‘Lacreme Napulitane’, il Trianon celebra il Natale con Gloriana e la sceneggiata
Napoli, 26 dic. – Come ogni anno il Teatro del popolo ripropone a Napoli la sceneggiata, rivisitata e rinnovata con una rilettura nuova che affonda le radici in un genere amato dai partenopei.
La regia di Nino D’Angelo dirige la storia di ‘Lacreme Napulitane’, con riadattamento musicale di testi famosi del direttore artistico del Trianon, e del fortunato copione tratto dall’omonimo film del 1983 interpretato dal re del genere teatrale, Mario Merola.
Musiche, storie di gente semplice tra canti e prosa, vivono dei richiami di D’Angelo Maestro, visionario nella sua regia pronta a valicare i confini dei personaggi principali, offrendo tra toni malinconici e sorrisi familiari che traggono le mosse dalla Napoli di bassi e quartieri accesi da sogni, spaccati di storie vere e sofferte nell’anelito d’amore.
A dare un valore alto alla riproposizione scenica di ‘Lacreme Napulitane’ è l’esperienza di Gloriana, le cui espressioni aderiscono bene alle emozioni forti di una madre intenta a crescere i nipoti con un figlio emigrante volato lontano in America a causa di una moglie fedifraga. L’attrice che debuttò con il teatro di rivista e che è stata vessillo del Festival di Napoli, come regina artistica raccoglie intorno a sé tutte le interpretazioni dei colleghi attori, pronti a ricevere forza dalle battute dell’erede femminile di Mario Merola. Gloriana ha recitato moltissime volte proprio nella sceneggiata, tanto da dimostrare alla sua veneranda età di essere piena padrona del copione riproposto durante le festività natalizie.
Il pubblico gradisce il genere, riscoprendo con esso il senso dei valori forti e veri della famiglia. Le lacrime bagnano la vita dopo una serie di errori, ma scendono anche a purificare il male portando rinnovamento e ritrovato candore. Questo il senso dello spettacolo diretto da Nino D’Angelo che lascia ai chiaroscuri scenici la lettura intrinseca delle emozioni.
Nei tre atti in scena al Trianon fino al 6 gennaio 2019, 18 attori offrono battute tipiche da avanspettacolo e tragicommedia, incarnando volti e maschere del teatro scarpettiano ed eduardiano, per non deludere alcun tipo di gusto.
Foto di Arturo Favella
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