22 Dicembre 2024
Attualità

Luca Palamara confessa, ma la magistratura trema?

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Anna Tortora

La politica nasce dalla combinazione della pubblica piazza e del teatro: il suffisso – ikòs aggiunto a politéia-polítes, cioè alle figure del cittadino e della cittadinanza, sta a dire che non si fa politica senza il riferimento alla città. Dalla necessità della polis è generata la mediazione politica. Tutto questo non potrà realizzarsi se l’agire politico non saprà fare i conti con le ragioni altrui. In democrazia la politica ha bisogno dell’etica.

E la giustizia?
“Sono gravi le dichiarazioni che si leggono nel libro ‘Il sistema’ in cui Alessandro Sallusti raccoglie le dichiarazioni dell’ex presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati, Luca Palamara.
L’ex magistrato, tra le altre cose, svela che sarebbe stato l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il regista delle inchieste giudiziarie su Silvio Berlusconi.
A questo punto è impensabile non immaginare un’inchiesta parlamentare sull’argomento: o sono menzogne o è tutto vero. Ma se non sono menzogne, bisogna intervenire pesantemente!
Non istituire un’apposita commissione significherebbe non solo aver paura di voler scoprire la verità ma anche evitare che il colpevole sia messo di fronte alle sue responsabilità.
L’accanimento nei confronti del presidente di Forza Italia è stato feroce e non si può escludere che vi sia stata un’alta regia.
Gli italiani hanno diritto di conoscere tutta la verità”.
Gianfranco Miccichè

C’è qualcosa che va chiarita
“Leggo che Palamara, ovviamente nel libro intervista con Sallusti, sposa la tesi che Fini e Fli nacquero perché Fini così evitò una indagine della magistratura e loro una riforma della giustizia. Una balla enorme e lo spiego in due parole. Primo, Fini quella indagine l’ha avuta, infatti è in attesa di processo, ma sopratutto mai in Parlamento arrivò da parte del governo Berlusconi una vera riforma della giustizia, ma solo Lodi voluti dal suo avvocato deputato che gli evitassero i processi. Se fosse arrivata una vera riforma della giustizia a cominciare dalla separazione delle carriere, io e la stragrande maggioranza dei parlamentari di Fli l’avremmo votato… Fini o a prescindere di Fini. In realtà presentarono solo Lodi o odg di Ruby nipote di Moubarak: cialtroni eravate, cialtroni siete rimasti”.
Enzo Raisi, ex parlamentare

Eh…
“Le spiego una cosa fondamentale per capire cosa è successo in Italia negli ultimi vent’anni. Un Procuratore della repubblica in gamba, se ha nel suo ufficio un paio di aggiunti e di sostituti svegli, un ufficiale di polizia giudiziaria che fa le indagini sul campo altrettanto bravo e ammanicato con i servizi segreti, e se questi signori hanno rapporti stretti con un paio di giornalisti di testate importanti – e soprattutto con il giudice che deve decidere i processi, frequentando magari l’abitazione…Ecco, se si crea una situazione del genere, quel gruppo e quella procura, mi creda, hanno più potere del Parlamento, del premier e del governo intero. Soprattutto perché fanno parte di un ‘Sistema’ che li ha messi lì e che per questo li lascia fare, oltre ovviamente a difenderli”.
Luca Palamara, magistrato

Dal libro che sarà nelle case di quasi tutti gli italiani.
A proposito
“Ora che anche il PD e persino pezzi di 5 Stelle chiedono al Ministro Bonafede una impostazione di minor autocompiacimento forcaiolo sulla giustizia, sarebbe opportuno riconoscere che c’è chi persegue obiettivi politici di merito anche a costo di mettere sul piatto i propri incarichi rischiando di non rivederli più.
E c’è chi invece non lo fa e tira a campare.
Come si fa a provare maggiore simpatia per i secondi che per i primi, qualunque sia lo schieramento politico in cui si crea questa contrapposizione di stile politico, resterà per me sempre un mistero”.
Enrico Zanetti

No, non siamo animati da preconcetta ostilità, né propensi ad enfatizzare ciò che potesse danneggiare la magistratura.
Molta gente non crede più nella politica. E sulla magistratura nutre dei forti dubbi. Ha perso quasi il senso dello Stato e delle istituzioni, vive una socialità limitata alla denuncia delle situazioni di ingiustizia.
Ma i giudici sono esseri umani e gli esseri umani sono imperfetti. L’applicazione seria ai propri doveri, le prestazioni di qualità, l’atteggiamento leale, sono caratteristiche tanto encomiabili quanto irrilevanti (?)
“Io non voglio portarmi segreti nella tomba, lo devo ai tanti magistrati che con queste storie nulla c’entrano”.
Luca Palamara

E ancora
“Palamara da Vespa sta dicendo cose terribili che ricostruiscono uno scenario terrificante della magistratura che confermo e le cui manifestazioni ho subito personalmente. Quella sulla riforma della giustizia e sulla normalizzazione della magistratura è la madre di tutte le battaglie della politica…
Palamara oggi ne parla e lo svela perché a sua volta ne è stato divorato. Ma il sistema di potere egemone della magistratura non era solo Palamara e certamente non è finito con lui”.
Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.