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Musica Maestro! Al Trianon Viviani grande entusiasmo con ‘Carosone, l’americano di Napoli’

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Napoli, 19 nov. – Nel teatro che è ormai diventato tempio della canzone napoletana, il Trianon Viviani, rivive a Napoli tutta la magnificenza della musica di Renato Carosone.
In scena fino a domenica 21 novembre, Andrea Sannino è il protagonista indiscusso di ‘Carosone, l’americano di Napoli’, lo spettacolo-varietà scritto da Federico Vacalebre, con la regia di Luigi Russo.

Il musical regala al pubblico emozioni e divertimento, lo porta a riappropriarsi di un glorioso momento della canzone napoletana fusa con i ritmi del jazz dall’artista scomparso 20 anni fa, riscoprendo la bellezza di essere ‘Carosoniani’, ovvero amanti della canzone diventata nazionalpopolare attraverso gag musicali realizzate da Carosone ed arrivate anche in tv e in celebri varietà.

L’atmosfera leggera e scanzonata dello spettacolo propone un remix di grandi successi del pianista Carosone, che lasciano cantare e ballare tutti. Il testo funge da supporto alla musica che da sola si pone in assise e rende il suo omaggio alle note di Renato che risultano ancora oggi un evergreen.

Il pubblico risulta coinvolto da un repertorio che ha posto il suo sigillo sulla canzonetta partenopea, di stampo giocoso, messa a punto dal repertorio di Renato Carosone. Così accade di ascoltare tra la platea la voce di un’anziana signora che non esita ad intonare le canzoni riproposte nel musical o di vedere il pubblico trascinato inevitabilmente in applausi scroscianti di tre minuti continui, a fine interpretazione di ogni brano di Andrea Sannino, che evidentemente commosso recita e canta con grande gioia di poter offrire al pubblico uno spettacolo che fa memoria sulla grandezza di un artista e su un pezzo di storia musicale partenopea.

E’ proprio lui la star dello show. Sannino mostra di essere ormai vicino ad una maturità artistica, interpretando in modo impeccabile il repertorio ri-arrangiato egregiamente da Lorenzo Hengeller. Neofita della recitazione, Andrea restituisce una gradevole e fresca elaborazione del vissuto di Carosone, che viaggia in parallelo con le sue canzoni.

La giovane compagnia teatrale, tra band, dj e corpo di ballo, mostra tutta la competenza del caso nella valorizzazione della storia del trio composto da Carosone, Gegè Di Giacomo e Peter Van Wood.

Merita attenzione l’assolo musicale proposto sul palcoscenico da Giovanni Imparato (in scena Gegè). Il suo tocco da percussionista offre un’esibizione stupenda e coinvolgente, ponendo ancora una volta l’accento sul valore delle professionalità coinvolte nello show prodotto da Gestione Attività teatrali ed il Teatro Trianon.

Si apprezzano le coreografie di Ferdinando Arenella, attento nel colorare con movimenti dinamici i numeri che lasciano rivivere l’ambientazione da rivista degli anni ’50, sulle scenografie di Massimiliano Pinto e le luci di Gianluca Sacco.

Una cornice onirica offre lo spunto alla ricostruzione della carriera di Renato Carosone. L’attore Geremia Longobardo, nel ruolo di FèFè intende scoprire il mistero del ritiro dalle scene del celebre pianista, avvenuto con un annuncio a sorpresa nel 1960, durante la trasmissione ‘Serata di Gala’. Si abbandona così al sogno ed inizia ad intervistare Carosone, il mito che negli Stati Uniti fece apprezzare la sua genialità di compositore e l’intelligenza artistica del made in Naples.

Il risultato? A 101 anni dalla nascita di uno dei pochi musicisti del dopoguerra di cui si riconosce l’originalità, l’estro creativo e l’alchimia musicale creata al pianoforte, la carriera di Carosone risulta sublimata da un Andrea Sannino in grande forma nel farsi avanti sul palcoscenico del Trianon proponendo in modo gioioso successi quali ‘Maruzzella’, ‘Caravan petrol’, ‘Tu vuò fà l’americano’, ‘Mambo italiano’, fino alla commovente interpretazione di ‘T’ aspetto ‘e nove’.

Foto e Video di Arturo Favella


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.