‘La verità negata. Chi ha ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore’. Intervista con Vincenzo Iurillo, giornalista e scrittore
Per la mia rubrica ‘IL Personaggio’ sono lieta di ospitare Vincenzo Iurillo, autore, insieme a Dario Vassallo, del libro di cui parleremo in questa intervista.
5 Settembre 2010: il sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, viene ammazzato con nove colpi di pistola. Con lui, muore il sogno di un territorio libero dalla criminalità organizzata, dal traffico di stupefacenti, dagli abusi edilizi. Dieci anni all’instancabile ricerca della verità raccontati da Dario Vassallo, fratello del sindaco pescatore…
D. La commissione parlamentare Antimafia avvierà un’inchiesta sull’assassinio di Angelo Vassallo. Merito del tuo libro?
R. “La commissione parlamentare Antimafia ha deciso di avviare un gruppo di lavoro, dopo aver acquisito una lunga memoria di circa 430 pagine del fratello, Dario Vassallo. Dario Vassallo fu sentito in commissione antimafia nell’Ottobre 2019, parlò a lungo con i commissari dell’Antimafia, alcune parti furono messe a verbale e alcune parti furono segregate. Quel documento, in sostanza, era la bozza di un progetto di libro che poi è confluito nel lavoro finale a doppia firma, sua e mia,. Un lavoro dove i dieci anni di memorie e di racconti del fratello (che ha girato tutta Italia per tramandare il ricordo del sindaco e le sue politiche ambientalistiche quando ragionava di sviluppo ecosostenibile in anni in cui questo concetto non era così trendy) si incrociano con il lavoro di inchiesta giornalistica che avevo fatto io per Il Fatto quotidiano. Nasce così questo libro che viene mandato in libreria in coincidenza con il decennale della scomparsa di Angelo. Anche il fatto che siano trascorsi dieci anni, avrà sicuramente influito sulla decisione della commissione parlamentare Antimafia di avviare un gruppo di lavoro autonomo, perché dieci anni sono tanti.
Dieci anni senza un colpevole, senza neanche un imputato, è un periodo di tempo talmente lungo che impressiona e che ha colpito la sensibilità del parlamentare del movimento 5stelle, Luca Migliorino, promotore di questa iniziativa”.
D. Qual è stata la motivazione che ha spinto te e Dario Vassallo a scrivere questo libro?
R. “Dario sente il dovere che su questo omicidio non si spengano i riflettori ed è convinto che più se ne parli, più se ne discute, più se ne scrive, più resta accesa la speranza di trovare, prima o poi, un colpevole. Io e gli editori della Paper first abbiamo deciso di sostenere il progetto di Dario Vassallo; il mio lavoro è stato quello di affiancare alla ricostruzione di indagini (come ti ho detto prima) un lavoro un po’ più minuzioso di inchiesta giornalistica su quali potrebbero essere stati moventi di quel delitto. Quali sono state le piste investigative che sono state battute, quali sono state tralasciate; quali sono state le piste investigative che non hanno avuto successo e quali quelle che potrebbero avere successo nei prossimi anni. Mi sono particolarmente avvicinato a questa vicenda dall’Aprile 2018, quando viene arrestato un brigadiere dei carabinieri di Castelcisterna, Lazzaro Cioffi, che faceva parte del nucleo investigativo guidato dal Colonnello Fabio Cagnazzo che, in anni precedenti (2011-2012) fu indagato e fu archiviato dalla Procura di Salerno proprio per l’omicidio Vassallo: le ragioni sono scritte nel libro. Preciso che Lazzaro Cioffi fu arrestato per collusioni camorristiche con il clan Fucito di Caivano, uno dei clan più potenti del traffico di droga in Italia. Il Parco verde di Caivano è una delle maggiori piazze di spaccio d’Europa. Uno dei primi moventi individuati per l’omicidio di Angelo Vassallo fu quello a cui lui si oppose: spaccio di droga intorno al porto di Acciaroli. La mia curiosità su questa coincidenza fu la stessa dei magistrati della Procura di Salerno che, qualche mese dopo, inscrivono Lazzaro Cioffi nel registro degli indagati per concorso in omicidio con ignoti per l’omicidio di Angelo Vassallo. Questa notizia viene scritta da me e da altri colleghi, e da qui parte la mia inchiesta giornalistica sull’omicidio Vassallo che, poco alla volta, diventerà la parte del mio libro che, peraltro, non è nemmeno aggiornata a ciò che è successo dopo la sua pubblicazione. Infatti, poche settimane dopo, scopriamo che c’è un secondo indagato”.
D. Angelo Vassallo è nel cuore di tanti. Qualcosa è cambiato in questi anni nelle coscienze delle persone?
R. “Guarda, qui ci sono due riflessioni da fare. 1. L’omertà della comunità di Pollica è stata ritenuta dal PM di Salerno Rosa Volpe e dal Procuratore dell’epoca Franco Roberti nel 2013, in una richiesta di archiviazione di un primo indagato, il brasiliano Bruno Humberto Damiani (che aveva dei precedenti per spaccio di droga) una delle cause per le quali non si riusciva ad arrivare all’individuazione degli assassini. Questo è un dato che non dico io, ma i magistrati della Procura di Salerno.
2. Altro dato è la straordinaria mobilitazione della Fondazione Vassallo che, negli ultimi dieci anni, sta portando ovunque la testimonianza della figura di Angelo Vassallo. Quindi sì, il loro lavoro ha smosso le coscienze. Ha smosso le coscienze di tanta opinione pubblica, di tanta società civile, che periodicamente chiede si faccia giustizia. C’è bisogno del concorso di tutti per arrivare alla verità, c’è bisogno dell’opinione pubblica sempre attenta che stimoli gli attuali magistrati della Procura di Salerno a continuare il lavoro fino a quando non arriveranno a qualche risultato. C’è bisogno che a Pollica e nel territorio cilentano, qualcuno, che non ha detto qualcosa per individuare gli assassini, finalmente parli o corregga le menzogne che ha raccontato.
Noi ci auguriamo che la coscienza di chi sa qualcosa emerga, fino ad ora è rimasta affossata”.
Angelo Vassallo è il simbolo dell’ottimo amministratore, di colui che lavora per il bene comune della sua comunità. Un uomo la cui morte è stata voluta proprio per porre fine alla sua opera eccezionale.
Complimenti a Vincenzo Iurillo per il lavoro e grazie per il suo prezioso contributo.
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