25 Dicembre 2024
PoliticaPolitica Interna

L’ex commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus Sergio Venturi: “Errore il lockdown totale”

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L’ex commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus Sergio Venturi, in precedenza anche assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna, sulle misure adottate in Italia per contenere i contagi dell’epidemia nel corso di una diretta Facebook organizzata dai Giovani democratici ha detto: “Se dovessi rifare un lockdown domani, non lo rifarei come l’abbiamo fatto. Non si può chiudere un intero paese quando non ce n’è alcun bisogno”.

A tre settimane da quando ha lasciato l’incarico di commissario ha piegato: “Non ha senso la zona rossa dell’Italia. In alcune regioni abbiamo avuto solo qualche centinaio di casi, poteva avere senso impedire gli spostamenti da regioni molto ‘impestate’ alle altre, ma disturbare il regolare interscambio tra le regioni del sud mi è sembrato un po’ eccessivo”. In questo senso, nonostante le differenze politiche, “mi è stata simpatica la presidente della Regione Calabria quando ha detto perché non poteva aprire i ristoranti all’aperto. Questa è una lezione da prendere”.

In ogni caso, sottolinea Venturi tornando sulle conseguenze economiche drammatiche del lockdown, “ho molto rispetto decisioni prese in quelle settimane, da chiunque. Lo ha fatto non immaginando di prendere decisioni sbagliate. Ma sarebbe tragico se non imparassimo da ciò che è accaduto”. Comunque, sottolinea in un altro passaggio della diretta, “non ci potremo più permettere una chiusura così prolungata”.

Ora, auspica Venturi, “sarebbe bello se in autunno ci presentassimo ‘puliti’, se i mesi estivi ci servissero ad arrivare a zero contagi.  Sulle case protette tempestate da contagi e decessi Sergio Venturi ha concluso che il sistema va trasformato. I pazienti anziani si “sono ammalati nelle case protette dove c’erano medici e infermieri più che nelle loro case con le badanti”. Perciò “dobbiamo ripensare l’assistenza ad anziani con strutture più piccole e tutte le politiche che sono dentro la sanità”.


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