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Maurizio Casagrande ne ‘La prova del nove’: “Con questo spettacolo dimostro che la musica è tutto”

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Aveva voglia di offrire al grande pubblico uno spettacolo leggero ma intelligente e ci è riuscito. Maurizio Casagrande allieta la serata del 25 luglio al Belvedere di San Leucio con il suo nuovo format intitolato ‘La prova del nove’, in cui dimostra che la musica, non solo per lui, è tutto.

Un’ Estate al BelvedeRe si anima di gag spontanee in una piéce in cui non manca nulla: c’è musica, prosa, ilarità, ma anche cultura. Nella volontà di Casagrande risiede il desiderio di regalare una performance non volgare, e al contempo tesa a dare notizie utili da immettere nel bagaglio della nostra conoscenza.

Così la piéce si apre con un brano di Pino Daniele, datato 1980 e ispirato all’album ‘Nero a metà’. Esso è l’occasione per ricordare al pubblico che le canzoni sugellano momenti e storia come la strage Bologna e la morte John Lennon, avvenute lo stesso anno in cui è uscito questo brano. Lo spettacolo progettato “per combattere ignoranza e volgarità”, come ripete l’attore in scena, provocatoriamente, offre un percorso fatto di tante canzoni che diventano colonne sonore del racconto della vita di Casagrande, ma anche della nostra.

L’attore dimostra come le canzoni possano infatti fare  da avvisaglia ad alcuni momenti dell’esistenza, in una sorta di test che potrebbe dissuaderci o persuaderci da alcune azioni. La prova del nove, si ispira infatti al tentativo di allestire una generale, prima di andare in scena. “Con la musica è tutto più facile…anche iniziare uno spettacolo”, ribadisce l’attore che si esibisce anche come musicista. All’interno dell’occasione teatrale di Casagrande, ci sono infatti incursioni di personaggi come tastieristi, produttori o cantanti di una band, che in realtà diventano anche attori comici, mostrando il valore dell’arte nella sua interezza.

Il riferimento al 9 è dovuto non solo ad un modo di dire relativo alla prova di qualcosa da testare, ma si rifà contemporaneamente al debutto ipotetico dello spettacolo programmato per il 9 agosto. Casagrande simula tutti gli inconvenienti di una prova spettacolo da proporre al pubblico a scena aperta, senza filtri, a partire dal suono di un cellulare che in realtà è ispirato ad un brano del 1902. “La musica dovrebbe essere solo usata per cose alte, ma a partire dall’America in poi viene usata anche per le cose più semplici”, spiega l’attore. E per offrirne un saggio pensa di creare una colonna sonora per ogni parola di un passo del Vangelo. Così si commentano tutti termini più significativi usati  nell’ultima cena di Gesù, che diventa pretesto per mostrare come la musica cambi o attribuisca significato diverso alle cose.

“Fatti emozionare da idee e concetti”, ripete in scena il mattatore che apre pian piano, attraverso la musica, la porta della riflessione sulla risata. Così la storia dei 12 apostoli viene smorzata dalla  canzone dei 7 nani e la performance si mostra ilare, leggera, ma intelligente e divulgativa.

In essa l’improvvisazione diventa valore perchè anche i suoni che potrebbero sembrare rumori, vengono valorizzati. L’incursione di un attore vestito da Gesù, tale Sergio Nazzareno, è in realtà introduzione alla collocazione sul palco di un bassista. Con lui il gioco dell’equivoco si allarga a macchia d’olio, tanto che ad ogni ingresso di un musicista, si offre  una gag inimmaginabile che offre spunti per ripercorrere mediante una parola, tutto l’almanacco della musica con canzoni ed artisti.

L’ascoltatore viene messo faccia a faccia con una nuova versione di Bomba non Bomba di Venditti e da qui si apre il racconto sulla canzone di protesta dilagante negli anni Settanta.

Un produttore tarantino molto scanzonato e fuori dal comune o una cantante come Ania, fortemente miope, e lo stesso Maurizio Casagrande che poi si cimenta con il suo primo amore, la batteria, dimostrano che con le canzoni si può dire e raccontare tutto, anche perchè la musica arriva diretta dove spesso pensieri e parole non sanno di poter sfociare.

Con questa idea di spettacolo incentrata sulla formula vincente del teatro-canzone, Maurizio Casagrande allieta e si diversifica per il modo in cui racconta la sua arte con freschezza, coinvolgendo i compagni di scena in modo simpatico, piacevole ed assolutamente paritario. La sua prova del nove risulta dunque superata quando conquista applausi e risate facilmente, arrivando al pubblico con l’atto della conquista immediata.

Credits Photo: Arturo Favella


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.