Territorio

Napoli, al Vomero marciapiedi invasi da motocicli Inciviltà ma anche assenza dei necessari controlli

Condividi

 “  Oltre che con l’occupazione con pedane, ombrelloni, tavolini e sedie dei numerosi esercizi pubblici, gli abitanti del quartiere partenopeo del Vomero sono alla prese anche con il problema della presenza sui marciapiedi di un numero sempre maggiore di motocicli parcheggiati – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – Tra buche onnipresenti,  occupazioni di ogni tipo e ciclomotori perennemente parcheggiati, i marciapiedi del quartiere collinare hanno fondamentalmente perso la funzione per la quale sono stati realizzati, vale a dire quella di consentire il transito e il passaggio dei pedoni. La situazione peggiora di giorno in giorno, anche per l’evidente assenza dei necessari continui controlli sul territorio, da parte degli uffici a tanto preposti “.

“ Particolarmente interessate dal fenomeno sono alcune strade del quartiere con marciapiedi già di ampiezza limitata – puntualizza Capodanno -. La tecnica generalmente utilizzata è molto semplice: attraverso i passi carrabili e gli scivoli per i diversamente abili  i motociclisti salgono con il loro veicolo sui marciapiedi, rischiando anche di travolgere i pedoni. Poi appena trovano uno spazio libero, lasciano in sosta il loro mezzo, senza preoccuparsi minimamente che creano ostacoli ai passanti, a partire dai diversamente abili con problemi di deambulazione. Basta fare una passeggiata per osservare ciò che accade a ogni ora del giorno, senza che vengano comminate le sanzioni del caso anche con la rimozione dei veicoli parcheggiati in palese difformità alle norme dettate dal codice della strada “.

” Eppure, di recente, sono state disegnate numerose rastrelliere sulle carreggiate con spazi di sosta destinati esclusivamente ai ciclomotori  – prosegue Capodanno -. In verità c’è un atteggiamento diffuso d’indisciplina da parte dei guidatori delle due ruote, visto che ognuno vorrebbe parcheggiare dove più gli aggrada  “.

“ A questo punto – propone Capodanno – per risolvere il problema e combattere gli abusi occorre istituire un’apposita squadra di vigili dedicata esclusivamente alla lotta contro le occupazioni abusive dei marciapiedi, con particolare riferimento alla sosta indiscriminata dei motorini. Inoltre sarebbe opportuno incrementare le sanzioni. Anche sulla scorta delle disposizioni legislative emanate al riguardo, si è osservato che un ottimo deterrente è costituito dall’inasprimento delle pene dal momento che poco o nulla si riesce a fare sul piano della prevenzione. Perché infine non si estende l’uso delle ganasce anche ai veicoli a due ruote? “.

Sulla questione Capodanno richiama l’attenzione dei vertici istituzionali cittadini, sia affinché si adoperino per la messa in campo, in tempi rapidi, di ulteriori provvedimenti tesi ad eliminare gli abusi denunciati e a garantire la viabilità pedonale, sia per sollecitare una maggiore attenzione da parte degli addetti alla vigilanza per contrastare il deprecabile quanto inaccettabile fenomeno.

 


ILMONITO è orgoglioso di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi, interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico. Per questo chiediamo a chi legge queste righe di sostenerci. Di darci un contributo minimo, fondamentale per il nostro lavoro. Sostienici con una donazione. Grazie !
 
ILMONITO crede nella trasparenza e nell'onestà. Pertanto, correggerà prontamente gli errori. La pienezza e la freschezza delle informazioni rappresentano due valori inevitabili nel mondo del giornalismo online; garantiamo l'opportunità di apportare correzioni ed eliminare foto quando necessario. Scrivete a [email protected] - Questo articolo è stato verificato dall'autore attraverso fatti circostanziati, testate giornalistiche e lanci di Agenzie di Stampa.

Redazione

I nostri interlocutori sono i giovani, la nostra mission è valorizzarne la motivazione e la competenza per creare e dare vita ad un nuovo modo di “pensare” il giornalismo. [email protected]