L’UE decide che l’Ungheria non è più una democrazia
“Il documento votato dal Parlamento europeo in cui si afferma che l’Ungheria “non è più una democrazia” ma solo una “burocrazia elettiva” in realtà mette a nudo le contraddizioni intrinseche nella stessa Unione europea per come si è sviluppata, e innesca una spirale che potrebbe dissolverla.
In un edificio politico plurinazionale senza una vera costituzione né un chiaro bilanciamento di poteri, senza una chiara responsabilità degli organi dirigenti (Commissione, Consiglio) verso i cittadini, su quali basi il Parlamento o altre istituzioni dell’Unione possono deliberare se uno degli Stati membri è o non è una democrazia? Qualsiasi loro decisione in tal senso è evidentemente in contraddizione con i delicati equilibri dell’Unione stessa, ed è frutto dell’assolutizzazione di assiomi ideologici imposti con la forza del numero. Come dimostra il fatto che le accuse all’Ungheria insistono soprattutto su temi (aborto, indottrinamento Lgbt, immigrazione) su cui esistono all’interno delle culture politiche europee visioni reciprocamente incompatibili, ma su cui la maggioranza del PE vorrebbe costringere tutti i governi degli Stati membri ad abbracciare la stessa visione del mondo. E il fatto che il PE vorrebbe porre in atto tale costrizione ai danni del governo magiaro attraverso un ricatto economico (negare a esso i fondi del Pnrr).
Se una parte dell’Ue ricatta o minaccia di scomunicare un’altra su base ideologica allora l’Ue non ha ragioni per stare insieme, e si apre la strada alla disgregazione, a una catena di espulsioni e secessioni.”
Eugenio Capozzi, storico
“L’Ungheria ha in Costituzione il sostegno alla famiglia e ai figli. Crollano gli aborti, raddoppiano i matrimoni, il reddito disponibile per chi è genitore è cresciuto in 7 anni del 63%. Orban spende in aiuto alla famiglia il 5% del Pil, di preciso perché questo sarebbe un male? Percorso non dissimile da Trump, Duda, Le Pen e altri leader che, scommetto, risulteranno tutti “pagati da Putin”.
Il voto dell’Europarlamento contro l’Ungheria è un atto grave. Perché votano Orban? Per le sue politiche a sostegno della famiglia e della natalità, che hanno spinto in alto la ricchezza del Paese. Questo per l’Ue genderista e abortista è intollerabile. Viva il popolo ungherese.
Mario Adinolfi, giornalista e scrittore già parlamentare della Repubblica
“Il parlamento europeo minaccia un Paese membro, l‘Ungheria, ed è pronta a tagliare i fondi a questo paese. Non c’entra la democrazia ( ce ne è ben poca nella Unione). È solo una ritorsione contro Orbán per non aver aderito al delirio europeo delle sanzioni contro la Russia.”
Paolo Becchi, filosofo
“Ennesima ingerenza del parlamento europeo nei confronti dell’Ungheria e delle libere e democratiche elezioni, che hanno ridato a larga maggioranza, il mandato di Primo Ministro a Viktor Orban.
Prendiamo atto che a Bruxelles, non tutti i popoli hanno pari dignità!”
Lorenzo Fontana, Lega
Credo che in UE vadano riviste parecchie cose. Sarà sempre peggio se non ci si interroga seriamente.