22 Novembre 2024
Sport

La storia si ripete ancora, il Napoli gioca, gli avversari vincono

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di Luca Muratgia

Nuova sconfitta per il Napoli all’Allianz Stadium contro una Juventus autarchica, essenziale, efficace. Numeri da film horror per gli azzurri potenzialmente a -14 dalla testa della classifica (in attesa della sfida di San Siro tra Inter e Udinese) e con addirittura 17 punti in meno rispetto alla passata stagione con il subentrato allenatore Mazzarri che ha collezionato 3 sconfitte nelle ultime tre partite e fuori addirittura dalla zona Champions. Eppure, ancora una volta, la prestazione c’è stata, il Napoli ha controllato per lunghi tratti l’incontro senza riuscire però mai a segnare per poi subire la rete della sconfitta sull’unica occasione concessa agli avversari. Si potrebbe parlare di semplice sfortuna nel caso tale andamento capiti nell’ambito della singola partita; può capitare una giornata storta dove tutto va male, dove la porta avversaria risulti stregata, dove non si riesca a sbloccare il risultato nonostante le occasioni pervenute e che l’avversario capitalizzi l’unica possibilità. Ma nel momento in cui queste dinamiche sì ripetono continuamente, evidentemente c’è qualcosa che non va. Il Napoli subisce gol con troppa facilità, gli uomini che avevano reso impermeabile la difesa l’anno scorso, quest’anno sembrano paurosamente involuti, Rahmani su tutti che, per la terza partita di seguito, perde colpevolmente i riferimenti; Natan, ancora una volta, si dimostra acerbo e non ancora all’altezza di un campionato complesso e comunque completamente diverso dalle leggerezza dei lenti andamenti brasiliani. L’assenza di Kim, con la sua capacità nei recuperi a campo aperto si fa sentire. Inoltre il Napoli fatica maledettamente in fase realizzativa con Kvaratskhelia che pare diventato l’ombra del fuoriclasse ammirato da tutto il mondo la scorsa stagione e con Victor Osimhen che pare non aver ancora del tutto smaltito i postumi della fastidiosissima lesione muscolare. Per quanto riguarda il georgiano, a parziale giustificazione delle sue opache prestazioni, c’è da ribadire come l’assenza di un esterno sinistro di ruolo limiti considerevolmente il suo potenziale con Natan, adattato in quel ruolo, incapace di fornire il giusto sostegno restando spesso bloccato sulla linea dei difensori.
Inoltre proprio Kvaratskhelia, dopo un equilibrato inizio di partita, fallisce clamorosamente la rete del vantaggio. Il georgiano, liberato da un poderoso contropiede di Osimhen, servito in campo aperto dal nigeriano, a tu per tu con Szczesny, non stoppa come la sua classe richiede e spara inopinatamente in curva il pallone del possibile vantaggio tra l’incredulità generale, avversari compresi. Pochi minuti dopo capitan Di Lorenzo, dopo un fortunoso rimpallo, si trova a tu per tu con Szczesny , tira debolmente, consentendo al portiere polacco di compiere la parata della giornata. Il primo tempo si chiude a reti inviolate con una evidente sensazione di rimpianto per tutto quanto poteva essere e non è stato e con la preoccupazione della beffa sulla falsariga delle precedenti esperienze. Ed infatti beffa fu, perché il centrale di difesa Gatti, non nuovo in queste performance, svetta di testa tra le belle statuine color azzurro su cross tagliato di Cambiaso, a sua volta lasciato colpevolmente libero di crossare nel modo a lui più congeniale ed è 1-0 per la Juventus con partita decisa. Nel tempo rimanente a disposizione infatti, il Napoli esercita un predominio tanto totale quanto sterile, inconsistente e privo di pericolosità, il tutto dovuto anche e soprattutto alla tattica ultra difesiva dei bianconeri, capaci di creare una sorta di bunker a protezione della porta di Szczesny. Niente da fare, ancora una volta, nonostante l’inutile, positiva prestazione, il Napoli si trova con un pugno di mosche in mano e le partite con l’andamento sopra descritto iniziano ad essere francamente troppe. Non c’è assolutamente tempo di recriminare perché martedì al Maradona i partenopei si giocano la stagione contro lo Sporting Braga, partita decisiva per il passaggio agli ottavi di finale di Champions, agli azzurri basterebbe addirittura una sconfitta con il minimo scarto per il passaggio del turno, ma questa squadra non conferisce ai tifosi serenità, neanche quando il percorso si palesa in discesa.


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