La mancata riforma fiscale e i giochi grotteschi del Governo
Siamo alle solite, il groviglio burocratico avanza da parte di chi, un tempo, gridava onestà e sburocratizzazione.
Ecco fatto: non c’è una riforma fiscale.
“Tutti trovano normale che, sulla riforma dell’IRPEF e del fisco in generale, il Parlamento cominci le sue audizioni con l’Agenzia delle Entrate invece che con il Dipartimento Finanze.
Eppure non c’è riforma fiscale che possa funzionare fino a quando continuerà a non esserci una separazione netta tra organismi tecnici con compiti di supporto ai decisori politici nella scrittura delle norme e negli indirizzi ufficiali di interpretazione e organismi tecnici con compiti di gestione dei tributi sulla base di quelle norme e interpretazioni.
Se continuiamo a non capirlo, continueremo a cambiare miscela per un motore che perde colpi a prescindere”.
Enrico Zanetti
Nel frattempo si chiudono profili social
“Può una azienda privata chiudere i social a chiunque? Al di sopra di ogni potere, di ogni garanzia? Queste multinazionali sono ormai più forti degli stati”.
Marco Rizzo
Dipende sempre da chi si è governati
“Ogni Paese ha i rivoluzionari che si merita. All’Italia è toccato il M5s ideato da un comico, un informatico e un popolo di invidiosi risentiti. Lo so, detta così è abbastanza dura. Urticante. Ma perché fingere? Meglio dire la verità, soprattutto quando è scomoda. Per tutti. Da oltre due anni, a capo del Governo c’è l’avvocato professore Giuseppe Conte che ha dimostrato ampiamente di avere soprattutto una grande qualità: è attaccato alla poltrona di Presidente del Consiglio come la cozza allo scoglio”.
Giancristiano Desiderio
Solo Conte?
“Mentre la sinistra al governo pensa a dividersi le poltrone, gli italiani rischiano di perdere i fondi europei”.
Antonio Tajani
C’è da ridere, anzi da piangere
“Appassionante dibattito ideale. Rosato che risponde a Zingaretti che si dimentica del Conte Trumpiano, dimenticandosi che anche loro lo hanno sostenuto fino a..boh. Dopo il vivace e rigenerante momento kindergarten, potremmo trovare una soluzione per governare decentemente?”
Carlo Calenda
L’ipocrisia e la stupidità vanno sempre a braccetto. L’intelligenza ha il vizio della vanità per vantare compromessi…quindi…
“Se il m5s fosse all’opposizione e le forze di maggioranza stessero facendo sto teatrino davanti ai loro occhi, a quest’ora:
– sarebbero saliti sui tetti di montecitorio
– avrebbero chiesto l’impeachment per Mattarella
– avrebbero riempito il web con meme di piddini appesi alle funi
– avrebbero fomentato la piazza in tutti i modi e verso qualsiasi forma di disobbedienza
Quindi ammettetelo: il potere vi logorava perchè non ce lo avevate. Siete diventati casta, la più becera, perchè lì ci siete arrivati solo sputando schiuma di rabbia sulla vecchia politica”.
Federico Palmaroli
Problema di leggi elettorali?
“Norberto Bobbio disse che perchè si possa parlare di democrazia devono sussistere almeno due condizioni:
1. Tutti devono essere ammessi al voto.
2. Deve essere accettata da tutti la volontà della maggioranza. Non ha, però, tenuto conto del trasformismo tanto caro alla politica italiana che, grazie ad un sistema elettorale proporzionale, consente agli eletti e ai loro capi partito di aggregarsi in modo variabile così da cambiare le maggioranze e i Governi, fino a tradire il mandato degli elettori. Purtroppo la Costituzione non vieta questo pernicioso comportamento e non per caso tutti i partiti hanno affossato il sistema maggioritario reclamando il proporzionale”.
Girolamo Sirchia
Dulcis in fundo
“Se Renzi crea il governo Conte 2 è uno statista, se invece pone fine ai fallimenti del governo Conte 2 fa manovre di palazzo”.
Giancristiano Desiderio
Non dimenticando il fulcro della faccenda
“I 5 Stelle che dicono ‘in caso di crisi mai più un governo con Renzi’ sono quelli al governo ora con il partito che definivano di Bibbiano e al governo prima con la Lega. In politica le certezze sono poche, ma una è che, arrivati a questo punto della storia, sentirli dire ‘mai al governo con’ è discretamente scompisciante”.
Enrico Zanetti
L’ intelligenza e la competenza servono a superare il populismo, che è ormai senza senso. Dare un senso alla politica con la cultura, struttura dell’intelligenza, non ha mai confuso i cittadini, né li ha imbruttiti anzi, è l’esatto contrario: sono le persone superficiali a ritenere che la cultura non sia importante e declassandola riducono in nulla il senso della politica, che non è mai nella sola superficie. Il lavoro della politica riguarda azioni, linguaggio, educazione, attenzione a tutto.
Dunque cerca di affrontare il senso, migliorando e lavorando, non è spreco ma investimento.
E i 5Stelle non vengano più a dire che ciò che conta è l’onestà, perché quello che loro sono è venuto inevitabilmente fuori ed è sotto gli occhi di tutti.
Basta ipocrisia.
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