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Matteo Renzi: “Chi definisce Putin pazzo, lo sottovaluta” Zelensky è davvero un eroe?

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Anna Tortora

Finiamola con la storia del cattivo folle, del combattere a tutti i costi, di tentare qualsiasi cosa senza prevedere le nefaste conseguenze.
Vogliamo davvero continuare a pasciare nella presunzione e nella convinzione che tutto questo non avrà dei risvolti ulteriormente negativi?
Già stiamo assistendo all’aumento dei costi dei beni primari. E addossare la colpa solo a Putin è  troppo comodo.
“Da un punto di vista strettamente giuridico e costituzionale trovo delirante applicare una misura meramente cautelare, sostanzialmente, seppur temporaneamente, ablatoria della proprietà privata a soggetti privati al fine di interferire sulle determinazioni di un soggetto pubblico quale è uno Stato estero. Ma ormai la mia Nazione da culla del diritto ne è diventata la tomba.”
Luigi Bobbio, magistrato e già senatore della Repubblica

E insieme al diritto anche l’informazione è andata a morire. Stiamo vivendo in una confusione generale e l’Italia non può permettersi di fare altri passi falsi.
“Quello che ci fanno vedere non è giornalismo, è propaganda. Una gigantesca operazione per condizionare l’opinione pubblica e, alla fine, per farci entrare in guerra direttamente. Come Paese intero, con armi, soldati e quant’altro. Continuiamo a dire: Contro la guerra. Per la pace.”
Marco Rizzo, PC

Quella informazione che definisce stupidamente Putin pazzo.
“La scelta di Putin è immorale, ma non umorale: ha una strategia di lungo periodo. Chi lo definisce pazzo, lo sottovaluta.”
Matteo Renzi, Italia Viva

Ecco…
“L’invio di caccia tramite la Polonia è un gravissimo errore che rischia di innescare una reazione russa verso la Polonia. L’inimicizia storica è talmente forte che si rischia una rapida escalation del conflitto verso un singolo paese europeo che ci trascinerebbe tutti i guerra.
Sosteniamo gli ucraini con invio europeo di armi portatili anticarro/antiaereo e intelligence. Come in Afghanistan. Ma mai coinvolgere la Polonia singolarmente. Il primo aereo russo abbattuto da un caccia inviato dalla Polonia, determinerà un alto rischio di ritorsioni militari dirette contro Varsavia.”
Carlo Calenda, Azione

Voglio fare a proposito un appunto importante che viene troppe volte omesso.
Torniamo un po’ indietro, all’anticolonialismo e al ruolo degli Stati Uniti e della Ex Unione Sovietica.
La coincidenza tattica della politica anticolonialista degli Stati Uniti con quella dell’Unione Sovietica ebbe un immediato riflesso sulla costituzione e sulle attività dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, la quale venne trasformata in una vera macchina contro il colonialismo. All’articolo 1, paragrafo 2, la carta delle Nazioni Unite si propone di “sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni, basato sul rispetto dei principi di uguaglianza dei diritti e delle autodeterminazioni dei popoli.”
In base a questo principio bisogna insistere sull’incontro delle parti in causa.
“Mi sorprende il loro leader, che riscuote tanta ammirazione per un comportamento che ci sembra senza pari, tra i politici nostri, e per la forza delle parole, delle espressioni, della barba trascurata e delle magliette da combattente.
Un grande leader, per me, non è chi è pronto a morire.
Questo dovrebbe essere il minimo sindacale.
Un grande leader è quello che accompagna il suo popolo nella traversata del deserto, lo salva.
Ecco, a me pare che Zelensky lo stia accompagnando allo
sbaraglio, sia pure in nome della dignità e della libertà e dell’autodifesa, tutte cause degnissime.
E dunque mi sorprende ancora di più l’Occidente che lo spinge, lo arma, e in definitiva lo illude, perché non acconsente a dichiarare quella no flight zone che vorrebbe dire essere trascinati in guerra, come a Zelensky non dispiacerebbe.
E da questa comoda posizione però incita, fosse mai che la trappola diventi la tomba per Putin: si chiamano proxy war, guerre per interposta persona, che altri combattono in nome tuo.
Se va bene, abbiamo vinto. Se va male, che siano curdi o afghani, hanno perso loro.
In due parole: credo che sarebbe stato più sensato e utile mediare, provare non a sconfiggere Putin con il sedere degli altri, ma a fermarlo, a scombussolarne i
piani. Cosa intendo? Una resa
dignitosa, una trattativa per cedere qualcosa ma non tutto, per raffreddare il conflitto, mettendo in campo caschi blu e osservatori, idee e prese di tempo.
E invece vedo che piace l’eroismo, vedo che i nazionalismi non fanno più paura, che patria o morte torna di moda, dopo che anche i presidenti della Repubblica
erano passati al termine “Paese”: piacciono le patrie altrui.
No, si chiama de escalation: evitare che milioni debbano scappare. Evitare che migliaia
debbano morire, salvare il salvabile, le idee e le persone che si fa in tempo a salvare. “
Toni Capuozzo, giornalista e scrittore

È necessario un accordo altrimenti l’Italia rischierà il collasso.
“Wall street più 2%, borse europee al collasso finanziario.
Benzina, gas, grano e quant’altro con prezzi da mercato nero nel secondo dopoguerra.
Mi chiedo se la risposta a Putin sotto forma di sanzioni boomerang sia stata razionale o dettata dall’emotività di dirigenti per nulla statisti, dediti a rappresentare una funesta politica spettacolo.
Mi chiedo anche se Volodymyr Oleksandrovyč Zelens’kyj, consapevolmente o non, invocando  la “no flight zone” (di fatto, la guerra guerreggiata contro la Russia), non voglia la rovina, oltre che degli ucraini, anche di tutti i cittadini europei.
E’ sensato proclamare:  “Muoia Sansone con tutti i filistei”?
Mi chiedo, inoltre, se noi tutti, ucraini, russi, europei, siamo nelle mani di pazzi furiosi e di dilettanti allo sbaraglio.
Di una sola cosa sono certo: la fame, il buio, il freddo, la distruzione, la morte non sono atti di una commedia, bensì di una immane tragedia.”
Giancarlo Lehner, giornalista e scrittore, già parlamentare della Repubblica

Con la speranza che si possa agire nel migliore dei modi, attendiamo fiduciosi.


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Anna Tortora

Nata a Nola. Si è laureata alla Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale. Le sue passioni sono la politica, la buona tavola, il mare e la moda. Accanita lettrice, fervente cattolica e tifosa del Milan.