#L’inclusioneOltre a Salerno
Realizzato dalla prefettura in partnership con l’Asl, Arci-Salerno, Cidis onlus e consorzio La Rada
Potenziamento delle capacità di organizzazione e gestione dei servizi rivolti ai cittadini stranieri; rafforzamento della governance territoriale; contrasto al caporalato a tutela dei migranti nel lavoro agricolo. Questi alcuni dei segmenti d’azione che hanno caratterizzato il progetto “#L’inclusione Oltre tra innovazione, prossimità e legalità” – finanziato con risorse del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) – avviato nell’ottobre 2021 e giunto a conclusione nel dicembre dello scorso anno.
Realizzato dalla prefettura di Salerno, in partnership con l’azienda sanitaria locale (Asl) del capoluogo, il comitato Arci-Salerno, Cidis onlus e consorzio La Rada, ha avuto l’obiettivo di favorire in concreto l’inserimento socio-lavorativo dei migranti presenti sul territorio facilitando, al tempo stesso, i processi di gestione dei fenomeni migratori da parte della prefettura.
Sono stati condivisi, nei giorni scorsi, in prefettura i risultati di questa importante iniziativa progettuale alla presenza del prefetto Francesco Russo, dell’assessore regionale alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione, Mario Morcone, del direttore generale dell’Asl di Salerno, Gennaro Sosto e di numerosi altri attori istituzionali e rappresentanti dell’associazionismo.
Tra le molte, due le iniziative di particolare interesse: una sul fronte sanità e l’altra riguardante il contrasto allo sfruttamento lavorativo.
Per quanto concerne la prima, sono state messe a punto delle linee-guida per la sorveglianza delle malattie infettive all’interno dei centri di accoglienza straordinaria (Cas) della provincia di Salerno, con l’avvio di due campagne di screening per monitorare la diffusione di tubercolosi e coronavirus tra gli ospiti, nell’ambito delle quali sono stati effettuati oltre 900 tamponi.
Sul fronte della lotta al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori nel settore agricolo, in particolare nella Piana del Sele, sono stati attivati una serie di servizi nel quadro di un protocollo d’intesa che ha previsto, tra l’altro, la sperimentazione e la “modellizzazione” del matchmaking, un approccio innovativo per favorire l’incontro domanda-offerta tra aziende e lavoratori, che ha portato all’attivazione di sette contratti. Tra i servizi attivati grazie all’accordo, anche un’unità mobile con un’equipe multidisciplinare che ha fornito orientamento e supporto ai cittadini stranieri presenti nell’area, che ha coinvolto 36 lavoratori.
Un progetto che, come sottolineato dal prefetto, conferma «l’importanza di fare rete e dare un segnale forte nella direzione dell’integrazione e dell’accoglienza degli stranieri presenti sul territorio della provincia di Salerno». Il suo valore aggiunto sono state «le azioni concrete e, soprattutto, riproducibili» messe in atto, a conferma del fatto che «lavorare in modo dinamico e in sinergia consente di individuare strategie utili per garantire una sempre più efficace gestione del fenomeno migratorio nel lungo periodo».
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