgio Mulè

E ancora
“Unificare le lotte. Dai settori strategici ai piccoli commercianti e ristoratori. Dai lavoratori dipendenti a quelli autonomi”.
Marco Rizzo, segretario del PC

Credo che, oltre alle proposte sacrosante esposte dall’on. Mulè e da Marco Rizzo, ci sia bisogno di una presa di coscienza seria e collettiva. Non è più il tempo delle promesse.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.