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Matrimoni, divorzi e… Intervista a Gian Ettore Gassani, avvocato e scrittore

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Anna Tortora

Oggi parliamo di matrimonio e di amore con l’avvocato Gian Ettore Gassani.

– Gian Ettore, sono lieta di averti come ospite. Parliamo dei tuoi libri e del tuo essere avvocato e scrittore.
“Mi trovavo con Paolo Guzzanti, mio cliente, e si parlava del più e del meno, io della mia storia, lui della sua come politico. Al quarto, quinto incontro mi disse ‘Avvocato, ma come mai lei non ha mai scritto un libro su quello che fa, su quella che è la sua esperienza di avvocato in questa sua bottega di sudore e di lacrime?’ A quel punto dissi ‘Guardi, io un libro ce l’ho’ e tirai fuori una serie di fogli, piuttosto disordinati, in cui c’era tutto quello che avevo registrato in quegli anni di vita forense. Lui li prese e dopo qualche giorno mi chiamò complimentandosi. Mi disse ‘Avvocato, lei scrive benissimo, con un linguaggio non avvocatese’.
Ad un certo punto mi venne l’idea di pubblicarlo e il titolo lo scelse proprio Guzzanti, lo intitolò I  Perplessi Sposi. E devo dire che il titolo era ancora più bello del contenuto del libro. Ebbe un forte successo. Dopo quattro anni, nel 2015, ho scritto Vi dichiaro divorziati.
E qui cominciai, oltre a descrivere i cambiamenti culturali del nostro Paese, a denunciare la mancanza delle unioni civili. Inoltre, il libro prese una sfumatura romanzata, un saggio romanzato con una serie di novelle.
Nel 2018, in C’eravamo tanto armati, parlo di violenza, di tutte le sfumature e le declinazioni della violenza in famiglia, quella soprattutto nei confronti delle donne, ma anche nei confronti dei bambini e degli uomini, infatti ho raccontato la storia di sottrazione internazionale di minori, finita bene dopo un percorso tortuoso. E tante altre storie che hanno fatto presa, questo libro, tra l’altro, ha vinto un premio letterario il 14 aprile 2018. E la cosa è stata gratificante, ma anche inaspettata, per un avvocato ricevere un premio letterario è molto bello. Io non sono uno scrittore, sono un saggista che narra. Maurizio De Giovanni, mio grande amico, ha curato la prefazione degli ultimi due libri e quindi so cosa significa essere scrittori. Ripeto, io sono un saggista, uno che narra”.

– Tu sei un avvocato matrimonialista, una figura molto interessante.
“Beh, diciamo che l’avvocato matrimonialista è un avvocato completamente diverso dagli altri. Un avvocato che diventa anche un po’ psicologo, esiste un rapporto quasi disperato con il proprio cliente, esiste anche che la cliente si possa innamorare perché vede nell’avvocato un’ancora di salvezza o l’uomo che non ha avuto, in quel momento si ha tipo transfert, come dallo psicologo. Bisogna stare attenti, mantenere le distanze e pesare le parole. Non è facile il mio lavoro. La mia solitudine di notte, prima di una grande causa che riguarda diritti molto importanti e il destino di una intera famiglia. E il dolore che entra nel mio studio, che io ho definito pronto soccorso più che uno studio legale, i miei clienti li chiamo pazienti”.

– Parliamo del tuo ultimo libro ‘La guerra dei Rossi’.
“È primo in classifica per il suo genere, per la narrativa forense. È uscito il primo dicembre 2020 e già siamo a cinque ristampe. Credo di aver avuto un vantaggio perché ho parlato di diritto di famiglia, noi italiani, dopo il calcio, parliamo di diritto di famiglia (corna, storie d’amore finite, coppie in crisi), quindi se avessi scritto un saggio sul diritto tributario o societario avrei venduto tre copie in tutto. Parlare di guerra dei Rossi in un Paese di separati…i nostri numeri superano, in rapporto al numero di abitanti, addirittura la Francia e la Germania.
C’è un cambiamento culturale profondo, l’Italia è cambiata profondamente: il matrimonio non è più quell’isola felice. Oggi al primo problema si finisce in tribunale. Nel Nord ci sono 450 separazioni ogni 1000 matrimoni, nel Sud soltanto 180. Ciò significa che dalle nostre parti (io sono salernitano, non è che vengo da Bolzano) i matrimoni reggono di più anche per un fatto di business…i nostri matrimoni tra orchestre, cantanti neomelodici, 300 invitati, pranzi o cene infiniti, lavande gastriche. Nei ‘Perplessi sposi’ descrissi di quando mi trovai ad un matrimonio in costiera amalfitana e all’improvviso volarono tavoli…insomma scenari tragicomici. Ovviamente ho scritto questi libri per diletto, poi sono diventati particolarmente importanti tant’è vero che stiamo studiando con Marco Spagnoli e Tiziana Lupi di fare una fiction. Sono venuti nel mio studio con dei produttori. (Marco Spagnoli e Tiziana Lupi sono i registi di Un posto al sole, don Matteo ndr).
La maggior parte dei miei libri sono stati venduti a persone che non fanno gli avvocati. Ti confesso che scrivo con la cara vecchia penna, non a computer. Il monitor mi stanca, sono astigmatico. Mi viene un pensiero sul treno, lo scrivo su un pezzo di carta, quanto ho scritto sulla tratta Roma Milano!”

– Ti impegni molto, ti piace scrivere?
“Sì, rubo molto alla mia vita privata per farlo. È un lavoro massacrante ma mi dà grandi soddisfazioni. Scrivo anche molti manuali tecnici, manuali sulle unioni civili, ho scritto una mini enciclopedia con Cesare Rimini e Bruno De Filippis dl diritto di famiglia. Ecco, non sono un saggista e basta.  Ho un modo di scrivere molto diretto e vado dritto al sodo. Senza troppi preamboli.
Ma devo dire che mi è stato facile raccogliere informazioni dai miei colleghi, essendo presidente dell’AMI. Durante il lockdown mi sono dovuto inventare un nuovo modo di fare l’avvocato. Ho incontrato delle clienti fuori al supermercato perché non potevano chiamarmi per raccontarmi le violenze che, come sai, durante quel periodo sono aumentate. Noi avvocati abbiamo fatto la nostra parte e non abbiamo in alcun modo abbandonato i clienti. Due volte ho dovuto chiamare due mariti violenti per riportarli alla ragione. La violenza è aumentata del 70% nel 2020 e continua. Poi le corna che si sono scoperte… Storie incredibili”.

– Mi hai incuriosito con la minienciclopedia
“Devo dire che è un testo che amo moltissimo, la nave di Teseo è la casa editrice. Minienciclopedia del diritto della persona e della famiglia, di facilissima consultazione per chiunque, cioè quelle pillole di diritto di famiglia utili un po’ a tutti: dalla separazione al divorzio, l’assegno di mantenimento, l’affidamento dei figli, cosa di fa in caso di violenza, le unioni civili, ecc ecc. Non sono stato fermo, ecco”.

– La Chiesa è cambiata sul divorzio, sulle separazioni?
“Certo, sta cambiando. Qualcosa, ma non molto. Papa Francesco ha dato un’apertura. Molti subiscono il divorzio, perché non devono avere i sacramenti? L’ Islam non sanziona i divorziati. Sono convinto che la Chiesa farà delle distinzioni nette. Un conto è chi viene lasciato perché fa film porno, un conto chi subisce perché è stato tradito continuamente, o una brava moglie che viene abbandonata dal marito che fugge con la badante. Ci deve essere un distinguo codificato, scritto e non legato alla sensibilità del singolo parroco. Molta gente divorziata è cattolicissima, ha una forte fede, non l’ha persa di certo e, purtroppo, si è trovata in tribunale per volontà dell’altro. Noi stiamo perdendo i fedeli a causa di alcuni dogmi, non a causa degli immigrati. Lo dico da credente, da cattolico: la nostra fede deve essere preservata. Non possiamo decimare i fedeli, in chiesa non ci si va più come una volta. Conosco bene la comunità islamica, che a Roma è particolarmente forte, e mi dicono che li possono punire di tutto, tranne sulla fine di un matrimonio. Dunque, perché proprio noi occidentali dobbiamo suicidarci così?
Ringrazio papa Francesco perché ha cambiato il processo canonico, ha ridotto i costi delle cause della Sacra Rota, ha snellito le procedure”.

Gli individui e i cittadini costituiscono società, comunità ed ogni altra aggregazione: essi partecipano alla costruzione di un cammino, dando il proprio contributo e scambiando beni. Quanto all’istituzione del matrimonio, presso ogni civiltà e cultura, è sempre stata investita socialmente di regolazione e di riassetto. Ed io ringrazio l’avvocato Gassani per il suo formidabile lavoro, sperando di averlo nuovamente mio ospite.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.