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M5S, Cirillo: “600 tartarughe marine morte in un anno in Campania, fermare mattanza”

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Mozione del consigliere regionale: “Serve piano di monitoraggio delle coste e tavolo di confronto con le associazioni”.

 

“Nell’ultimo anno in Campania sono state recuperate ben 817 tartarughe marine, di cui 600 morte. Una vera e propria mattanza provocata, nella gran parte dei casi, dagli strumenti adoperati per la pesca, dall’impatto con le imbarcazioni e dall’ingestione o l’intrappolamento nei rifiuti. Considerato che negli ultimi anni le nostre spiagge, in particolare nell’area del Cilento, sono divenute aree di nidificazione abituale per gli esemplari di Caretta Caretta, come Regione Campania abbiamo il dovere, in linea con le direttive nazionali e internazionali, di mettere in campo ogni iniziativa possibile a tutela di una specie che va assolutamente protetta”. È quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Cirillo, che ha presentato una mozione con la quale “impegna la giunta regionale a programmare un piano di monitoraggio delle coste potenzialmente idonee alla deposizione di esemplari di tartaruga marina, a valenza almeno triennale, e consentire di individuare i siti maggiormente interessati dove concentrare le attività per la tutela e il ripristino degli habitat di spiaggia”. Lo dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Luigi Cirillo.

“Nonostante l’impegno encomiabile di associazioni ed enti – sottolinea Cirillo – vi sono ancora ampi tratti di costa sabbiosa, a partire dal litorale domizio-flegreo, che non sono pattugliati regolarmente, rendendo difficile quantificare il numero di nidi di Caretta Caretta esistenti in Campania. E questo comporta che molti nidi, non segnalati, potrebbero andare distrutti durante le operazioni di pulizia delle spiagge con mezzi meccanici o per il posizionamento di strutture balneari. Per questo – conclude il consigliere regionale – intendo continuare a battermi con ogni strumento utile a salvaguardia delle tartarughe marine, anche attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto con le associazioni di riferimento, coinvolgendo anche i rappresentanti dei pescatori, così poterli coinvolgere nelle attività di tutela”.


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