Napoli in lockdown. Istituzioni in prima linea per garantire la tenuta sociale del territorio
Prefetto Valentini: chiunque chiede aiuto deve ricevere una risposta tempestiva
Napoli in lockdown e l’attenzione della prefettura è alta sui rischi legati alle infiltrazioni nelle proteste di piazza e ad una camorra sempre pronta a sfruttare le fasce sociali più deboli ed esposte alla crisi economica. «Stiamo entrando in una fase importante e delicata – racconta in un’intervista al “Mattino” il prefetto Marco Valentini – e temiamo che sulla vulnerabilità sociale possano intervenire fattori di destabilizzazione da parte di chi da sempre approfitta delle situazioni di emergenza».
Diviene fondamentale, così, la capacità di risposta immediata delle istituzioni nel salvaguardare i livelli essenziali delle prestazioni relative ai diritti sociali: «Chiunque chiede aiuto – afferma il prefetto – deve ricevere una risposta tempestiva, in primo luogo dagli apparati esistenti per gestire le emergenze».
Le nuove restrizioni, l’area rossa dichiarata dal ministero della Salute, sono una nuova prova per i napoletani e per i campani. «Il diritto a protestare e a dissentire sono più che legittimi in democrazia e le Forze dell’ordine – dice il prefetto – ne sono garanti, quando si svolgono in forma pacifica e ordinata». Occhi attenti, però, alle possibili infiltrazioni della criminalità nelle manifestazioni di piazza, all’estremismo violento o alle persone in condizioni di marginalità sociali spinti dalla disperazione al “ribellismo” violento. «La criminalità organizzata è uno degli attori che può gettare benzina sul fuoco di proteste legittime. È lecito pensare che i clan tornino alla carica proponendo il loro welfare. Ma i camorristi non sono dei benefattori ed anzi cercano il consenso solo per far prosperare i loro sporchi affari. Sono i veri nemici delle persone che fingono opportunisticamente di sostenere».
Le Forze dell’ordine sono chiamate, così, ad un duplice impegno. Da un lato a svolgere un monitoraggio attento sui fenomeni che possono mettere a rischio la tenuta sociale, evitando la «saldatura tra mafie, estremismo violento e marginalità sociale». Dall’altro a non abbassare mai la guardia sul fronte del contenimento dell’epidemia con l’impegno a far rispettare tutte le misure di sicurezza. Un impegno particolarmente gravoso, conclude il prefetto che non nasconde ottimismo: «Credo nel senso di responsabilità e nella matura consapevolezza della città».
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