L’Italia non si desta. La magia del Maradona non è sufficiente ad aiutare gli azzurri
di Luca Muratgia.
La ripresa dell’Italia risulta essere particolarmente complicata, gli azzurri guidati da Roberto Mancini mostrano ancora una volta di non essere all’altezza delle aspettative e cadono al Maradona contro un’Inghilterra che mostra una superiorità di gioco, di organizzazione ma soprattutto di qualità dei singoli. La nazionale azzurra torna a Napoli dopo più di dieci anni e non riesce ad approfittare del momento da sogno che l’intera città di Napoli sta vivendo. Al di là di qualsiasi discorso di carattere tecnico, appare lapalissiano come sussista una crisi dovuta alla carenza di individualità, soprattutto in attacco, capaci di spostare gli equilibri e degni della cultura, della tradizione e della storia che questa nazionale merita. Al riguardo appare emblematica la convocazione di Mateo Retegui, centravanti argentino di proprietà del Boca Juniors, quest’anno in prestito al Tigre, naturalizzato italiano per la sua discendenza con i nonni italiani immigrati in Argentina provenienti da Canicattì in Sicilia. Questa scelta non è sicuramente figlia delle qualità del pur volenteroso e grintoso attaccante ma dall’assoluta carenza di elementi validi e l’assenza assoluta di programmi e progetti volti alla valorizzazione dei settori giovanili. Nonostante le evidenti difficoltà dovute ai motivi sopra esposti, c’è stata una reazione d’orgoglio dopo un primo tempo imbarazzante. Già dai primi minuti gli inglesi hanno mostrato una superiorità netta, disarmante che gli ha consentito di passare in vantaggio con Rice sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Oltre alle carenze strutturali, in questa prima fase di gioco, gli azzurri mostrano ancora una organizzazione di gioco approssimativa che denotano una superiorità molto più netta di quanto non dica il risultato. Troppo spesso gli anglosassoni si sono trovati a ripartire in campo aperto, in superiorità numerica, con la la chiara percezione di poter essere pericolosi in qualsiasi momento. Lo 0-2 nasce sempre sugli sviluppi di un calcio d’angolo con un fallo di mano tanto ingenuo quanto netto di Di Lorenzo che induce l’arbitro, dopo rivisitazione al VAR, a concedere il rigore poi realizzato dal capitano Kane che spiazza nettamente Donnarumma. Il primo tempo si chiude con la delusione e la preoccupazione per una compagine incapace di rendersi pericolosa e che mostra continuamente il fianco agli avversari. Nel secondo tempo, tuttavia, si assiste ad una reazione importante da parte degli azzurri che si liberano del timore e delle preoccupazioni e iniziano a macinare gioco ed occasioni grazie anche alle sostituzioni operate dal CT, che conferiscono nuova linfa alla manovra azzurra. La conseguenza della costante pressione degli uomini di Mancini, è la rete dell’1-2 realizzata proprio dal tanto discusso Retegui che all’esordio in nazionale, su imbeccata di Pellegrini, realizza il gol che riapre il cuore alla speranza. Di qui alla fine l’assedio azzurro si dimostra sterile e privo di conseguenze significative nonostante la superiorità numerica maturata a seguito del doppio cartellino giallo per Shaw. Gli inglesi resistono in inferiorità numerica e portano a casa un risultato importante in vista delle qualificazioni agli europei del 2024.
Inizia dunque in salita il cammino della nazionale proprio in vista degli europei e gli azzurri sono ora attesi da una reazione già in vista del prossimo match della settimana prossima contro Malta. Si dovrà ripartire proprio da quanto di buono espresso nella partita di ieri, in un secondo tempo che offre qualche margine di ottimismo per il futuro.
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