Lavorare da remoto: ecco come partire con il piede giusto
Nel corso degli ultimi anni il nostro modo di lavorare è cambiato moltissimo. Infatti, fino a qualche anno fa per molti sarebbe stato impensabile il lavoro da remoto, in quanto non l’avevano mai sperimentato.
Con l’avvento della pandemia, ci siamo ritrovati tutti chiusi nelle nostre case a svolgere i lavori più vari.
Se da una parte lo smart-working è stato visto come un vero e proprio shock, dovuto al fatto che non tutti eravamo preparati, altre persone l’hanno apprezzato talmente tanto che ora non vorrebbero più tornare indietro.
Da qui numerose aziende che hanno deciso di semplificare la procedura per accedere al lavoro agile oppure di incrementare il lavoro ibrido, composto da alcuni giorni da remoto e altri in ufficio.
Se sogni di lavorare da remoto e, magari, di girare il mondo come un vero nomade digitale, avrai bisogno di alcune dritte prima di intraprendere la tua avventura.
Vuoi scoprire i consigli su come partire con il piede giusto?
#1 La comunicazione con il team è alla base per una buona riuscita del lavoro
Coloro che lavorano da remoto si trovano sempre davanti ad una grande sfida: comunicare con il team.
Insomma, non è possibile trovarsi con i colleghi per i briefing, le riunioni in presenza o gli incontri per valutare le performance del lavoratore (o meglio, tutto questo spesso viene fatto da remoto).
Ebbene, questi incontri devono essere svolti virtualmente, ma lo schermo spesso ci priva di una delle qualità più importanti per la comunicazione: l’empatia.
Tuttavia, se lavori da remoto devi trovare numerose soluzioni per poter rimanere costantemente in contatto con il tuo team, in modo da non arrivare alle riunioni finali senza aver sentito i tuoi colleghi da molto. Ad esempio, puoi usare Google docs per collaborare su uno stesso progetto grazie all’inserimento di commenti, oppure puoi utilizzare Slack o Zoom per tenerti costantemente in contatto con loro.
#2 Stabilisci degli obiettivi chiari per tutto il team che lavora da remoto
Lavorando da remoto avrai un notevole vantaggio: la tua attività non verrà valutata ad ore, ma ad obiettivi.
Tuttavia, per fare ciò, è fondamentale definire con chiarezza quelli che saranno gli obiettivi che dovrai raggiungere e i metodi attraverso i quali potranno essere misurati, chiamati anche KPI.
In questo modo andrai a definire (insieme al tuo responsabile e l’intero team) gli obiettivi precisi da raggiungere e le tempistiche.
#3 Trova gli strumenti giusti per collaborare da remoto
Per lavorare da remoto devi essere in possesso di tutti gli strumenti necessari per poter comunicare con i colleghi, condividere informazioni e svolgere il tuo lavoro.
Alcuni esempi? Sicuramente coloro che lavorano da remoto devono essere in possesso di smartphone, cuffie, webcam e connessione ad internet stabile.
Oltre a questo, sarà necessario essere in possesso anche di alcuni software, come possono essere Trello, Notion, Slack eccetera.
#4 Il tuo approccio è alla base del tuo lavoro
Potendo lavorare da remoto, non dovrai timbrare un cartellino e non avrai un orario fisso. Questa cosa può essere un’arma a doppio taglio.
Infatti, se avrai un approccio orientato al lavoro non avrai alcun problema, perché riuscirai a distribuire le task nelle tue giornate in modo da organizzarti al meglio.
Serve la Partita IVA per lavorare da remoto?
Una delle domande che viene posta più spesso riguarda la questione della Partita IVA per il lavoro da remoto.
In realtà, ci sono molte aziende che oggigiorno consentono di lavorare da remoto ai loro dipendenti.
Tuttavia, la Partita IVA garantisce una maggiore libertà e la possibilità di scegliere autonomamente con chi collaborare.
Se sei interessato a valutare l’apertura della Partita IVA puoi rivolgerti ad un consulente fiscale, come Fiscozen. In più, con loro avrai anche la possibilità di ricevere una consulenza gratuita e senza impegno.
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