16 Novembre 2024
MagazineMusica

‘Na goccia ‘e mare, Rosa Chiodo inaugura la programmazione del Teatro Tedér lasciandosi ispirare dal mare di Napoli

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Intimo, dolce, suadente, senza dimenticare di risultare coinvolgente. ‘Na goccia ‘e mare è lo spettacolo con cui Rosa Chiodo ha deliziato il pubblico accorso al Teatro Tedér di Napoli, per inaugurarne la stagione in musica nella chiesa adibita a nuovo spazio per l’arte.

Le note hanno letteralmente avvinto il cuore di coloro che hanno fatto registrare un meritato sold out alla cantautrice partenopea, accompagnata in scena da due ospiti di eccezione: Peppino Di Capri e M’ Barka ben Taleb. La magistrale e virtuosistica esecuzione dei maestri Emidio Ausiello alla batteria, Mario Nappi al piano, Franco Ponzo alla chitarra, ha avvalorato la performance canora che ha tratto ispirazione dal mare di Napoli, culla di tutti gli artisti intervenuti sul palco.

Chi tene o’ mare e ‘Na goccia ‘e mare, sono stati brani dall’ incipit trainante per la serata in cui la voce corposa di Rosa Chiodo, ha letteralmente vibrato di bellezza, laddove alternandosi a declamazioni di versi e pensieri, ha puntellato uno spettacolo in cui l’intensità vocale si è amalgamata ad una forza interpretativa che appartiene sempre di più alla dimensione artistica della cantante.

Che il mare e la musica siano un binomio vincente, è affermazione indiscussa, e Rosa Chiodo lo ha dimostrato ampiamente per la presenza evocativa che ha restituito con la sua esibizione. Ispiratrice in ogni nota, l’artista ha stimolato la fantasia, nutrito le emozioni, rendendo la compilazione della sua scaletta una vera e propria prelibatezza per chi è abituato ad assaporare tutta la profondità della musica. Le sue interpretazioni sono da ascoltare ad occhi chiusi, abbandonandosi ai dettagli delle partiture, di cui la Chiodo evidenzia decisamente il significato, in una prospettiva visuale. Con la sua voce lo scrosciare del mare di Napoli si vede e si sente tutto, costruendo un rapporto intimo tra la natura e l’uomo; tra il napoletano e la sua terra natia.

Il rumore delle acque è senso di ciclicità e immensità che identifica Napoli in ritmo e suoni. Così l’intonazione di Maruzzella, Canzone appassiunata, Don Raffae, Tu ca nun chiagne, Passione, Vasame, Indifferentemente, A rumba de’ scugnizzi e Tammurriata nera, diventa sul palcoscenico, immagine di schizzi canori, vivacizzati da timbri strumentali trainanti all’interno della cultura partenopea.

Nel vastissimo repertorio proposto, Rosa Chiodo ha omaggiato ancora una volta Pino Daniele, al quale restituisce sempre un degno tributo in ogni suo concerto. Sulo pe parlà, Na tazzulella, A me me piace o’ blues, Je so’ pazzo, continuano a trasmettere sensazioni ipnotizzanti, grazie ai ritmi che l’artista reinterpreta intensamente.

L’esecuzione a due voci con Peppino Di Capri di Nun è peccato, è regalo nel regalo per il pubblico che ascolta l’immenso cantautore intonare O’ mare prima, e Champagne poi, guadagnandosi ben tre standing ovations. La versione di Indifferentemente riportata da ‘M Barka Ben Taleb, ci invita tutti a sentirci  naviganti in un appuntamento musicale perfetto, pensato da Rosa Chiodo per la Chiesa della Madonna del Rimedio, come approdo per tutti coloro che desiderano immergersi nella profondità della storia di Napoli.

E la Chiesetta che un tempo era primo riferimento per i marinai che arrivavano nella città di Partenope, rivive grazie alla Chiodo, la sua stessa funzione, traducendo così l’ intenzione artistica della direttrice Veronica Mazza, che da perfetta padrona di casa ha spalancato le porte del suo gioiellino teatrale a tutti i napoletani.

Non stupisce dunque che si accorra volentieri ad applaudire Rosa Chiodo in ogni suo concerto. La  cantautrice, la donna, e l’artista, come una goccia d’acqua, umile, ma potente, sa penetrare in ogni remoto spazio dell’ascoltatore, perchè riesce  rispettosamente a trasferire Napoli nella sua musica, rendendoci tutti orgogliosi di avere un simile talento nella nostra amata terra.

 

Credits Photo & Video: Arturo Favella

 


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Pina Stendardo

Giornalista freelance presso diverse testate, insegue la cultura come meta a cui ambire, la scrittura come strumento di conoscenza e introspezione. Si occupa di volontariato. Estroversa e sognatrice, crede negli ideali che danno forma al sociale.