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L’unica certezza  Asfaltata l’Inter al Maradona ma il futuro di Spalletti pare sempre più lontano da Napo

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Il Napoli batte l’Inter al Maradona al culmine di una settimana particolarmente “appiccicosa “ dove il calcio giocato è stato in parte accantonato per lasciare spazio alla diatriba, di cui, è bene ribadirlo, tutti i tifosi azzurri ne avrebbero fatto volentieri a meno, circa il futuro di Spalletti che, a quanto pare, non sarebbe intenzionato a guidare la squadra campione d’Italia, anche nel prossimo campionato. Sono trascorse appena tre settimane dalla storica ed indimenticabile conquista del terzo scudetto, ancora le strade e i balconi pullulano di vessilli azzurri, che già gli entusiasmi paiono smorzati da questo vociare fastidioso e tendente comunque ad avvelenare il clima di festa che da mesi aleggia sulla città e sulla sua provincia. In questo clima di incertezza circa il misterioso futuro del tecnico di Certaldo, che verrà dipanato solo al termine del campionato, dopo la festa programmata il 4 giugno nella gara casalinga contro la Sampdoria,  il Napoli si concede una prestigiosa vittoria contro i finalisti della Champions con una prestazione che riporta alla memoria la squadra schiacciasassi che ha letteralmente demolito il campionato,  in particolare alla prima fase della stagione, completamente dominatrice del campo, con manovre veloci con tutti i relativi riflessi in termini di pericolosità offensiva e soprattutto feroce, aggressiva capace di soffocare gli avversari con le note “riconquiste”, marchio di fabbrica dell’idea di gioco di Spalletti, caratterizzate dall’aggressione immediata degli avversari non appena si perde il possesso palla. Lo stesso Napoli di allora insomma, la differenza sta esclusivamente nella continuità perché quel Napoli, è stato capace di inanellare qualcosa come una quindicina di prestazioni simili, il che rende ancora di più l’idea dell’impresa titanica dei partenopei. Ad onor del vero, va anche sottolineato, come l’Inter si sia presentata al Maradona con una formazione largamente rimaneggiata, sia per le fatiche accumulate nella semifinale di Champions nel derby vittorioso contro il Milan, che ha consentito ai nerazzurri il passaggio alla finale che li vedrà impegnati il 10 giugno ad Istanbul contro gli inglesi del Manchester City, sia per l’imminente finale di coppa Italia di mercoledì che vedrà i meneghini impegnati contro la Fiorentina all’Olimpico di Roma. Inoltre la squadra di Inzaghi è stata costretta a disputare gran parte dell’incontro in 10 uomini per l’espulsione tanto sacrosanta quanto tardiva di Gagliardini. L’impostazione della partita è parsa subito lampante, con Il Napoli a comandare la partita e l’Inter chiusa in difesa con 10 uomini (poi diventati 9) dietro la linea della palla, pronta a sfruttare le ripartenze di Lukaku, il suo uomo al momento più in forma, cosa che per la verità, gli riesce assai poco anche per la presenza di un Kim sontuoso.
Nonostante la netta supremazia, nel primo tempo, al netto di un paio di occasioni favorevoli, gli azzurri non riescono a sfondare. Nel secondo tempo salgono in cattedra i protagonisti di questa strepitosa cavalcata, Zielisky in particolare, ma anche Kvaratskhelia, sempre determinante, ed Anguissa e proprio il camerunese sfrutta al meglio un prezioso assist del polacco e, in girata appena dentro l’area realizza la rete che sblocca la partita. A questo punto Il Napoli potrebbe dilagare con i subentrati prima con Raspadori che a tu per tu con Onana, lo supera allungandosi però il pallone che termina direttamente sul fondo, e poi con il Cholito Simeone che realizza la rete del 2-0 ingiustamente annullato per un inesistente fallo di Zielisky. La beffa è dietro l’angolo perché Il Napoli non riesce a chiudere la partita e la difesa si fa sorprendere da Lukaku che, in seguito ad un cross basso di Di Marco e ad un clamoroso svarione di Juan Jesus, realizza il pareggio. Lo spettro della citata beffa svanisce quando il capitano Di Lorenzo, pesca il jolly dalla distanza con un tiro strepitoso che si infila direttamente all’incrocio dei pali con Onana che può solo ammirare. Il finale sembra tratto da in romanzo con il gol che chiude la partita realizzato dal napoletano e cresciuto nelle giovanili del Napoli Gianluca Gaetano. Il ragazzo di Cimitile che, su assist di un generosissimo Simeone realizza il 3-1 che di  fatto chiude la partita, corre commosso sotto la curva B per festeggiare il suo primo gol in serie A. Con questa vittoria gli azzurri realizzano un altro record, mai nella sua storia Il Napoli era riuscito nell’impresa di sconfiggere tutte le squadre del campionato. Infine con questa vittoria Il Napoli mantiene inalterate le chance di superare il record di punti in serie A, attualmente detenuto dal Napoli di Sarri che nell’anno 2017/2018, realizzò ben 91 punti. Ebbene, vincendo le ultime due partite di campionato contro il Bologna al Dall’Ara e contro la retrocessa Sampdoria al Maradona nell’ultima di campionato, gli azzurri giungerebbero a 92 punti, un ulteriore, straordinario primato in modo da chiudere nel migliore dei modi una stagione già di per se leggendaria

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