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La tragedia di Conte e la personalità di Draghi

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Anna Tortora

Mario Draghi è stato nominato per salvare il Paese. È evidente che siamo messi male, eppure Giuseppe Conte vantava primati e ha cercato in tutti i modi di rimanere a Palazzo Chigi.
“Una stella alla volta, cadono tutte”.
Antonio Polito

Effettivamente…
“Pare i 5 Stelle stiano chiedendo di inserire nel dizionario della lingua italiana la seguente definizione di ‘Costruttore’: ‘Costruttore è colui che, in caso di crisi di governo, si adopera per raccattare con ogni mezzo parlamentari in ordine sparso e oppone rifiuti a governi istituzionali proposti dal Presidente della Repubblica’.
Non mi torna molto, ma avranno sicuramente ragione loro.
In fondo, mica si tratta di congiuntivi.
L’auspicio dell’ex Premier Conte, per un ‘solido governo politico perché le emergenze del Paese non possono essere affidate a squadre di tecnici’ non mi trova discorde.
È però diversamente divertente che provenga da chi, mentre era Premier, provava a costruire task force di tecnici a ogni 3 x 2″.
Enrico Zanetti

E si continua con la tragedia, anzi con la comicità. Diciamo che siamo al tragicomico.
“Cinque minuti fa erano tutti schierati: o Conte o morte.
Di colpo nessuno si ricorda più di Conte.
Di Maio: bisogna ragionare con Draghi. Si è svegliata perfino donna Virginia: rompiamo gli schemi, ascoltiamo Draghi.
Ma i più smemorati sono quelli del Pd. Conte? E chi lo conosce? Il tweet più emblematico lo ha cinguettato addirittura il cauto Gentiloni da Bruxelles: ‘Grazie presidente Mattarella’. Grazie di averci liberati.
Povero Peppiniello Conte, comincia quasi a farmi tenerezza”.
Marco Nese

E dall’opposizione le decisioni non sono uguali per tutti.
“Il presidente Mattarella ha chiuso con saggezza e alto senso delle istituzioni una vergognosa pagina di contrattazioni che disonora il Parlamento italiano e resterà come una ferita nella storia della nostra Repubblica. Il suo alto appello alla responsabilità deve suscitare una riflessione autentica, profonda, in chiunque voglia bene all’Italia e agli italiani e conservi ancora il senso autentico della parola “patriottismo”. Dobbiamo interrompere il gioco delle ambizioni individuali, degli ego ipertrofici, dei calcoli di convenienza elettorale, e guardare fuori dalle finestre il Paese che soffre: le centomila persone rimaste senza lavoro e senza reddito a dicembre, che oggi forse sono diventate il doppio o il triplo; le difficoltà del piano vaccinale; le migliaia di commercianti e imprenditori che stanno per gettare la spugna. In una democrazia sana, durante un’emergenza di questa portata, sono le persone e la Polis i referenti dei partiti: è il momento, per tutti, di ricordarselo e agire di conseguenza.
Non riesco a immaginare un governo Draghi che nasca senza l’appoggio di chi rappresenta in Parlamento e nella società i valori liberali, garantisti, patriottici ed europeisti. Lo penso io e me lo stanno ripetendo tante persone che incontro o che mi scrivono in questi giorni. Quei valori rappresentano la mia storia personale, quella di Forza Italia e del PPE e possono aiutare Mario Draghi a rimettere in piedi l’Italia. Di più, sono necessari. Per questo la nostra scelta sul sostegno al nuovo governo appare fin troppo semplice”.
Mara Carfagna

Ancora da Forza Italia
“Abbiamo chiesto il “governo dei migliori”. Con la tenuta del nostro gruppo Senato, se ne vanno Conte e Casalino e arriva Mario Draghi, che Berlusconi sostenne alla Bce contro il candidato tedesco: per ora non possiamo che essere contenti. E difendere il bene degli italiani”.
Lucio Malan

E da Fratelli d’Italia, con i suoi modi sempre un po’ eccessivi, tuona Giorgia Meloni
“Sarò chiara. Non c’è alcuna possibilità di una partecipazione o anche di un sostegno da parte di Fratelli d’Italia al Governo Draghi. Gli italiani hanno il diritto di votare. Continuiamo a lavorare per tenere il Centrodestra unito e portare gli italiani alle elezioni. Fatevene una ragione”.
Il fatevene una ragione somiglia tanto al tweet di Laura Boldrini che esclude la destra sovranista dal Governo Draghi.
Ho parlato di scenario tragicomico, dopotutto.
Ma Boldrini a sinistra e Meloni a destra sanno chi è Mario Draghi?
“C’è una leggenda da sfatare, un luogo comune ripetuto in queste ore con tale zelo bipartisan da essere di per sé sospetto: Draghi come Monti. Ennò, scusate, il secondo è stato l’esecutore in Italia del rigorismo tedesco, il primo è stato l’avversario in Europa del suddetto…”
Giovanni Sallusti

Infatti, bisogna essere chiari senza slogan. Quelli li abbiamo avuti con i grillini, ora bisogna lavorare.
“Forza Italia farà il suo dovere, ma se tutto il centrodestra sostenesse il governo Draghi, i grillini esploderebbero, il Pd finirebbe in un angolo e noi saremmo decisivi per salvare l’Italia e scrivere il Recovery Plan. Non farlo è da matti, oltre che da irresponsabili”.
Andrea Cangini

Non si chiede molto, si vuole tornare a vivere con dignità.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.