Napoli e il 25 aprile: presentato in prefettura il libro sul prefetto Selvaggi
Il prefetto Valentini illustra la figura del primo prefetto insediato nella città dopo la Liberazione
In una festa della Liberazione senza cerimonie di piazza per le note restrizioni anti contagio, a Napoli si tiene la presentazione presso la prefettura da parte del prefetto Marco Valentini del libro “Francesco Selvaggi, primo prefetto di Napoli liberata”, scritto da Aurora Esposito.
«La data non è casuale, – spiega il prefetto al quotidiano Repubblica – perché nulla si comprenderebbe della statura esemplare del prefetto Selvaggi, se non collocandola nel contesto drammatico della Napoli devastata dalla guerra. Allora occorreva saper fare, certo: ma era indispensabile anche coraggio civile, senso di responsabilità, solidarietà e rispetto per le sofferenze di larghi strati della popolazione. Che erano prostrati, ancorché orgogliosamente ribelli, come dimostrarono le Quattro Giornate. Era pure essenziale mettere insieme quei valori alti che da lì a poco avrebbero trovato posto nella nostra Costituzione: le cui origini risiedono, come scrisse Calamandrei, proprio nella lotta per la libertà dei tanti italiani che si opposero al fascismo».
Il libro, come sottolinea Valentini, «Ci restituisce tra l’altro un’immagine meno nota della Resistenza, spesso ridotta all’iconografia delle brigate partigiane combattenti sulle montagne del centro-nord. Anche nel Mezzogiorno ci fu una forte opposizione al fascismo, non ultimo da parte dei ceti intellettuali, con fatti concreti. Come proteggere e aiutare le persone perseguitate, diffondere informazione e cultura non di regime. Un’esperienza che parla a questo tempo perché fondativa della Repubblica, basata su valori universali».
Tornando ai temi di oggi, Valentini esprime la sua visione per la situazione post-pandemia: «Ritengo fondamentale che cresca la fiducia nella ripartenza, insieme però alla rapida salita della curva delle vaccinazioni. E tuttavia, il danno provocato dalla pandemia lascerà inevitabilmente danni e ferite. Il mio convincimento – spiega il prefetto – è che la strada giusta sia privilegiare sempre il bene della coesione sociale, con particolare attenzione ai soggetti che non hanno alcuna protezione, scivolati in forme disperanti di povertà, il cui disagio va rispettato».
Per questo, sottolinea il prefetto «Le forze dell’ordine a Napoli stanno garantendo il diritto di manifestare, di dissentire e di dialogare con le Istituzioni. Sono certo che gli effetti delle politiche espansive messe in campo dal governo non tarderanno a produrre effetti concreti e visibili».
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