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Mancata rimozione barriere architettoniche: comune condannato dalla Cassazione. Avv. Colombo: “Finalmente si sta creando una nuova coscienza sociale”

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La Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 3691/2020 ha condannato un comune ad un risarcimento danni di 15mila euro, per non aver rimosso le barriere architettoniche. Quindi, l’Ente, secondo il terzo grado di giudizio, ha attivato una discriminazione indiretta nei confronti delle persone disabili.

“Finalmente – spiega l’Avvocato Colombo, Garante dei Disabili della Regione Campania – si sta creando una nuova coscienza sociale più sensibile ai diritti delle persone disabili. Mi auguro che la burocrazia si adegui, perché diversamente, sempre più spesso ne subirà le conseguenze. Ne approfitto anche per ricordare di aver chiesto ai rappresentanti dell’UPI e dell’ANCI della Campania, il rispetto degli obblighi degli enti locali nei confronti delle persone disabili, in particolare in merito all’adozione dei PEBA”.


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