Morgan Freeman, il mostro sacro dalla inimitabile presenza scenica
“La leadership non mi intimorisce, anzi, recito meglio nei panni di un leader. Non sento alcuna pressione e mi sento realizzato.”
Lui non necessita di presentazioni perché è un grande.
Nato a Memphis (Tennessee) il 1º giugno 1937.
Morgan Freeman è uno dei migliori attori al mondo, candidato al premio Oscar per cinque volte e vincitore del premio per la sua interpretazione in Million Dollar Baby.
Scrivere di lui non è affatto semplice, seppur affascinante e interessante. È come passeggiare in un luogo bellissimo, dove tutto è grandioso e ti ritrovi davanti al padrone di questo luogo, il quale ti avvolge e ti ospita ma tu ti senti piccola piccola.
Morgan Freeman è una figura iconica del cinema. Ha affascinato il pubblico di tutto il mondo con la sua straordinaria versatilità e la magnetica presenza scenica di cui è naturalmente dotato.
“L’immobilità è ciò che ho imparato dai grandi attori. E’ la cosa più difficile da mettere in pratica, ma è il nocciolo della recitazione.”
Dobbiamo convenire che è impossibile isolare lo spettatore dal contesto e dall’ambiente.
Cosa c’entra con l’immobilità di cui parla Freeman?
Semplice, tutto si evolve e si producono fenomeni di noia, assuefazione e di sensibilizzazione per certe trame e film. Freeman riesce, con il suo carisma, a non annoiare mai lo spettatore, a non fargli accettare posizioni dogmatiche che vorrebbe imporre la società liquida. È certo che la crisi passata del sistema di produzione cinematografica, che ha per base le norme hollywoodiane, ha influenzato profondamente i contenuti del cinema attuale. Pertanto, in questo contesto, Freeman ha realizzato sempre il meglio, assicurando ai film padronanza scenica e garantendo una reale trasmissione di emozioni.
“Anche se il primo film in cui appare accreditato è Una fattoria a New York City, del 1971, Freeman divenne celebre inizialmente lavorando nello spettacolo per bambini del canale televisivo statunitense PBS The Electric Company e nella soap opera Destini.
A partire dalla metà degli anni ’80 fu protagonista di varie pellicole di successo, che dimostrarono la versatilità e il talento di Freeman. Nel 1988 ricevette la sua prima nomination al Premio Oscar, come miglior attore non protagonista, per Street Smart – Per le strade di New York, oltre a recitare nel film televisivo La contropartita. Nel 1989 tornò a teatro con il dramma A spasso con Daisy, che vinse il Premio Pulitzer, mentre l’anno successivo recitò anche nell’omonimo adattamento cinematografico della pièce, ottenendo la sua seconda nomination all’Oscar, stavolta come miglior attore.
Negli anni ’90 si cimentò in alcuni ruoli da coprotagonista, come in Robin Hood – Principe dei ladri con Kevin Costner, nel western Gli spietati dell’amico Clint Eastwood, nel thriller Seven di David Fincher accanto a Brad Pitt e Kevin Spacey, in Virus letale accanto a Dustin Hoffman e nel fantascientifico Deep Impact insieme a Robert Duvall. Nel 1995 ricevette una candidatura al Golden Globe per il miglior attore in un film drammatico e all’Oscar al miglior attore per la sua interpretazione in Le ali della libertà, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King.
Nel 2005, alla sua quarta candidatura, riuscì a vincere l’Oscar al miglior attore non protagonista per il film Million Dollar Baby, diretto da Clint Eastwood. Nello stesso anno fu la voce narrante del film La guerra dei mondi. Venne inoltre scelto dal regista Christopher Nolan per interpretare Lucius Fox nella trilogia di Batman, iniziata con Batman Begins. Nel 2009 interpretò il ruolo di Nelson Mandela in Invictus – L’invincibile di Eastwood, grazie al quale nel 2010 fu nuovamente candidato all’Oscar al miglior attore, in lizza insieme a George Clooney, Jeff Bridges, Colin Firth e Jeremy Renner, risultando però battuto da Jeff Bridges con Crazy Heart.
Nel giugno 2010 presentò la serie di documentari dedicata ai misteri dell’universo Morgan Freeman Science Show, attraverso la casa di produzione Revelations Entertainment da lui fondata nel 1997 insieme a Lori McCreary.
Il 9 giugno 2011 ha ricevuto dall’American Film Institute l’AFI Life Achievement Award, prestigioso premio alla carriera, già conferito, tra gli altri, ad artisti come Jack Nicholson, Al Pacino, Robert De Niro, Michael Douglas, Sean Connery e Meryl Streep
Nel 2012 è tornato a recitare nel ruolo di Lucius Fox nel film Il cavaliere oscuro – Il ritorno, diretto da Christopher Nolan. Nello stesso anno è stato insignito del premio Cecil B. De Mille (Golden Globe alla carriera),[5][6] premio vinto in precedenza da Robert De Niro, Al Pacino, Anthony Hopkins, Martin Scorsese, Warren Beattye Robert Mitchum, e ha anche recitato nel film The Magic of Belle Isle.” Wikipedia
Io l’ho apprezzato soprattutto ne Le ali della libertà.dove interpreta il detenuto Ellis Boyd “Red” Redding. Un personaggio saggio, sensibile, empatico, che, una volta fuori dal carcere, viola la libertà vigilata per riabbracciare l’amico.
Insomma, cosa dire più di questo mostro sacro? E chi non vorrebbe, almeno una volta nella vita, parlare con lui davanti a un buon caffè?
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