22 Dicembre 2024
Attualità

Napoli, il prefetto «I valori fondanti della nostra Repubblica siano baricentro della rinascita»

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Così Marco Valentini nelle celebrazioni del 2 giugno. L’appello contro l’indifferenza, il pensiero rivolto alle nuove generazioni e agli effetti della pandemia.

Il primo pensiero nell’intervista rilasciata al “Mattino di Napoli”, in occasione delle celebrazioni del 2 giugno, il prefetto Marco Valentini lo rivolge alle vittime della pandemia con un «saluto che è risultato spesso drammaticamente precluso alle famiglie, aggiungendo dolore a dolore».

Fa suo l’auspicio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sostenendo che oggi «è il tempo della fiducia e della speranza. Se tutti saremo responsabili, la nuova fase ci introdurrà in un futuro meno nebuloso e cupo, torneremo presto a un vocabolario diverso, fatto di parole molto attese, come lavoro, progetti, innovazione, sviluppo, cultura, benessere».

Ricorda gli anni del dopoguerra e l’importanza che ebbero nel processo di processo di modernizzazione e trasformazione del nostro Paese in tutti i campi, «Una trama forte – la definisce il prefetto –  che ha tenuto insieme gli intellettuali, la classe dirigente e tutto il nostro popolo, con la mirabile architettura di regole, di principi e di valori, nella cornice della libertà uguale e solidale, che caratterizza la nostra Costituzione. Tutto ciò rappresenta ancora oggi il patrimonio più prezioso dell’identità italiana».

Un passaggio importante lo dedica alle nuove generazioni «messe a dura prova dalla lunga lontananza dalle scuole, distanza che ha implementato drammaticamente i fenomeni, già significativi, di dispersione e di difficoltà psicologica, in un quadro segnato purtroppo da numeri importanti di minori coinvolti, qui più che altrove, in reati violenti e nell’irresponsabile uso delle armi».

Ai giovani maturandi chiede «di credere nelle Istituzioni, di avere fiducia e di mettersi in gioco da protagonisti del loro futuro, senza aspettarsi che qualcuno si prenda la briga di organizzare la loro vita. La maturità è un passaggio importante, un momento di responsabilità, che richiama quanto ciascuno sia portatore di diritti ma anche di doveri».

E con riferimento a chi, a causa della pandemia ha perso il lavoro lasciando il posto a paura e disperazione dice «Mi allarma la sola possibilità che la pandemia e il post-pandemia possano trasformarsi in una crisi di valori che indebolisca la civile convivenza e amplifichi il ruolo nefasto, le ingerenze e i profitti della camorra, che Napoli non merita e da cui va liberata con la consapevolezza che tale impegno deve costituire per tutti un’assoluta e non negoziabile priorità».

Una realtà complessa, quella napoletana, che non deve scoraggiare e lasciare il posto a indifferenza verso fenomeni di malaffare, non ultimo quello dei percettori senza diritto del reddito di cittadinanza. Da qui il richiamo del prefetto a tutti i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche «che sono vincolati all’etica pubblica, all’imparzialità, alla disciplina e all’onore indicati dalla Costituzione come requisiti per l’esercizio delle loro funzioni. Chi tradisce questo impegno, provoca un danno smisurato, molto superiore al disvalore del singolo atto. Ostacola, comprime, delegittima ogni possibilità di partecipazione per il cambiamento».

Sempre con riferimento alla complessità del territorio e alla sua sicurezza, rinfranca e conclude «La prefettura e le Forze dell’ordine sono sui territori, con intense attività di controllo, chiedendo altresì a tutte le realtà, istituzionali e associative, di misurarsi in uno sforzo comune. Giovedì sarò a Ponticelli, qualche settimana fa siamo stati a Fuorigrotta, e recentemente, per la quarta volta in pochi mesi, abbiamo riunito il comitato ordine e sicurezza pubblica a Torre Annunziata. Posso assicurare che lo Stato è in prima linea e che i risultati non mancano. Ci auguriamo la crescita di una forte mobilitazione civile, che nell’esperienza della lotta alle mafie nel nostro Paese ha rappresentato non di rado un’arma in più di grande significato».


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