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Lo scempio. Ennesima amarezza al Maradona per un Napoli che non esiste più

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di Luca Muratgia.

Nuova delusione per i tifosi partenopei che vedono il Napoli non andare oltre l’1-1 contro un ottimo Genoa guidato egregiamente da Girardino. In Napoli in pieno caos da tutti i punti di vista, fisico, tecnico, tattico con i giocatori che appaiono spaesati, inermi, incapaci di reagire. Il cliché è ormai il solito, caratterizzato da uno stucchevole possesso palla finalizzato a nulla, una impalpabilità in zona offensiva in rapporto alla mole di gioco sviluppata, una difesa che concede poche palle gol ma sufficienti a portare in rete gli avversari. Mazzarri sembra ormai avere perso il controllo della situazione, con cambi di modulo, ripensamenti, ritorni a schemi precedentemente accantonati. Il tecnico toscano è in piena confusione come si evince chiaramente dalle imbarazzanti conferenze stampa dove si cimenta in deprimenti arrampicate sugli specchi. Riesce a riscontrare margini, scova fantomatici miglioramenti, si difende ostinatamente, costruisce scuse, e le conosciamo bene, nel campo è un maestro, insomma assistere alle sue conferenze stampa comporta un notevole sconforto nei confronti di chi le segue almeno quanto le prestazioni che la squadra da lui allenata offre in campo. Cerca disperatamente moduli che potrebbero cambiare volto alla stagione ma quando non ci sono movimenti, quando non c’è intensità, determinazione, aggressione, non c’è modulo che tenga. Anche nella partita contro il grifone, gli azzurri sono tornati ad un 4-3-3 scolastico con giocatori anche ben posizionati ma statici, fermi, lenti nel giro palla così come ormai siamo abituati amaramente a riscontrare e a raccontare fin dall’inizio del campionato con rare e fisiologiche eccezioni.  Un primo tempo scarabocchiato e inconcludente, dove addirittura gli avversari sono giunti più volte vicino alla rete del vantaggio. Nel secondo tempo addirittura gli azzurri subiscono la rete dello svantaggio che spalanca scenari apocalittici perché una ulteriore sconfitta, per giunta in casa, davanti a 50.000 spettatori, avrebbe comportato conseguenze tanto disastrose quanto impreventivabili. Così come accaduto nelle precedenti apparizioni, il Napoli ritrova la verve, la grinta, la determinazione solo nei minuti finali, tanto basta per evitare l’ennesima umiliazione con Ngonge che ribadisce in rete un assist di Di Lorenzo. Poco, troppo poco, come mangiare un morso di pane dopo settimane di digiuno. Inutile ora cercare di trovare spiragli o creare inverosimili tabelle relative ad un improbabile qualificazione in Champions. Il Napoli è decimo in classifica e per come stanno ora le cose, per quanto offre, è una classifica che può solo peggiorare, non ci sono assolutamente margini neanche per un’eventuale qualificazione in Conference League. Sarebbe già un passo in avanti se tutto l’ambiente partenopeo riusciase a farsene una ragione di questa amara realtà. Impossibile inoltre proiettarsi con ottimismo alla sfida Champions contro il Barcellona mercoledì prossimo. Anche un Barcellona in estrema difficoltà come quello di quest’anno, avrebbe carta bianca per il passaggio ai quarti contro il Napoli visto oggi. Chiosa finale per il pubblico del Maradona che, nonostante lo scempio a cui sta assistendo da mesi, nonostante le amarezze continue, prolungate a mo di tortura, ha manifestato come sempre il proprio amore con l’ennesimo sold out registrato oggi e non facendo mai mancare il proprio sostegno alla squadra in campo. A tal proposito il coro “meritiamo di più”, intonato polemicamente contro la squadra, appare quanto mai appropriato.


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