21 Novembre 2024
PoliticaPolitica Estera

La Polonia ha stabilito che le leggi nazionali vengono prima di quelle europee

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Ma questo non significa che il paese intenda uscire dall’Unione Europea 

Giovedì scorso la Corte Costituzionale della Polonia ha stabilito che ogni atto normativo e ogni sentenza prodotta dall’Unione Europea dovranno essere conformi alla legge polacca. Di fatto Varsavia ha deciso di sconfessare uno dei punti fondamentali della costruzione comunitaria, vale a dire la supremazia del diritto europeo su quello nazionale.

▶ La decisione segue una misura simile già emessa lo scorso luglio, che riguardava però una singola sentenza della Corte di giustizia UE. Si tratta di un indice importante del deterioramento dei rapporti tra la Polonia e la leadership dell’Unione europea, esplose sulla scia delle visioni inconciliabili sullo “stato di diritto”.

▶ E’ molto difficile pensare che la Polonia voglia abbandonare l’Unione europea, perché è uno dei Paesi che beneficia di più dalla permanenza nel mercato unico e dall’erogazione dei fondi comunitari (il maggior beneficiario netto tra tutti i membri) – circa l’85% dei Polacchi sono tutto sommato favorevoli a restare in UE.

▶ Ancora più irrealistico lo scenario di una Polonia “cacciata” dall’Unione, banalmente perché non esistono gli strumenti normativi per farlo. Il caso più estremo prevede la sospensione di alcuni diritti come quello di voto. Anche per questa “rappresaglia” serve l’unanimità di tutti i membri e trai 27 sono in molti ad essere più in sintonia con Varsavia che con Bruxelles – si veda la lettera firmata da 12 Paesi europei per l’installazione delle barriere al confine.

▶ La Commissione potrebbe attivare il meccanismo della condizionalità dello stato di diritto, vale a dire congelare i fondi del bilancio comunitario di cui la Polonia beneficia (qualora le violazioni dello stesso fossero accertate) – strumento che tra l’altro è al vaglio della Corte di giustizia europea proprio in questi giorni. L’ultima carta di Bruxelles potrebbe essere la riscossione di una multa comminata lo scorso 20 settembre per l’uso improprio di una miniera al confine con la Rep Ceca – tutti strumenti di pressione che al momento risultano quanto meno aleatori.


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